Anic: differenze tra le versioni
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[[File:Raffineria di Gela.jpg|thumb|Raffineria di Gela]]
Di poco successivo sono gli insediamenti di [[Pisticci]] ([[1962]]) per la produzione di [[Metanolo|alcool metilico]] e [[tecnofibre|fibre sintetiche]], e di [[Manfredonia]], ubicato precisamente nella località [[Macchia (Monte Sant'Angelo)|Macchia]] nel territorio del comune di [[Monte Sant'Angelo]] (FG), indirizzato alla produzione di [[fertilizzanti]]. Da segnalare un grave incidente che colpì questo stabilimento: nel [[1976]], alle 9.50 del 26 settembre nello stabilimento Anic di [[Macchia (Monte Sant'Angelo)|Macchia]], scoppia la colonna di lavaggio dell'impianto di sintesi dell'ammoniaca. {{
Per quanto concerneva il settore della raffinazione del [[petrolio]] (a capo del quale era stato messo l'ing. Carlo Bardone con forti competenze maturate all'estero in oltre 5 anni), l'Anic costruì, oltre a [[Gela]], una raffineria nel paese di [[Sannazzaro dei Burgundi]] ([[1963]]). Furono quindi ingranditi gli impianti di [[Ravenna]], [[Gela]] e [[Pisticci]] e, nel [[1969]], l'Anic entrò in [[Sardegna]] rilevando una parte di maggioranza nella Saras Chimica, che deteneva un grande impianto chimico a [[Sarroch]].
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===La crisi e il riordino===
Nel [[1980]], dopo la grande crisi che colpi il settore [[industria petrolchimica|petrolchimico]] nel corso degli [[anni 1970|anni settanta]], la legge 784/1980 realizzò in pratica un duopolio nell'industria chimica: un polo pubblico gestito dall'[[Eni]] (che comprendeva l'Anic, gli impianti superstiti del gruppo [[SIR - Società Italiana Resine|SIR]]-[[Rumianca]]<ref>
==Note==
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