Secondo triumvirato: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
mNessun oggetto della modifica |
||
Riga 79:
A causa di questi provvedimenti si creò un forte malcontento contro il giovane triumviro, fomentato anche da Lucio Antonio, fratello di Marco, e dalla cognata Fulvia, interessati a rendere difficile la situazione per Ottaviano. Ad aggravare il momento concorse anche il blocco navale dell'Italia meridionale operato dalla flotta di Sesto Pompeo, che rendeva difficili i rifornimenti annonari a Roma. Per questi motivi scoppiarono nell'''Urbe'' disordini, causati anche dalla crisi finanziaria che aveva colpito i ceti più bassi; l'insoddisfazione per gli espropri in tutta Italia fu usata da Lucio Antonio e Fulvia quale motivo per prendere le armi e, disponendo delle legioni di Antonio, marciare contro Ottaviano.
Questi fu pronto e, grazie al suo valente generale [[Marco Vipsanio Agrippa]], sconfisse i congiurati presso Perugia (inverno 41-40 a.C.). Antonio, richiamato in Occidente dalle vicende italiane, si presentò a Brindisi con una potente flotta. Qui, grazie all'intercessione del generale [[Asinio Pollione]], di [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]] e di Agrippa, fu evitato uno scontro fratricida, non voluto
Un ulteriore accordo fu raggiunto dai tre con [[Lucio Domizio Enobarbo (console 54 a.C.)|Lucio Domizio Enobarbo]], valente generale pompeiano e trisavolo di [[Nerone]], e con Sesto Pompeo. Sembravano quindi ristabilite la pace e la concordia nella Repubblica, tanto che l'evento fu celebrato da Virgilio nella [[Bucoliche|IV ecloga]], dove si preannunciava una nuova era di pace con la nascita di un ''puer'' (quello che i commentatori medievali cristiani avrebbero interpretato come una premonizione dell'avvento di Cristo), ossia del figlio di Pollione, amico di Antonio e promotore dell'intesa. Ben presto però la situazione degenerò: Sesto Pompeo, sentendosi defraudato delle promesse fattegli da Antonio, riprese a infestare le coste italiane.
| |||