Eduino Maoro: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Eduino Maoro nacque a Brazzaniga, piccola frazione di [[Pergine Valsugana]], secondogenito dei tre figli di Angela Proner e Giovanni Maoro; la madre morì nel 1878 e nel 1881 Giovanni Maoro sposò in terze nozze Fortunata Bernardi da Casalino, che crescerà i tre figli e che darà alla luce una quarta figlia, Giuseppina<ref name=campestrin/>. Tra il 1890 e il 1894 lavorò nell'impresa di costruzioni del padre e nell'annessa fabbrica di laterizi, in cui s'impegnò maggiormente dopo la prematura morte di entrambi i fratelli (il primogenito Felice nel 1894 a ventun anni, il terzogenito Alfonso nel 1900 a ventitré anni) e di cui prese le redini a partire dal 1910 (per via della malattia del padre, che sarebbe morto settantunenne nel 1914)<ref name=campestrin/>. L'11 settembre 1902 si sposò con Maria Angeli di [[Tenna (Italiacomune)|Tenna]], da cui ebbe sei figli: Tullio, Luciano, Bruno (morto a un anno nel 1908), Flora, Daria e Marcella<ref name=campestrin/>.
 
Si laureò come architetto (''Baumaister'') presso l'[[università di Innsbruck]] nel 1906, ma già dal 1894 aveva cominciato a firmare alcuni progetti, come quelli per il setificio Petri di [[Serso]]; nel 1897-98 fu assistente alla direzione tecnica per la costruzione delle nuove caserme di [[Levico]], progettate da Emilio Paor, il cui stile influenzerà le sue produzioni giovanili<ref name=campestrin/><ref name=gerola3>{{cita|Gerola|pp. 3-7.|Gerola}}</ref>.
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[[File:Eduino Maoro - Progetto Villa Rosa 01.jpg|thumb|upright=1|Il progetto per [[Villa Rosa (Pergine Valsugana)|Villa Rosa]], considerata il suo capolavoro<ref>{{cita|Campestrin|p. 69.|Campestrin}}</ref>]]
[[File:Masetti di Pergine, chiesa di Sant'Antonio 01.jpg|thumb|upright=1|La [[Chiesa di Sant'Antonio (Pergine Valsugana)|chiesa di Sant'Antonio]] a Masetti di Pergine]]
Le opere di Maoro, che progettò edifici di varia natura, sono numerose soprattutto nella zona del perginese<ref name=gerola3/>; oltre a ville, chiese e altri edifici, realizzò numerosi acquedotti e opere di presa (tra cui quelli di [[Susà]], [[Tenna (Italiacomune)|Tenna]], [[Terlago]], [[Carzano]], [[Nogaré (Pergine Valsugana)|Nogaré]]-Costa, [[Miola]], [[Baselga di Piné]]) e nel [[primo dopoguerra]], in società con l'ingegner Tomasini, si occupò della ricostruzione di alcuni paesi della [[Valsugana]]<ref name=campestrin/><ref name=gerola8>{{cita|Gerola|pp. 8-9.|Gerola}}</ref>. Il suo stile è inquadrabile nell'ampia corrente dell'[[eclettismo (arte)|eclettismo]] che si diffuse in Europa nella prima metà del Novecento; per le sue opere fece largo uso del [[cemento armato]]<ref name=gerola3/>. In molti casi, oltre al progetto, seguì anche la costruzione dell'opera<ref name=gerola8/>.
 
Tra le opere entro i confini di Pergine si annoverano<ref name=campestrin/><ref name=gerola8/>: