Emilio Canzi: differenze tra le versioni

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Raggiunta nuovamente la Francia si stabilì nel sobborgo parigino di [[Saint-Cloud]]. Qui riprese a frequentare gli ambienti dei fuoriusciti politici italiani aderendo alla sezione dell'Unione comunista anarchica dei profughi italiani e, nell'ottobre del 1933, al Comitato anarchico pro vittime politiche di Parigi, dove emerge ben presto come figura di riferimento<ref name="bfscollezionidigitali.org" />.
 
Nel [[1935]] è tra i protagonisti della mobilitazione contro le espulsioni dei militanti anarchici dalla Francia e per il diritto d'asilo, e partecipa alle iniziative contro la [[guerra d'Etiopia]]. Nel settembre 1936 entra in [[Spagna]], dove nel frattempo è scoppiata la [[guerra civile spagnola|guerra civile]]. Si unisce alla Colonna Italiana della [[Colonna Ascaso]], operante in [[Aragona]]. La Colonna Italiana era comandata da [[Giuseppe Bifolchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dal 17 luglio 1936 alla battaglia di monte Pelato <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html&date=2009-10-26+02:55:30|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=26 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref>, ed era presente la 29ª Divisione (prima denominata Colonna Lenin del [[POUM]]). Fra i combattenti italiani vi erano [[Etrusco Benci]],<ref name="geocities.com">{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Pietro Fancelli]],<ref name="geocities.com" /> [[Mario Traverso]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html|titolo=LA RISVEGLIA/Vittorio Alunno <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090903050255/http://geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html#|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Citazione| Traverso, già partecipe del tentativo “garibaldino” del colonnello [[Francesc Macià|Macià]] di rovesciare la [[Miguel Primo de Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, ha cercato di dar vita all'estero a un "partito d'azione", per stroncare con ogni mezzo i riti provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli}}da {{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Giuseppe Fusero]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci (appendice) <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050826132603/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Pasquale Fioravanti]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dai "fatti di maggio" ai campi della miseria e della fame <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090707001506/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Camillo Lanzilotta]]<ref name="geocities.com" /> (nome di battaglia Lancillotto o Nathan).Partecipa a tutti i principali combattimenti, assumendo il comando di una sezione della Colonna. Nel maggio 1937 Canzi è a [[Barcellona]]; dopo i tragici scontri nella capitale catalana, decide di rimanere comunque a combattere, passando nelle [[Brigate internazionali]]. Venne quindi messo a comando della 36^ª brigata che opera nella zona di [[Huesca]]. Qui rimane ferito il 16 giugno. Rientrato a Parigi in settembre, si impegna subito nel Comitato anarchico pro-Spagna, occupandosi dei soccorsi agli ex combattenti della Colonna italiana.
 
Arrestato dalla polizia nazista il 26 ottobre [[1940]], dopo tre mesi trascorsi in carcere a Parigi e a [[Treviri]], è inviato nel campo di concentramento nei pressi della cittadina tedesca di [[Hinzert-Pölert]]. Nel marzo 1942 è tradotto in Italia, dove è condannato a cinque anni di confino<ref>Commissione di Piacenza, ordinanza del 20.4.1942 contro Emilio Canzi (“Combattente antifranchista in Spagna”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943'', Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 991</ref>, e trasferito nell'[[isola di Ventotene]]. Alla [[caduta del fascismo]] come tanti altri anarchici Canzi non è liberato ma inviato nel [[campo di internamento di Renicci]] di [[Anghiari]] (AR)<ref>Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere, 1ª ed. Italiano, Carlo Spartaco Capogreco, [[Mursia]], 2003; {{cita testo|url=http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html|titolo=lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco}}: "I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti.", "(prima c'è un raffronto con i lager nazisti, ndr) Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei."</ref>, da cui riesce a fuggire solo dopo l'[[8 settembre 1943]]. Appena arrivato a Piacenza salì in montagna, a Peli di [[Coli (Italia)|Coli]], dove si adoperò per la costituzione della prima formazione partigiana della provincia. Partecipa pure alla costituzione del CLN provinciale. In dicembre la formazione partigiana si sbanda a seguito di un rastrellamento. Nonostante i rischi Canzi continuò l'attività partigiana, partecipando a diverse riunioni tra Piacenza, Milano e Parma. Di ritorno da quest'ultima città è arrestato dai fascisti il 14 febbraio 1944, ma è liberato in maggio grazie a uno scambio di prigionieri.