Progetto Lebensborn: differenze tra le versioni
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== La germanizzazione ==
Dopo lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] si aprirono per il progetto Lebensborn nuove prospettive grazie all'apertura di cliniche nei territori occupati. Mentre alcuni territori erano “razzialmente di valore”, come [[Norvegia]], [[Paesi Bassi]] e [[
In particolare furono aperte "case per le madri" in [[
Il compito era quello di convincere ragazze-madri non tedesche, ma dalle caratteristiche razziali
Tra gli effetti collaterali si ebbe la nascita dei cosiddetti “figli della guerra”, ovvero figli nati da soldati tedeschi che si trovavano nei territori occupati. Le madri di questi bambini, soprattutto a fine guerra, venivano additate come “puttane dei crucchi”, nei Paesi Bassi ''moffenhoer'' o ''moffenmeiden'', in Norvegia e Danimarca ''tyskertøser'', in Francia ''femmes à boche''.<ref>{{cita|Ericsson-Simonsen, 2007|p. 42}}.</ref> In alcuni casi si sono effettuati degli “studi medici” sull'intelligenza di queste madri, con risultati di apparenti ritardi mentali così come ai loro figli.<ref>{{cita|Ericsson-Simonsen, 2007|p. 37}}.</ref>
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