Enrico VII di Lussemburgo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Questa categoria dei "re-conti" è utilizzata in modo marginale nella storiografia. La tolgo dalla introduzione |
|||
Riga 149:
Alla morte di Enrico VII, e per i decenni successivi, la figura centrale nella politica italiana sarebbe stata proprio Roberto di Napoli. Nell'Impero, il figlio di Enrico, [[Giovanni I di Boemia|Giovanni il Cieco]], fu eletto [[re di Boemia]] nel [[1310]]. Dopo la morte di Enrico VII, due rivali, [[Ludovico il Bavaro|Ludovico Wittelsbach di Baviera]] e [[Federico il Bello]] della [[Casa d'Asburgo]], rivendicarono la corona. La loro disputa culminò il 28 settembre [[1322]] nella [[battaglia di Mühldorf]], dove Federico fu sconfitto. Anche la spedizione italiana di Ludovico ([[1327]]-[[1329]]), realizzata nello spirito di recuperare le sconfitte di Enrico, fu abortita. L'eredità di Enrico risulta particolarmente evidente nelle carriere di successo di due fra i despoti locali che egli fece vicari imperiali in città del nord, [[Cangrande I della Scala]] di [[Verona]] e [[Matteo Visconti]] di [[Milano]].
Il medievalista tedesco [[Bernd Schneidmüller]] inserisce Enrico VII nella sua lista dei "[[re-conte|re-conti]]", gli [[sacro romano imperatore|imperatori]] o [[re dei Romani]] dei [[secolo XIV|secoli XIV]] e [[secolo XV|XV]] anteriori al definitivo passaggio del titolo imperiale alla [[Casa d'Asburgo]].
=== Il monumento funebre a Pisa ===
|