Mainardo Cavalcanti: differenze tra le versioni

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Nato nella prima metà del [[XIV secolo]] a Firenze da Giachinotto, Mainardo apparteneva ad [[Cavalcanti|una delle più nobili famiglie fiorentine]], la quale aveva già dato i natali al famoso poeta [[Guido Cavalcanti|Guido]]. Recatosi nel [[Regno di Napoli]] al servizio di [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I d'Angiò]] quale "capitaneus generalis ad guerram". Sposatosi con Andreola di Iacopo [[Acciaiuoli]] nel 1372, nel medesimo anno fu nominato marescalco del Regno di Napoli, nel 1378 era a Firenze pronto a partire poi per [[Roma]] per rendere omaggio al nuovo [[papa Urbano VI]] (1378-1389). Mainardo Cavalcanti fu assassinato da un [[chierico]] il 12 febbraio 1379 presumibilmente a Napoli e il 12 marzo il corpo fu solennemente inumato nella Cappella dell'Annunziata della [[Basilica di Santa Maria Novella]] a Firenze.
 
Mainardo è principalmente ricordato per essere stato amico e protettore di [[Giovanni Boccaccio]] il quale, nel 1362, si era recato a Napoli nella speranza di avere un posto alla corte angioina da parte di [[Niccolò Acciaiuoli]], venendo però disilluso da quest'ultimo. Il Cavalcanti sostenne quindi economicamente il Boccaccio ed ebbe con lui un rapporto epistolare in [[Lingua latina|latino]]<ref>Le lettere sono datate rispettivamente agosto 1372 (''Epistola'' XXI) e 13 settembre 1372 (''Epistola'' XXII). Si veda {{Cita|Petoletti|p. 237 §2}}.</ref>, del quale ci rimangono solo due lettere. Boccaccio, come omaggio al Cavalcanti, gli dedicò il ''[[De casibus virorum illustrium]]''<ref>{{Cita|De casibus virorum illustrium}}.</ref><ref>La voce è stata realizzata a partire da quella curata da {{Cita|Miglio}} per il ''[[Dizionario biografico degli italiani]]''.</ref>.
 
== Note ==