Fabriano: differenze tra le versioni
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Il 29 aprile [[1866]] viene inaugurata la linea ferroviaria Ancona - Foligno prima, e Fabriano - Urbino poi. Intuibile l'influenza che avranno sullo sviluppo delle industrie e il commercio locale. Durante l'ultima guerra mondiale, la linea Fabriano - Urbino fu riattivata fino a Pergola.
Il 14 settembre [[1860]] entrando per la Porta del Borgo le [[Esercito sabaudo|truppe sabaude]], al comando del generale [[Enrico Cialdini|Cialdini]], liberarono la città, riunendola (dopo il solenne plebiscito del 4 novembre successivo che registrò {{formatnum:2354}} voti favorevoli contro 2 contrari) al [[Regno d'Italia]] sotto [[Vittorio Emanuele II]]. Nel 1863 si incendia il teatro Camurio, ma nel 1870 si inizierà la costruzione dell'attuale [[Teatro Gentile da Fabriano|teatro Gentile]], terminato nel 1884 ed inaugurato con l'opera ''[[Aida]]''. Il 1874 è la data che segna l'insediamento definitivo dell'Ospedale Civile di Fabriano (poi dedicato a [[Engles Profili]]) nell'attuale sito.
Durante l'estate del 1878 il campo già dei Camaldolesi ed Agostinani viene adattato a giardino pubblico.
Nel 1885 si inaugura il tratto ferroviario Albacina - Macerata. Nel 1889, all'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione universale di Parigi]], ricordata anche per la realizzazione della [[Torre Eiffel]], le abilità tecniche delle [[Cartiere Miliani Fabriano]], vengono riconosciute con l'assegnazione della medaglia d'oro per l'ottima qualità dei prodotti cartari fabrianesi, esposti in tale evento.<ref>''Emo Sparisci, Giuseppe Miliani un cartaro antico e moderno, Pia Università dei Cartari'', Fabriano, 1999, pp. 124-125.
=== Il Novecento ===
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|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>[http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html Istituzioni Decorate di Medaglia d'Argento al Valor Militare]</ref>
}}{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
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; Collegiata di San Nicolò
[[File:Chiesa di San Nicolò (Fabriano), 01.jpg|thumb|La Chiesa di San Nicolò.]]
Fondata dai [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] nella seconda metà del secolo XII, la chiesa e il convento furono distrutti nel 1266 da un terremoto. I nuovi edifici conventuali e la chiesa furono completati all'inizio del Trecento grazie ad [[Alberghetto I Chiavelli]]. La chiesa, elevata a collegiata fu ricostruita una seconda volta a partire dal [[1630]] su disegno del pisano Michele Buti. La facciata è in laterizio, con loggia superiore a tre archi. Della chiesa medievale è visibile un affresco di [[Francescuccio di Cecco Ghissi]] (seconda metà del XIV secolo) e l'importante scultura lignea trecentesca raffigurante ''San Nicola di Bari'', eseguita dal [[Maestro dei Magi di Fabriano]]. Insieme alla cattedrale, la chiesa contiene una collezione di tele manieriste e barocche: dipinti di [[Filippo Bellini]] (fine sec. XVI), [[Giuseppe Bastiani]] (''Madonna del Carmine e Anime purganti'') del 1600 circa,<ref>Maria Maddalena Paolini, ''Giuseppe Bastiani, Madonna del Carmine e Anime purganti'', in ''Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento'', a cura di A. M. Ambrosini Massari, A. Delpriori, Cinisello Balsamo 2018, pagg.
; Oratorio del Gonfalone
[[File:Fabriano - Chiesa di Santa Maria del Gonfalone - 002.JPG|thumb|left|Soffitto dell'Oratorio del Gonfalone.]]
L'Oratorio fu costruito tra 1610 e 1636 dalla Compagnia del Gonfalone per sopperire ai bisogni di spazio di un sodalizio notevolmente accresciuto specialmente nella seconda metà del Cinquecento. L'interno presenta un soffitto a cassettoni, intagliato e decorato in oro zecchino agli inizi del Seicento da [[Leonardo Scaglia]], scultore francese lungamente attivo a Roma. Alle pareti il ciclo di tele dedicato alla vita della Vergine è opera di [[Francesco Bastari]] (inizio XVII secolo). All'altare maggiore è una tela di [[Antonio Viviani]] raffigurante l{{'}}''Annunciazione'', in origine commissionata dalla Compagnia del Gonfalone per la propria cappella in [[Chiesa di San Benedetto (Fabriano)|San Benedetto]]. Il dipinto fu eseguito nell'anno 1600, dopo il 1636 trasferito nell'oratorio, e nel 1653 gli fu aggiunta la fastosa cornice, opera di [[Scipione da Matelica]] e indorata da [[Mattia Bordone]] e [[Giambattista Nocenzi]].<ref>Maria Maddalena Paolini, ''Antonio Viviani, Annunciazione'', in ''Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento'', a cura di A. M. Ambrosini Massari, A. Delpriori, Cinisello Balsamo 2018, pagg.
; Oratorio della Carità
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; Chiesa della Madonna delle Grazie
Vicino al ponte del Salnitro, accanto alle Conce di Fabriano, era stata collocata dai fedeli, sul muro esterno di un magazzino in una Maestà, un'immagine della Vergine Maria, che tiene Gesù Bambino in braccio. Il mattino di mercoledì 13 luglio 1796, una mamma con la sua bambina, fermandosi a pregare di fronte al quadretto, chiesero una grazia alla Madonna. La Vergine santa, per dimostrare di aver accolto la loro supplica, mosse prodigiosamente gli occhi, e per più volte nell’arco della giornata. In un battibaleno il miracolo venne alla conoscenza dei fabrianesi, che a frotte accorsero per pregare, ma anche per curiosare. Nel 1797 il magazzino fu trasformato in chiesetta per accogliere l’Immagine della Madonna. I cittadini chiamano il luogo e l'Immagine della Vergine con il titolo popolare di
; Chiesa di Santa Caterina
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; Monastero di San Bartolomeo e San Romualdo
Il monastero è di origine camaldolese, avendo avuto origine, secondo le fonti storiche, da un eremitaggio di seguaci di [[Romualdo di Camaldoli|San Romualdo]] già esistente nel XIII secolo. Poco dopo l'eremitaggio venne trasformato in monastero per i monaci di Valdicastro e probabilmente in questo periodo si procedette alla costruzione del complesso conventuale. Il monastero, talvolta menzionato come Ospizio, fu posto a partire dal 1253 sotto la protezione della Santa Sede, pur restando sotto la giurisdizione dei monaci di Valdicastro. Alcune parti risalenti a quest'epoca sono oggi visibili solo nel chiostro e nel piano terreno dell'ala verso l'orto. L`edificio venne acquistato nel 1406 dalla famiglia [[Chiavelli]] che lo donò alle monache benedettine le quali lo tennero fino alle soppressioni napoleoniche. Spetta a loro la ristrutturazione settecentesca della chiesa, nella quale è una tela di [[Domiziano Domiziani]] con la ''Crocifissione''.<ref>Claudia Caldari, ''Domiziano dei Domiziani, Madonna col Bambino, San Francesco e San Giacinto'', in ''Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco'', catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia, 2007, pagg.
; Monastero di San Silvestro Abate in Montefano
Un Eremo presso la sorgente fonte Vembrici al di sotto del Monte Fano venne fondato da [[Silvestro Guzzolini|San Silvestro Guzzolini]] nel 1231 come sede del nuovo ordine monastico da lui costituito, in seguito denominato Congregazione Silvestrina. Nel 1390 i monaci si trasferirono, per motivi di sicurezza, nel [[Chiesa di San Benedetto (Fabriano)|Monastero di San Benedetto]] entro le mura di Fabriano appositamente costruito. Quasi del tutto abbandonato, il cenobio fu restaurato alla metà del 1400, ma i più importanti interventi si ebbero tra il XVII e XVIII secolo, che portarono alla fisionomia attuale del complesso, non considerando l’edificio innalzato sopra il monastero, degli anni Cinquanta del secolo scorso. La chiesa superiore, a navata unica con transetto e cupola, conserva nel coro una ''Madonna che porge la comunione a san Silvestro'' di [[Claudio Ridolfi]] (1644), mentre la chiesa inferiore, edificata nel XIII secolo, conserva i caratteri medievali. Il chiostro è ornato da ventiquattro lunette rappresentanti ''episodi della vita di San Silvestro abate'', opera di [[Antonio Ungarini]] di Fabriano (1771). Nel monastero è custodita una tela con le ''Stimmate di San Francesco'' dipinta da [[Cristoforo Roncalli]] nel 1612-15 circa per l'altare di San Francesco della distrutta [[Chiesa di Sant'Agostino (Ancona)|chiesa di Sant'Agostino]] ad Ancona.<ref>Costanza Costanzi, ''Cristoforo Roncalli, San Francesco stgmatizzato'', in ''Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco'', catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia, 2007, pagg. 180 - 181</ref><ref>Daniele Minutoli, ''Cristoforo Roncalli detto Pomarancio, Stimmate di San Francesco'', in Anna Maria Ambrosini Massari, Alessandro Delpriori (a cura di), ''Capriccio e natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita'', catalogo di mostra, Cinisello Balsamo, 2017, pagg.
; Eremo di Valdisasso
{{vedi anche|Eremo di Valdisasso}}
[[File:Copertina 2.jpg|thumb|Eremo di Valdisasso]]
Sorge presso la frazione Valleremita. È un antico eremo ove soggiornò San [[Francesco d'Assisi]] nel 1210 e nel 1215.
; Eremo di Grottafucile
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=== Architetture militari ===
; Castello di Precicchie
Si erge fuori città, presso la località omonima ed appare arroccato sulla cima di un'altura a mt. 535 s.l.m. Già feudo dei conti Attone poi caduto sotto il dominio dei Rovellone, risale al XII secolo. Conteso nel Medioevo fra le città di Fabriano e [[Jesi]], conserva un nucleo medievale fortificato, caratterizzato da massicce mura con finestre e feritoie, stradine in forte pendio lungo le quali si trovano porte ad arco ogivale e, nei piani inferiori del castello, le antiche strutture difensive.<ref>{{Cita web|url=https://www.turismo.marche.it/it-it/Cosa-vedere/Attrazioni/Castello-di-Precicchie/11155|titolo=Castello di Precicchie}}</ref>
=== Vie e Piazze ===
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=== Aree naturali ===
* L'Aula Verde di Valleremita. L'area situata a sud-ovest di Fabriano, compresa nel bacino montano dell'[[Esino (fiume)|Esino]], si presenta ricca di biotipi naturali ancora ben conservati e rappresentativi dell'ambiente del medio [[Appennino centrale]]. Il sentiero dell'aula verde si snoda all'interno della valle di [[Valleremita]] che si sviluppa tra i versanti sud-est del monte [[Rogedano]] ({{M|917|u=m}}) e nord-ovest del monte [[Puro]] ({{M|1155|u=m}}), facente parte della dorsale umbro-marchigiana. La dorsale umbro-marchigiana sulla quale si sviluppa la valle di [[Valleremita]] è prevalentemente costituita da terreni mesozoici a base per lo più calcarea e comprende anche limitate aree collinari con terreni marnosi miocenici.
* [[Monte Cucco (Umbria)|Monte Cucco]]. All'estremità nord-occidentale del territorio comunale di Fabriano, confinante con la sua frazione di [[Rucce]], è situata la frazione di [[Piaggiasecca]] (in territorio di [[Sassoferrato]]). Già meta di escursionisti fin dagli anni trenta del [[XX secolo]]<ref>[http://books.google.it/books?id=rHG3RDL3GOYC&pg=PA316&lpg=PA316&dq=piaggiasecca&source=web&ots=sIDpmYd4e8&sig=rcwqb7cOxNgAQjidqR0R4wVRcTM&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=9&ct=result Guida del Touring Club per le Marche], pag.
==== I boschi ====
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:2634}} persone, pari al 9,03% della popolazione.
== Cultura ==
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; Archivio storico delle Cartiere Miliani Fabriano
L'Archivio delle Cartiere custodisce oltre 500 metri lineari di beni archivistici e librari databili dal 1782, anno di fondazione delle [[Cartiere Miliani Fabriano]]. Inoltre conserva
=== Scuole ===
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; Archivio storico delle Cartiere Miliani Fabriano
{{Vedi anche|Archivio storico delle Cartiere Miliani Fabriano}}
L'Archivio storico delle Cartiere Miliani Fabriano è stato tra i primi archivi d’impresa ad essere dichiarato di notevole interesse storico in Italia. Custodisce In oltre
{{Approfondimento
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|[[Democrazia Cristiana]]
|
|<ref name=interno>[http://amministratori.interno.it/ Anagrafe degli amministratori locali e regionali].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|