Khaganato di Rus': differenze tra le versioni
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Nell'860, i Rus' [[Guerra Rus'-Bizantina (860)|assediarono Costantinopoli]], con una [[flotta]] di 200 navi. L'esercito e la flotta bizantina erano lontani dalla capitale, lasciando quest'ultima vulnerabile a un attacco. La tempistica della spedizione fa supporre che i Rus' fossero ben informati della situazione interna dell'impero grazie alle relazioni commerciali e diplomatiche intervenute a seguito dell'ambasciata dell'838. I guerrieri Rus' devastarono i dintorni di Costantinopoli prima di allontanarsene improvvisamente il 4 agosto.<ref>{{Cita|Franklin e Shepard|pp. 50–55}}.</ref>
Il Khaganato di Rus' aveva stretti rapporti commerciali con la [[Cazaria]]. [[Ibn Khordadbeh]] riferì che "loro vanno tramite il fiume slavo (il Don) fino a [[Khamlidj]], una città dei Cazari, dove il governante di questi ultimi riscuote un dazio da loro."<ref>ibn Khordadbeh, citato in {{Cita|Vernadsky|Vol. 1, p. 9}}</ref> Alcuni commentatori moderni inferiscono dalle parole dello storico arabo che la cultura politica dei Rus' fu oltremodo influenzata dai contatti con la Cazaria.<ref>Ad es. {{Cita|Jones|p. 164}}, {{Cita|Franklin and Shepard|pp. 67-8}}, {{Cita|Christian| p. 340}}.</ref> Tuttavia dall'inizio del periodo Rurikide,
== Declino ==
Poco tempo dopo l'annuncio del Patriarca Fozio riguardante la [[cristianizzazione dei Rus']], tutti i centri del Khaganato presenti nell'odierna Russia Nord-Occidentale furono distrutti da incendi. Gli archeologi hanno rinvenuto prove precise e concordanti che Holmgard, Aldeigja, [[Alaborg]], [[Izborsk]] e altri insediamenti locali furono rasi al suolo dalle fiamme negli anni 860 o 870. Alcuni di questi centri furono abbandonati definitivamente dopo gli incendi. Il Manoscritto Nestoriano descrive la rivolta degli Slavi e dei Finni pagani nei confronti dei Variaghi, che dovettero secondo tale fonte ritirarsi oltremare nell'[[862]]. La [[Prima Cronaca di Novgorod]], considerata da Šachmatov più affidabile, non individua temporalmente la rivolta in una data specifica. La cinquecentesca [[Cronaca di Nikon]] attribuisce la cacciata dei Variaghi a [[Vadim il Coraggioso]]. Lo storico ucraino Mychailo Braičevskyj considerò la ribellione di Vadim "una reazione pagana" contro la cristianizzazione della Rus'.<ref>{{Cita|Брайчевский|pp. 42-96}}.</ref> A tali eventi seguì un periodo di anarchia, individuato da Zuckerman nel lasso temporale che va dall'875 al 900. L'assenza di monete databili all'ultimo ventennio del IX secolo suggerisce infatti che il Volga cessò di essere una via commerciale: ne conseguì "la prima crisi dell'argento europea".<ref>{{Cita|Noonan 1985|pp. 41-50}}.</ref><ref>{{Cita|Noonan 1992|''passim''}}.</ref>
Dopo la [[recessione]] conseguita al periodo di sconvolgimenti politici, la regione fu oggetto di una ripresa economica intorno al 900. Zuckerman ha associato tale ripresa con l'arrivo di [[Rurik]] e dei suoi uomini, i quali, per ragioni ancora incerte, incentrarono i propri commerci non più sul Volga ma sul Dnieper. Gli insediamenti scandinavi di Ladoga e Novgorod iniziarono a crescere rapidamente. Durante
Il destino del Khaganato di Rus' e il processo attraverso il quale evolse o fu soppiantato dalla [[Rus' di Kiev]] non è chiaro. I Kieviani sembrarono in seguito avere vaghe nozioni sulla precedente esistenza del Khaganato. Le fonti slave non menzionano neppure la cristianizzazione della Rus' avvenuta nell'860 o la spedizione Paphlagoniana dell'830. Il fatto che gli autori del Manoscritto Nestoriano abbiano tratto da fonti greche il racconto della spedizione condotta dai Rus' contro Costantinopoli nell'860 suggerisce l'assenza di una tradizione vernacolare riguardante tali accadimenti<ref>{{Cita|Franklin e Shepard|p. 53}}.</ref>.
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