Francesco Calcagno (francescano): differenze tra le versioni

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Un testimone che aveva familiarità con Calcagno, testimoniò che il francescano dormiva con un ragazzo quasi ogni notte, credeva che [[Gesù]] avesse praticato la sodomia con [[Giovanni (evangelista)|San Giovanni]] e negava l'esistenza di [[Dio]] e del [[Paradiso]], nonché dell'[[Immortalità|immortalità dell'anima umana]].<ref>{{Cita libro|nome=Scott|cognome=Tucker|titolo=The queer question: essays on desire and democracy|data=10|editore=South End Press|p=46|ISBN=978-0-89608-577-0}}</ref>
 
Calcagno ammise la sua colpevolezza sostenendo che una volta aveva parlato con un certo signor Lauro di Glisenti da Vestone, un ateo che "diceva di non credere in nulla, tranne a quello che poteva vedere coi propri occhi", e replicò: "Allora si può credere o dire tutto quello che si vuole su Cristo, per quanto brutto, come il fatto che abbia tenuto San Giovanni come figlio". Egli sosteneva inoltre che l'[[Paolo di Tarso|apostolo Paolo]] aveva condannato la sodomia nei suoi scritti perché gli piaceva questa pratica e voleva tenerla per sé.<ref name="Dall'Orto 2004" /> sosteneva inoltre che l'apostolo Paolo aveva condannato la sodomia nei suoi scritti perché gli piaceva questa pratica e voleva tenerla per sé. Calcagno disse anche agli inquisitori di essere stato influenzato nelle sue opinioni da ''La cazzaria'', un [[dialogo]] [[Omoerotismo|omoerotico]] del 1530 di Antonio Vignali che all'epoca era discretamente (ma ampiamente) diffuso.<ref name="Gianetti 2009">{{Cita libro|nome=Laura|cognome=Giannetti|titolo=Lelia's kiss: imagining gender, sex, and marriage in Italian Renaissance comedy|anno=2009|url=https://archive.org/details/leliaskissimagin0000gian|collana=Toronto Italian studies|data=2009|editore=University of Toronto Press|p=[https://archive.org/details/leliaskissimagin0000gian/page/163 163]|OCLC=428868529|ISBN=978-0-8020-9951-8}}</ref>
 
La relazione del Tribunale bresciano venne trasmessa al [[Consiglio dei Dieci]]. Calcagno fu giustiziato a [[Venezia]] il 23 dicembre 1550.