Padula: differenze tra le versioni

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==Origini del nome==
Il nome di Padula deriva dal [[lingua latina|latino]] ''paludem'',<ref name=":0">{{cita|Sapio|p. 6}}</ref> [[accusativo]] di ''palus'', ''paludis'', cioè [[palude]], mediante la [[Metatesi (linguistica)|trasposizione]] delle lettere ''[[d]]'' e ''[[l]]'' che si osserva anche nell'[[lingua italiana|italiano]] ''padule'', maschile (variante toscana di ''palude''): infatti in passato nella pianura sottostante si estendeva una palude.<ref>{{Cita web|url=http://www.etimo.it/?term=padule|titolo=Etimologia : padule;|accesso=19 febbraio 2019}}</ref>
 
== Storia ==
=== Dall'Antichità al Medioevo<ref>[http://www.padula.info/storia/cenni-storici/breve-storia-di-padula Storia di Padula] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091020003839/http://www.padula.info/storia/cenni-storici/breve-storia-di-padula/ |data=20 ottobre 2009 }}</ref> ===
In località Civita diversi ritrovamenti archeologici<ref name=":0" /> fanno stimare che i primi insediamenti umani vi si siano stabiliti intorno al XII secolo a.C.: è quindi da datare in questo periodo la fondazione della città di ''[[Cosilinum]]'', l'antica Padula, molto probabilmente fondata dagli [[Enotri]].
È solo nel VI secolo a.C. che si iniziò a popolare la zona dove sorge l'attuale Padula: in località Valle Pupina sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco, attualmente esposti nel [[Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale|museo archeologico]], presso la [[certosa di Padula]].
Occupata dai [[Lucani]] prima, dai [[Civiltà romana|Romani]] poi, la città non ebbe vita facile: schieratasi con [[Pirro]] e con [[Annibale]], dovette subire le ripercussioni derivanti da queste infelici scelte.
Riuscì a risollevarsi grazie all'impulso ricevuto dalla costruzione della Regio-Capuam (la [[via Capua-Rhegium|via Popilia-Annia]]<ref name=":0" />, che insieme alla [[via Appia Antica|via Appia]] e alla [[via Traiana]], fungeva da rete stradale per tutto il Sud Italia) che la collegava alle più centrali [[Paestum]] e [[Elea-Velia|Velia]], tanto che nell'89 a.C. diventa [[Municipio (storia romana)|municipio romano]].
 
La città col tempo si espanse molto, arrivando ad edificare anche a valle: in località Fonti sorge infatti, in un antico luogo di culto pagano, il battistero paleocristiano di [[Giovanni Battista|San Giovanni]], che divenne sede diocesale.
Nel VI secolo d.C., prima che vi sorgesse l'attuale centro abitato, viene edificato il monastero di [[San Nicola di Bari|San Nicola]], che a lungo rimarrà il centro politico, oltre che spirituale, del paese.
Si diffonde il culto di [[Arcangelo Michele|san Michele]], probabilmente derivante dal culto del dio pagano [[Attis]], che diviene patrono del paese:<ref name=":0" /> a lui verrà consacrato l'eremo presente nei pressi dell'antica Cosilinum e, sempre in suo onore, verrà eretta la chiesa madre.
Anche la badia di San Nicola al Torone, sorta poco lontana dal sopracitato eremo, rispecchia la massiccia presenza di molti ordini religiosi nel territorio, tutti, o quasi, di stampo orientaleggiante: l'influenza araba è ancora presente nei nomi di alcune contrade.
 
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Questi fenomeni di violenza, uniti alla nascita del banditismo e alle impressionanti epidemie (si pensi solo alla [[peste nera]] del [[1348]]), comportarono l'abbandono dei centri rurali più a valle, per rifugiarsi in nuclei più grandi e meglio difesi.
I Sanseverino furono gli artefici, oltre che gli interpreti, di queste trasformazioni. Si sviluppò l'area intorno al castello: sorge la [[Chiesa di San Clemente (Padula)|chiesa di San Clemente]], che era cappella privata del feudatario, un ospedale pubblico, la sede del governo cittadino, e diversi palazzi, sedi degli uffici o alloggi dei dipendenti del marchesato.
Inoltre, sposando lo spirito guelfo della corte angioina, favorirono l'insediamento di ordini monastici nel territorio di Padula: oltre alla ripopolazione del monastero di San Nicola al Torone e alla fondazione della [[certosa di San Lorenzo]] (1306)<ref name=":0" />, i Sanseverino provvidero all'inserimento nel tessuto cittadino degli [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniani]] (1350) e dei [[Ordine francescano|francescani]] (1380).
I rapporti non furono comunque sempre idilliaci, tanto che nel 1383 il paese, colpevole di essersi ribellato agli ordini superiori, venne cinto d'assedio da [[Enrico Sanseverino|Enrico]], pronipote di Tommaso.
 
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* Associazione Amici del Cassaro, ''Padula prima e durante la Certosa. I luoghi, i monumenti e le vicende della sua storia'', Lagonegro, Zaccara, 1998.
*Maria Carla Gallo, ''La riscoperta di Cosilinum'', Salerno, Laveglia, 2004.
*{{Cita libro|curatore=Maria Sapio|titolo=Padula sistema museo|anno=2018|editore=Editrice politecnica|città=Napoli|p=|capitolo=|cid=Sapio|ISBN=}}
 
== Voci correlate ==