Quarto (Italia): differenze tra le versioni
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== Origini del nome ==
Il nome "Quarto" deriverebbe da ''ad quartum'', ovvero un'espressione latina indicante una distanza, che in tal caso sarebbe "quarto miglio da Puteoli". Il significato di questa espressione sta nel fatto che
== Storia ==
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Parte integrante della storia dei [[Campi Flegrei]], quella di Quarto è un'area di discreto interesse archeologico. Grazie alla vicinanza con [[Cuma]] il territorio ha restituito, nelle zone collinari e in località San Petrillo, tracce [[Preistoria|preistoriche]] e suppellettili risalenti all'[[Età del bronzo|età del bronzo medio]].
Per l'[[epoca romana]] di Quarto i resti più significativi sono costituiti dalla "Necropoli di via Brindisi", portata parzialmente alla luce nel corso degli anni settanta e ottanta, la quale ospita un "mausoleo a cuspide piramidale", volgarmente noto come "Fescina". Inoltre, lungo la via Campana, tra Pozzuoli e Quarto, lungo cioè il tracciato di quella che doveva essere l'antica via consularis Puteolis Capuam, sono presenti mausolei a due piani di tipo gentilizio e numerosi ipogei, che costituiscono una delle più singolari necropoli di epoca romana.<ref>{{Cita libro|cognome=Sirpettino, Mario.|titolo=La terra della Sibilla|url=https://www.worldcat.org/oclc/313275127|accesso=2021-02-03|edizione=1. ed|data=1992|editore=DiMauro|p=122|OCLC=313275127|ISBN=88-85263-45-3}}</ref> Il [[Tufo|tufo giallo napoletano]] rappresenta il materiale da costruzione predominante negli edifici romani di Quarto; inoltre dall’affioramento trachitico di Marmolite furono probabilmente ricavati i basoli della pavimentazione stradale della zona. La tecnica edilizia di gran lunga prevalente (oltre il 70%) risulta essere l’[[opera reticolata]], talvolta usata insieme a filari orizzontali di tufelli parallelepipedi. In [[Impero romano|età imperiale]] le costruzioni si addensavano non solo lungo la via Consolare Puteolis Capuam, ma anche lungo le sue diramazioni, a testimonianza di una notevole intensità di insediamenti e di popolazione. Lungo queste strade si susseguivano e si inframezzavano ville residenziali, dimore rustiche, cisterne, punti di sosta per i viandanti, sepolcri monumentali. Questi [[Tomba|sepolcri]] appartenevano di certo a gente che aveva proprietà nella zona e che le iscrizioni talvolta consentono di identificare: famiglie ben note a [[Puteoli]], spesso facenti parte dei ceti dirigenti cittadini, o a collegi funerari di associazioni di culto, o anche a persone di condizione sociale inferiore come i liberti. In base alle indicazioni date da [[Plinio il Vecchio]], nella sua raccolta enciclopedica [[Naturalis historia|Naturalis Historia]], la conca di Quarto dovrebbe aver fatto parte di questa famosa terra, esaltata come fertilissima fra tutte, le [[Terra di Lavoro|Leboriae]]. Accanto alla tradizione cerealicola nella zona dovevano essere largamente praticate coltivazioni specializzate (orti, vigneti, frutteti); ciò sembra possa dedursi anche dalla presenza di numerose cisterne, di pozzi, che fanno pensare anche a colture bisognose di molta acqua. Lo smercio dei prodotti agricoli era del resto facilitato dal fitto reticolo viario e dalla vicinanza dei mercati cittadini. Il gran numero di ville rustiche che si è potuto identificare lascia supporre un notevole frazionamento fondiario e un’attività produttiva per il consumo locale e
Numerosi sono i mausolei sparsi un po' dovunque, come quello in località Poggio Spinelli, a due piani, con esterno in laterizio, fino a qualche anno fa inglobato in una masseria. Fra le tombe rupestri, è da menzionare quella in località Grotta del Sole, formata da due ambienti comunicanti.
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==== Il Complesso archeologico della Villa con necropoli di Via Brindisi "La Fèscina" ====
La ''Necropoli di via Brindisi'' è stata portata parzialmente alla luce nel corso degli anni settanta e ottanta; prima di allora era visibile solo il livello superiore del [[mausoleo]] a cuspide, utilizzato come deposito di attrezzi agricoli. Delimitata da una bassa recinzione realizzata in opera reticolata, ne fanno parte tre mausolei funerari con basamento quadrangolare e vano [[ipogeo]], un [[triclinio]] all’aperto, alcuni vani di servizio e due recinti minori. La struttura più antica è il monumentale mausoleo a cuspide piramidale, volgarmente noto come “''Fescina''“, edificato tra l'età augustea e il [[I secolo|I sec. d.C.]] Attraverso un varco alle spalle del monumento è possibile accedere al recinto, originariamente chiuso, in cui si rinvennero tracce di incinerazioni, urne, anfore con resti di inumati e tombe a cappuccina che documentano la continuità d’uso della necropoli fino ad epoca tarda. Anche nell’area del recinto maggiore vennero alla luce sepolture ad inumazione. Nell’antichità tali spazi recintati erano detti ''ustrinae'' perché destinati soprattutto alla cremazione dei defunti.<ref>{{Cita web|url=https://quartosociale.wordpress.com/la-storia-di-quarto/26/|titolo=Necropoli di via Brindisi e la “Fescina”|sito=QUARTO CITTA' SOCIALE|data=2007-09-29|lingua=it-IT|accesso=2021-02-01}}</ref> La Fescina deve il suo nome alla sua insolita forma a cuspide, che ricorda quella del cestello a punta, usato dai contadini per raccogliere i frutti. Grazie alla sua forma particolare e alla rilevanza archeologica, è diventato il simbolo forse più noto
==== Mansio flegrea ====
In via Mercadante è possibile ammirare la ''Mansio romana'' (anche detta ''Mansio flegrea''), identificata con la Masseria Crisci in via Campana Vecchia. Risalente al [[I secolo|I secolo d.C]], era un’antica stazione di sosta e rifornimento di grande importanza, collocata al quarto miglio della via Consolare Campana, asse di collegamento tra Roma e Puteoli.<ref>{{Cita web|url=https://visitquarto.it/mansio-romana/|titolo=Mansio Romana via Mercadante|sito=VisitQuarto|data=2020-06-05|lingua=it-IT|accesso=2021-02-03}}</ref> Come tutte le ''[[mansio]]nes'' romane, questo edificio era messo a disposizione delle autorità e dei dignitari che viaggiavano per ragioni di stato. La mansio è costruita su due piani, ognuno dei quali ha quattro ambienti comunicanti, è lunga 30 metri e larga 7 metri e raggiunge gli 8 metri di altezza. L’edificio è in [[Opera reticolata|opus reticulatum]] e [[Opera listata|opus listatum]], mentre gli archi di rinforzo della copertura a volta sono in [[Opera laterizia|opus latericium]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archeoflegrei.it/la-mansio-romana-di-quarto/|titolo=La mansio romana di Quarto|autore=archeoFlegrei|sito=archeoFlegrei|data=2017-02-28|lingua=it-IT|accesso=2021-02-03}}</ref> Sebbene sia stata modificata dalle recenti costruzioni edilizie realizzate in continuità con le mura romane<ref>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=35728|titolo=Quarto: si costruisce sulla mansio romana - napoli.com - il primo quotidiano online della città di Napoli|accesso=2021-02-03}}</ref>, è ancora possibile ammirare la bellezza di questa antica struttura, che è chiaramente identificabile.
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=== Tradizioni e folclore ===
* Festa di Santa Maria Libera Nos a Scandalis<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Eventi_Feste/21024506_Festa+Di+S+Maria.html|titolo=Festa Di S. Maria|accesso=}}</ref>: ha luogo il 12 settembre. Ogni anno le celebrazioni e la festa patronale si svolgono per circa una settimana, con manifestazioni religiose e civili e particolarmente sentita è la processione della statua della madonna attraverso tutte le strade principali
== Cultura ==
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