Rodolfo Valentino: differenze tra le versioni

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=== La sua casa ===
Arrivato al culmine del suo successo, un anno prima della morte Rodolfo Valentino comprò una sfarzosa villa sulla collina di [[Beverly Hills]] e la battezzò "Falcon Lair" (Nido del falco). Secondo le poche fotografie scattate, l'edificio era arredato sfarzosamente con lampadari di cristallo e costosi tappeti.

La villa era circondata da un parco di circa sei ettari, in cui Valentino andava a cavallo e aveva le tenute. Poté viverci solo un anno, fino alla sua morte; successivamente fu messa all'asta assieme al suo mobilio per pagare i debiti che ammontavano al triplo dei suoi possedimenti. Dopo di ciò, il "Nido del falco" cambiò molti proprietari fino al 2006, anno della sua demolizione.
 
=== Le donne ===
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[[File:Elinor Glyn & Rudolph Valentino - Project Gutenberg eText 16692.png|thumb|centre|160px|Rodolfo Valentino con Elinor Glyn]]
Idolo sul ''set'', mito post-mortem, Rodolfo Valentino è - al pari di altre ''stelle'' del mondo della celluloide che verranno dopo di lui - un'icona dello ''star system'', un bene di patrimonio comune. Nell'immagine qui sopra è accanto a [[Elinor Glyn]], autrice del romanzo ''[[Oltre gli scogli]]'' da cui venne tratto il film ''[[L'età di amare]]''}}
Subito dopo la morte della madre ([[1918]]), Valentino conobbe la sua prima moglie, [[Jean Acker]], in occasione di una festa danzante organizzata dal suo amico [[Douglas Gerrard]] (direttore del Circolo Atletico di [[Los Angeles]]). Si sposarono il 5 novembre [[1919]], ma la prima notte di nozze Valentino venne chiuso fuori dalla stanza da letto dalla [[Acker]], in preda ai rimorsi per aver sposato un uomo pur essendo lei [[lesbica]]<ref name="silentology">{{cita web|url=https://silentology.wordpress.com/2019/03/12/rudolph-valentino-the-man-behind-the-image/|titolo=Rudolph Valentino–The Man Behind The Image|sito=Silent-ology|data=12 marzo 2019|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022}}</ref>. A seguito di ciò, dopo appena un mese i due si separarono.
 
Grazie al film ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'', Valentino incontrò [[Natacha Rambova]], che sarebbe diventata la sua seconda moglie. La Rambova, che negli ambienti di Hollywood era molto apprezzata per gli scenari e i costumi che disegnava, fu molto importante sia per la sua vita sentimentale che per la sua carriera artistica. La Rambova era però molto ambiziosa e si indignava quando il marito veniva impiegato in ruoli di scarso valore qualitativo. Valentino sposò la Rambova il 13 maggio del 1922 ma, otto giorni dopo il matrimonio, fu arrestato con l'accusa di [[bigamia]], per non aver rispettato una legge [[California|californiana]] che obbligava i divorziati a non contrarre e consumare matrimonio prima di un anno dalla sentenza di divorzio<ref>{{cita|Morris|p. 114}}.</ref>. I due furono costretti a vivere separati per circa un anno, fino al definitivo matrimonio avvenuto il 14 marzo del 1923<ref>{{cita|Morris|p. 133}}.</ref>.
Grazie al film ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'', Valentino incontrò [[Natacha Rambova]], che sarebbe diventata la sua seconda moglie.
La Rambova, che negli ambienti di Hollywood era molto apprezzata per gli scenari e i costumi che disegnava, fu molto importante sia per la sua vita sentimentale che per la sua carriera artistica. La Rambova era però molto ambiziosa e si indignava quando il marito veniva impiegato in ruoli di scarso valore qualitativo. Valentino sposò la Rambova il 13 maggio del 1922 ma, otto giorni dopo il matrimonio, fu arrestato con l'accusa di [[bigamia]], per non aver rispettato una legge [[California|californiana]] che obbligava i divorziati a non contrarre e consumare matrimonio prima di un anno dalla sentenza di divorzio<ref>{{cita|Morris|p. 114}}.</ref>. I due furono costretti a vivere separati per circa un anno, fino al definitivo matrimonio avvenuto il 14 marzo del 1923<ref>{{cita|Morris|p. 133}}.</ref>.
 
Sia Valentino che Rambova erano [[Spiritualismo|spiritualisti]], e condividevano innumerevoli interessi tra cui l'arte e la scrittura. Valentino scrisse un libro di poesie, ''Daydreams'', molte delle quali ispirate alla Rambova<ref>{{cita| Leider|2003, pp. 241–2}}.</ref>. La vita domestica dei due fu invece travagliata da concezioni del tutto contrastanti: Valentino era ancorato agli [[Tradizionalismo cattolico|ideali tradizionali]] che vedevano la donna come moglie e madre, mentre Natasha non era disposta a rinunciare alla propria carriera per essere relegata al ruolo di moglie. Lui desiderava figli, lei non era interessata a diventare madre<ref>{{cita|Morris|p. 177}}.</ref><ref>{{cita|Jorgensen & Scoggins|p. 30}}.</ref><ref name="silentology"/>.
 
La delusione del film ''[[Il giovane Rajah]]'' portò alla rottura definitiva di Valentino con la [[Paramount]]. Fu ingaggiato poi dalla [[United Artists]], che vietò per contratto alla Rambova di intervenire sulle scelte artistiche del marito. Anche per questo motivo i due si separarono. Nell'ultimo periodo della sua vita Valentino ebbe una relazione con l'attrice [[Pola Negri]].
 
La sceneggiatrice [[June Mathis]] intuì per prima il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e fu, in sostanza, l'artefice del suo mito. La [[Metro-Goldwyn-Mayer|Metro]] le aveva affidato il compito di sceneggiare ''I quattro cavalieri dell'Apocalisse'' di [[Vicente Blasco Ibáñez]], un romanzo di successo, considerato, tuttavia, poco adatto allo schermo, dal quale, contro ogni previsione, riuscì a trarre un'eccellente sceneggiatura. Richard Rowland, direttore dello Studio, decise allora di ricorrere al suo intuito per la scelta del regista e del protagonista maschile. June Mathis indicò [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] per la regia e impose Rodolfo Valentino per il ruolo di Julio, malgrado le resistenze della Metro, riluttante ad affidare il ruolo di protagonista ad uno sconosciuto. Il 6 marzo 1921 il film uscì nelle sale di New York, riscuotendo un enorme successo. Valentino entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e nell'immaginario femminile, consolidando il mito dell'amante latino, del cavaliere senza macchia e senza paura che muore giovane, come tragicamente accadde, a soli trentuno anni, all'apice di un successo per molti versi ancora insuperato. Nemmeno il genio dissacrante di [[Ken Russell]] (''[[Valentino (film 1977)|Valentino]]'', 1977, interpretato da [[Rudol'f Nureev]]) riuscì a scalfire il suo mito.
 
June Mathis contribuì alla sua folgorante e breve carriera anche dopo il successo dei ''Quattro cavalieri''. Firmò, infatti, la sceneggiatura di ''La signora delle camelie'', dove Valentino interpretava il ruolo di Armand al fianco di [[Alla Nazimova]], regina della Metro e stella delle scene teatrali. Valentino, conscio del richiamo commerciale legato al suo nome, decise, malgrado il diverso parere della Mathis, di firmare un contratto con la Famous Players-Lasky (futura [[Paramount Pictures|Paramount]]), che gli proponeva un considerevole aumento retributivo per interpretare ''[[Lo sceicco]]'', un film che avrebbe immortalato l'immagine esotica dell'attore, connotandolo, tuttavia, in modo non sempre positivo. L'anno successivo sceneggiò ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'', un altro romanzo di Vicente Blasco Ibáñez intriso d'amore, di fatalità e di morte. Il soggetto calzava molto bene con il temperamento di Valentino, che riuscì a trasformarsi realisticamente nel torero Gallardo. Un'interpretazione che lo confermò attore di talento oltre che divo di successo, agevolato in questo dalla duttile regia di [[Fred Niblo]] che assecondò la sua recitazione.