Rodolfo Valentino: differenze tra le versioni

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Questo suo fascino - oltre che gli indubbi meriti di attore, in un'epoca in cui il cinema muoveva ancora tutto sommato i primi passi - lo consegnerà alla leggenda.}}
 
A [[Castellaneta]] frequentò le classi elementari, per proseguire gli studi dapprima ([[1904]]) a [[Taranto]], dove si trasferì con la sua famiglia in un appartamento sito in via Massari 16, casa del suo migliore amico Vincenzo Albano, e poi ([[1906]]) a [[Perugia]], anche in seguito alla difficile situazione che si ebbe dopo la prematura morte del padre, presso l'ONAOSI (Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani), dove rimase tre anni. Il caso vuole che in collegio fu ricordato come "bruttarello" e fu spesso preso in giro per l'accentuata forma a punta delle sue orecchie. Dal collegio fu radiato a causa della sua indisciplina. Nel [[1909]] tentò di entrare all'[[Istituto Tecnico Commerciale Paolo Sarpi|Istituto Nautico]] di [[Venezia]], ma fu scartato per problemi fisici e di vista. Si diplomò a [[Genova]] in agraria, nell'Istituto "Bernardo Marsano" di [[Sant'Ilario (Genova)|Sant'Ilario]], e infine tornò a Taranto.
 
=== L'esperienza a Parigi e l'emigrazione in America ===
Dopo qualche mese a Taranto partì in vacanza per [[Parigi]]. Qui si diede alla vita frivola: ben presto rimase senza denaro e fu costretto a chiedere aiuto economico alla famiglia per tornare a casa. Questa esperienza non fu del tutto infruttuosa, poiché gli permise di affinare le sue doti di ballerino. Ritornato a Taranto, decise di partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Ad aumentare il fascino del Nord America su Rodolfo contribuirono anche i racconti dei successi del musicista tarantino [[Domenico Savino]], che anni prima era partito: i Guglielmi conoscevano bene la famiglia Savino e la sorella di Domenico talvolta raccontava a Rodolfo della fama del fratello.
 
Nel [[1913]], così, si imbarcò sul mercantile <nowiki>''Cleveland''</nowiki> e raggiunse [[New York]] il 23 dicembre dello stesso anno<ref>{{Cita news|autore=Nicola Antonio Imperiale|titolo=Storie di Puglia – Rodolfo Valentino, l’attore del cinema americano che veniva dalla Puglia|pubblicazione=https://www.bari-e.it/storie-di-puglia/storie-di-puglia-rodolfo-valentino-lattore-del-cinema-americano-che-venne-dalla-puglia/}}</ref>. Nuovamente Rodolfo rimase in breve tempo al verde e iniziò a intraprendere mestieri di fortuna, come il cameriere e il giardiniere. Grazie all'amico [[Domenico Savino]], che gli regalò un [[tight]], si presentò al [[Maxim|Night-Club Maxim]], dove riuscì a fare una buona impressione e venne immediatamente assunto come ''taxi dancer'' (partner a pagamento per balli di coppia). Con le mance cospicue ricevute dalle signore riuscì a superare il periodo di crisi economica nel quale era incappato.
 
Nel frattempo ebbe dapprima una relazione con la nota ballerina [[Bonnie Glass]], che si era appena separata dal compagno [[Clifton Webb]]. Da questa relazione Rodolfo ebbe anche vantaggi economici, poiché fu [[Gigolò|ingaggiato]] dalla stessa per 50 dollari alla settimana.
 
In seguito Valentino fece coppia con un'altra ballerina, [[Joan Sawyer]], con la quale lavorò per sei mesi. Dopo queste esperienze si trasferì sulla [[West Coast (Stati Uniti d'America)|costa occidentale]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], a [[San Francisco]], dove venne ingaggiato da una compagnia teatrale di operetta. Qui incontrò [[Norman Kerry]], vecchia conoscenza newyorkese che lo convinse a trasferirsi a [[Hollywood]]. Qui girò una serie di film di secondo piano da comparsa, prima di interpretare ''[[I quattro cavalieri dell'Apocalisse (film 1921)|I quattro cavalieri dell'Apocalisse]]'' (The Four Horsemen of the Apocalypse, 1921), il film che gli diede il successo a lungo sognato.
 
Al successo arrivò anche e soprattutto grazie alla sua bellezza e al magnetismo che la sua figura sprigionava: fu forse uno dei primi ''sex symbol'' maschili portati alla ribalta dal cinema, divenendo in breve – forseprobabilmente anche in conseguenza della sua morte precoce – un'icona destinata a entrare nella [[memoria collettiva]].
 
Valentino recitava e col proprio stile dettava la moda del momento: gli abiti alla Valentino, i capelli alla Valentino, gli stivali alla Valentino e, soprattutto, lo sguardo alla Valentino. Fu il primo "divo" – o "superdivo" – maschile del [[cinema]].
 
Altri suoi film importanti furono ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'' (''The Sheik'', 1921), ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'' (''Blood and Sand'', 1922), ''[[L'aquila (film 1925)|Aquila nera]]'' (''The Eagle'', 1925) e ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'' (''The Son of the Sheik'', 1926), in cui impersonava l'eroe romantico e mascalzone, che col suo fascino magnetico ipnotizzava l'attraente protagonista.
 
=== La sua casa ===
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[[File:Elinor Glyn & Rudolph Valentino - Project Gutenberg eText 16692.png|thumb|centre|160px|Rodolfo Valentino con Elinor Glyn]]
Idolo sul ''set'', mito post-mortem, Rodolfo Valentino è - al pari di altre ''stelle'' del mondo della celluloide che verranno dopo di lui - un'icona dello ''star system'', un bene di patrimonio comune. Nell'immagine qui sopra è accanto a [[Elinor Glyn]], autrice del romanzo ''[[Oltre gli scogli]]'' da cui venne tratto il film ''[[L'età di amare]]''}}
Subito dopo la morte della madre ([[1918]]), Valentino conobbe la sua prima moglie, [[Jean Acker]], in occasione di una festa danzante organizzata dal suo amico [[Douglas Gerrard]] (direttore del Circolo Atletico di [[Los Angeles]]). Si sposarono il 5 novembre [[1919]], ma la prima notte di nozze Valentino venne chiuso fuori dalla stanza da letto dalla [[Acker]], in preda ai rimorsi per aver sposato un uomo pur essendo lei [[lesbica]]<ref name="silentology">{{cita web|url=https://silentology.wordpress.com/2019/03/12/rudolph-valentino-the-man-behind-the-image/|titolo=Rudolph Valentino–The Man Behind The Image|sito=Silent-ology|data=12 marzo 2019|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022}}</ref>. A seguito di ciò, dopo appena un mese i due si separarono.
 
Grazie al film ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'', Valentino incontrò [[Natacha Rambova]], che sarebbe diventata la sua seconda moglie. La Rambova, che negli ambienti di Hollywood era molto apprezzata per gli scenari e i costumi che disegnava, fu molto importante sia per la sua vita sentimentale che per la sua carriera artistica. La Rambova era però molto ambiziosa e si indignava quando il marito veniva impiegato in ruoli di scarso valore qualitativo. Valentino sposò la Rambova il 13 maggio del 1922 ma, otto giorni dopo il matrimonio, fu arrestato con l'accusa di [[bigamia]], per non aver rispettato una legge [[California|californiana]] che obbligava i divorziati a non contrarre e consumare matrimonio prima di un anno dalla sentenza di divorzio<ref>{{cita|Morris|p. 114}}.</ref>. I due furono costretti a vivere separati per circa un anno, fino al definitivo matrimonio avvenuto il 14 marzo del 1923<ref>{{cita|Morris|p. 133}}.</ref>.
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La delusione del film ''[[Il giovane Rajah]]'' portò alla rottura definitiva di Valentino con la [[Paramount]]. Fu ingaggiato poi dalla [[United Artists]], che vietò per contratto alla Rambova di intervenire sulle scelte artistiche del marito. Anche per questo motivo i due si separarono. Nell'ultimo periodo della sua vita Valentino ebbe una relazione con l'attrice [[Pola Negri]].
 
La sceneggiatrice [[June Mathis]] intuì per prima il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e fu, in sostanza, l'artefice del suo mito. La [[Metro-Goldwyn-Mayer|Metro]] le aveva affidato il compito di sceneggiare ''I quattro cavalieri dell'Apocalisse'' di [[Vicente Blasco Ibáñez]], un romanzo di successo, considerato, tuttavia, poco adatto allo schermo, dal quale, contro ogni previsione, riuscì a trarre un'eccellente sceneggiatura. Richard Rowland, direttore dello Studio, decise allora di ricorrere al suo intuito per la scelta del regista e del protagonista maschile. June Mathis indicò [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] per la regia e impose Rodolfo Valentino per il ruolo di Julio, malgrado le resistenze della Metro, riluttante ad affidare il ruolo di protagonista ad uno sconosciuto. Il 6 marzo 1921 il film uscì nelle sale di New York, riscuotendo un enorme successo. Valentino entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e nell'immaginario femminile, consolidando il mito dell'amante latino, del cavaliere senza macchia e senza paura che muore giovane, come tragicamente accadde, a soli trentuno anni, all'apice di un successo per molti versi ancora insuperato. Nemmeno il genio dissacrante di [[Ken Russell]], nel film (''[[Valentino (film 1977)|Valentino]]'', (1977), interpretato da [[Rudol'f Nureev]]), riuscì a scalfire il suo mito.
 
June Mathis contribuì alla sua folgorante e breve carriera anche dopo il successo dei ''Quattro cavalieri''. Firmò, infatti, la sceneggiatura di ''La signora delle camelie'', dove Valentino interpretava il ruolo di Armand al fianco di [[Alla Nazimova]], regina della Metro e stella delle scene teatrali. Valentino, conscio del richiamo commerciale legato al suo nome, decise, malgrado il diverso parere della Mathis, di firmare un contratto con la Famous Players-Lasky (futura [[Paramount Pictures|Paramount]]), che gli proponeva un considerevole aumento retributivo per interpretare ''[[Lo sceicco]]'', un film che avrebbe immortalato l'immagine esotica dell'attore, connotandolo, tuttavia, in modo non sempre positivo. L'anno successivo sceneggiò ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'', un altro romanzo di Vicente Blasco Ibáñez intriso d'amore, di fatalità e di morte. Il soggetto calzava molto bene con il temperamento di Valentino, che riuscì a trasformarsi realisticamente nel torero Gallardo. Un'interpretazione che lo confermò attore di talento oltre che divo di successo, agevolato in questo dalla duttile regia di [[Fred Niblo]], che assecondò la sua recitazione.
 
Dopo aver girato ''L'aquila'' (1925), diretto da [[Clarence Brown]], considerata una delle sue migliori interpretazioni, Valentino ritornò ad interpretare lo “Sceicco”, il ruolo che tanto aveva contribuito alla sua immagine. ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'' (1926), amplificato dalla sua scomparsa a soli trentuno anni all'apice del successo, diretto da [[George Fitzmaurice]], con [[Vilma Bánky]] come attrice protagonista, uscì nelle sale il 6 settembre 1926, pochi giorni dopo la morte del suo protagonista, scatenando scene d'isteria collettiva che non hanno più avuto uguali nella storia del cinema statunitense.
 
===Sessualità===
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All'epoca la stampa degli Stati Uniti si accanì contro quella sessualità, ritenuta ambigua, di uno "straniero" che rubava i cuori delle donne americane e metteva a repentaglio la mascolinità dell'uomo americano. Accusato di essere un comune dandy effeminato, corruttore dei costumi, nel 1926 venne insultato da un giornalista del ''Chicago Tribune'' come «piumino per cipria rosa»<ref name="silentology"/>. L'articolo mandò su tutte le furie Valentino, che sfidò il giornalista ad un incontro di pugilato (dal momento che i duelli erano illegali) per provare la propria mascolinità<ref>"The Press: Personal Puff". Time. August 2, 1926. Archived from the original on January 31, 2011.</ref>. La sfida non venne raccolta dall'anonimo giornalista<ref>{{cita libro|titolo=The Coon-Sanders Nighthawks: The Band that Made Radio Famous|url=https://archive.org/details/coonsandersnight0000edmi|autore=Fred W. Edmiston|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2003|lingua=en|p=[https://archive.org/details/coonsandersnight0000edmi/page/n46 31]|isbn=0-7864-1340-9}}</ref>. Poco tempo dopo fu invece Frank O'Neill, un giornalista del ''New York Evening Journal'' appassionato di pugilato, ad offrirsi volontario per un incontro. La sfida si svolse sul tetto del New York's Ambassador Hotel e si concluse con la vittoria di Valentino<ref>{{cita libro|titolo=Sex Lives of the Hollywood Idols|url=https://archive.org/details/sexlivesofhollyw00nige|autore=Nigel Cawthorne|editore=PRION|anno=1997|lingua=en|isbn=1-85375-249-5}}</ref>. [[Jack Dempsey]], campione di pesi massimi e istruttore di pugilato di Valentino e di altre eminenti personalità di Hollywood, disse di lui: «Era il più virile e mascolino degli uomini. Le donne erano attratte a lui come moscerini al miele. Ovunque andasse non riusciva a scrollarsele di dosso. Un uomo adorabile e fortunato»<ref>{{cita libro|titolo=Valentino: The First Superstar|url=https://archive.org/details/valentino00noel|autore=Noel Botham|editore=Metro Books|anno=2002|lingua=en|p=[https://archive.org/details/valentino00noel/page/n334 325]|isbn=1-84358-013-6}}</ref>.
 
Viene citata anche l'esistenza di un presunto diario privato dell'attore, reso celebre nel 1959 dal regista e scrittore d'avanguardia statunitense [[Kenneth Anger]], che nellanel suasuo libro ''[[Hollywood Babilonia|Hollywood Babylonia]]'' (opera criticata per l'infondatezza dei contenuti) punta a mettere a nudo tutti i retroscena e gli scandali della colonia cinematografica di Hollywood, dagli esordi fino agli anni Cinquantacinquanta.
 
La sessualità di Valentino non venne mai significativamente messa in discussione fino agli anni '60. Vari libri (almeno quattro, incluso il sopracitato ''[[Hollywood Babilonia|Hollywood Babylonia]]'') pubblicati in seguito ipotizzano l'omosessualità dell'attore, nonostante il matrimonio con Rambova (ipotesi scartata dai biografi dell'attrice<ref>{{cita libro|titolo=Lost Hollywood|url=https://archive.org/details/losthollywood0000wall_f6q5|autore=David Wallace|editore=Macmillan Publishers|città=Londra|anno=2002|lingua=en|p=[https://archive.org/details/losthollywood0000wall_f6q5/page/n63 48]|isbn=0-312-28863-8|oclc=49346768}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Twilight of the Idols: Hollywood and the Human Sciences in 1920s America|autore=Mark Lynn Anderson|editore=University of California Press|città=Berkeley|anno=2001|lingua=en|p=74|isbn=978-0-520-94942-3|oclc=721927339}}</ref>). In questi libri viene citata una relazione omosessuale tra Valentino e [[Ramón Novarro]], nonostante quest'ultimo avesse affermato di conoscere appena l'attore italiano di persona<ref name="Mystique">{{cita libro|titolo=The Valentino Mystique|autore=Allan R. Ellenberger|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2005|lingua=en|p=15|isbn=0-7864-1950-4}}</ref><ref name="Paradise">{{cita libro|titolo=Beyond Paradise: The Life of Ramon Novarro|autore=Andre Soares|editore=University Press of Mississippi|città=Jackson|anno=2010|p=295|lingua=en|isbn=978-1-60473-457-7}}</ref>. In ''[[Hollywood Babilonia|Hollywood Babylonia]]'' si cita una storia secondo la quale Valentino avrebbe dato in regalo a [[Ramón Novarro|Novarro]] un dildo in stile art deco che sarebbe poi stato ritrovato nella bocca di [[Ramón Novarro|Novarro]] al momento del suo assassinio. L'esistenza di tale regalo si rivelò essere falsa<ref name="Mystique"/><ref>{{cita|Morris|p. 263-264}}.</ref><ref name="Paradise"/>. La sessualità di Valentino venne nuovamente messa in discussione, in seguito, dall'autore Samuel Steward, che sosteneva di aver avuto rapporti sessuali con l'attore in un hotel in Ohio<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Sexual Outlaw on the Gay Frontier|autore=Patricia Cohen|rivista=[[The New York Times]]|data=25 luglio 2010|lingua=en}}</ref>. Tali affermazioni vennero poi smentite dai fatti, dal momento che numerosi documenti dimostrano come Valentino si trovasse a New York il giorno del presunto incontro con Steward<ref>{{cita web|url=https://www.huffpost.com/entry/the-secret-historian-and_b_700927|titolo=The Secret Historian and the Silent Film Star: One Was Gay|autore=Thomas Gladysz|sito=[[The Huffington Post]]|data=31 agosto 2010|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022}}</ref>.
 
In generale, i biografi di Valentino, tra cui Emily Leider<ref>{{cita|Leider|pp. 81, 126, 271–274}}.</ref> e Allan Ellenberger<ref>{{cita libro|titolo=The Valentino Mystique|autore=Allan R. Ellenberger|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2005|lingua=en|p=16|isbn=0-7864-1950-4}}</ref>, concordano sul fatto che i documenti e le evidenze disponibili non sembrano confermare l'omosessualità di Valentino, avallando piuttosto l'ipotesi che l'attore fosse molto probabilmente eterosessuale.
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=== La donna in nero ===
Negli anni a seguire dal [[1927]] al [[1960]], una misteriosa donna, velata di nero, continuò a portare dei fiori sulla sua tomba ogni anniversario della morte dell'attore. Nonostante in molte si siano professate come la "donna in nero", nessuna ha poi saputo comprovare la veridicità delle sue parole e questa figura è tuttora avvolta nel mistero. Alcuni però dicono che fosse una figlia misteriosa. Il mistero ha lanciato una sorta di tradizione, ancora viva adesso, che vede parecchie figure femminili velate di nero portare fiori sulla tomba di Valentino.
 
== Omaggi ==
* Nella sua [[Castellaneta|città natale]] si trovano il "Museo Rodolfo Valentino" e (posta al termine della passeggiata, nel pieno centro cittadino) una scultura ([[1961]]) in maiolica che richiama la sua interpretazione nel film ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', a tinte molto forti, dello scultore Gheno. Sul prospetto della casa natale è ricordato mediante una targa bronzea donata da un suo fan club di [[Cincinnati]], [[Ohio]].
* In occasione del centenario della nascita, nel [[1995]], [[Castellaneta]] gli ha dedicato una serie di manifestazioni culturali ed eventi, compreso un annullo postale, sotto la direzione artistica dell'attore pugliese [[Michele Placido]]. Per l'occasione era stata preparata una produzione originale, con musica dal vivo composta e diretta dal compositore [[jazz]] [[Bruno Tommaso]] e l'intervento dell'orchestra da lui messa insieme per quella particolare data. Per un problema tecnico dell'organizzazione l'evento non poté essere portato a termine. Si sarebbe trattato della ''sonorizzazione dal vivo'' di due film, tra cui ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', con musiche originali composte proprio per celebrare la ricorrenza.
* Alla sua vita è ispirata la commedia musicale di [[Garinei e Giovannini]] ''[[Ciao Rudy]]'' (1966), interpretata da [[Marcello Mastroianni]] e musicata da [[Armando Trovajoli]].
* Nel 1972 venne istituito da Carlo Apollonio il "[[Premio Rodolfo Valentino]]", che venne organizzato in Puglia per i nove anni successivi. Dal 1982 al 1995 siil premio fu trasferìtrasferito a Los Angeles per ritornare l'anno successivo in Europa in varie città, tra cui Parigi, Londra e Berlino. Il premio vede protagonisti gli attori che, come RodolfoValentino, si distinserodistinguono nella costruzione del personaggio che è poi, secondo lo spirito del premio, l'anima dell'essere un divo.
* La Fondazione Rodolfo Valentino di Castellaneta ha istituito a sua volta il "Premio Rodolfo Valentino Italian Excellence" e il "Premio Città di Rodolfo Valentino".
* L'attore è citato nella canzone ''[[Manic Monday]]'' delle [[The Bangles|Bangles]]<ref>{{Cita web|url=https://www.azlyrics.com/lyrics/bangles/manicmonday.html|titolo=The Bangles Lyrics - Manic Monday|lingua=en|accesso=5 novembre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.infinititesti.com/2011/10/28/bangles-manic-monday-testo-e-traduzione/|titolo=Bangles - Manic Monday (testo e traduzione) - InfinitiTesti|accesso=5 novembre 2017}}</ref>.