Anno 2670 - Ultimo atto: differenze tra le versioni

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In seguito Cesare e il suo gruppo riescono a tornare al villaggio delle scimmie. Kolp invia due esploratori per scoprire la loro posizione, convinto che il gruppo di Cesare fosse giunto alla Città Proibita per spiarli; il suo assistente [[Mutante (finzione)|mutante]] Méndez pensa invece che non avessero cattive intenzioni e che vadano lasciati in pace, ma Kolp lo ignora e dichiara guerra alle scimmie. Lisa è preoccupata del perché suo marito Cesare abbia riunito d'urgenza un consiglio per prepararsi a una guerra, ed egli replica di averlo fatto perché non c'era altra scelta; avendo visto i mutanti della Città Proibita, ha capito che le radiazioni hanno fatto impazzire le loro menti. Di notte Cornelius esce di casa mentre cerca di recuperare Ricky, il suo [[scoiattolo]] domestico, che era salito su un albero; sotto di esso il giovane scimpanzé ode una cospirazione, capeggiata dal [[gorilla]] Aldus (lo stesso che, secondo il racconto di Cornelius, avrebbe dato origine alla sommossa delle scimmie sugli umani oppressori, prima del cambiamento della storia per la presenza di Cesare. Nel futuro di Cornelius e Zira, il generale dei gorilla possiede anch'egli il medesimo nome, indicando che possa essere un lontano discendente di Aldus). Cornelius viene scoperto dai gorilla e così Aldus, nel tentativo di ucciderlo per non far trapelare i suoi piani, lo fa intenzionalmente cadere tagliando il ramo sul quale il giovane si era nascosto, e Cornelius muore in seguito alla caduta. Intanto i suoi gorilla si scontrano con gli umani di Kolp aprendo il fuoco per primi; catturatili, Aldus ordina quindi ai suoi soldati di saccheggiare le loro armi e munizioni. Nel frattempo, la notizia della morte del figlio Cornelius fa soffrire Cesare precipitandolo in un profondo lutto.
 
In quell'istante le forze di Kolp si ribellano e attaccano la città delle scimmie, uscendo vittoriose dal combattimento che segue. Cesare resta accerchiato e Kolp si avvicina per finirlo, ma proprio allora le scimmie, che avevano finto di morire, al momento giusto contrattaccano e catturano la maggior parte dei mutanti. Kolp e i mutanti che cercano di fuggire vengono abbattuti dalle forze di Aldus, il quale dichiara poi di voler sterminare ogni prigioniero; quando Cesare si oppone, Aldus minaccia di ucciderlouccidere anche lui se osa proteggerli, e si tradisce inconsapevolmente. Rammentando che Mcdonald aveva fatto un sopralluogo nel posto in cui avevano ritrovato Cornelius, e che aveva trovato un ramo che aveva dei segni tagliati con una spada, Virgilio capisce infine che il responsabile della morte del figlio di Cesare è Aldus, dichiarandolo pubblicamente di fronte a tutti i presenti. Scioccate, tutte le scimmie comprendono che Aldus ha infranto il diritto sacro più importante della loro civiltà: "Una scimmia non ucciderà mai una scimmia". Accecato dalla furia, Cesare segue Aldus su per un alto albero e lo uccide facendolo precipitare, come il gorilla aveva fatto con suo figlio. Libera poi gli umani, ma Mcdonald chiede che da quel momento tutti quanti gli uomini siano trattati come eguali e che si può vivere insieme rispettandosi a vicenda. Virglio stesso ricorda a Cesare che nonostante gli uomini possano essere di natura distruttiva, Aldus, una scimmia come loro, ha dimostrato di non essere diverso, e che la società delle scimmie può essere spregevole quanto quella degli uomini che un tempo le sfruttavano come schiave. Cesare ringrazia Virgilio per la sua saggezza e Lisa incoraggia il marito a guardare al futuro poiché è un re buono e altrettanto saggio. Le scimmie e gli esseri umani decidono così di convivere l'uno con l'altro iniziando una nuova società.
 
Il Legislatore termina di raccontare la storia di Cesare, avvenuta 600 anni prima, a un gruppo di giovani scimmie e bambini. ''Stiamo ancora aspettando, figli miei'', dice. ''Ma guardando le scimmie e gli umani, che vivono in amicizia, in armonia e in pace da seicento anni dopo la morte di Cesare, possiamo dire di aspettare sperando nel futuro'', dice. Uno dei bambini gli domanda: "''Grande saggio, chi conosce il futuro?''" e il Legislatore risponde: "''Forse... Soltanto i morti''". Il film si chiude con un primo piano della statua di Cesare, che (forse prevedendo ciò che avverrà [[Il pianeta delle scimmie|tredici secoli dopo]]) versa una lacrima da un occhio.