Abba Lerner: differenze tra le versioni

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Sempre nel [[1936]], Lerner pubblica la sua prima e più importante analisi della ''[[Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta]]'' di Keynes, fornendo una interessante critica del sistema keynesiano che lui poi riprese nel [[1939]] e nel [[1952]]. Le sue analisi sugli [[Investimento|investimenti]] e sul [[risparmio]] nell'ottica keynesiana ([[1937]], [[1938]], 1939, [[1944]]) risolvono la disputa sulla "preferenza a restare [[Liquidità|liquidi]]" e sui [[prestito (finanza)|prestiti]] contraibili, oltre che migliorare considerevolmente la [[teoria degli investimenti]] chiarendo il concetto del [[costo unitario]] del [[Capitale (economia)|capitale]] e mostrando la relazione fra [[produttività marginale]] del capitale e [[Efficienza (economia)|efficienza]] marginale dell'investimento (1936-37, [[1943]], [[1953]]).
 
Lerner è un efficace smantellatore dell'idea del "peso del debito" e degli altri argomenti comunemente usati contro le politiche di ''[[deficit spending]]''. Forse il suo più importante contributo in assoluto è lo sviluppo dei principi della [[finanza funzionale]] (1941, 1943, [[1944]], 1948, 1951, [[1961]], [[1973]]), la cui teoria propugna come obbiettivi il [[pieno impiego]] e la [[stabilità dei prezzi]], senza dare eccessivo peso al [[debito pubblico]]. Partendo da una ipotesi di [[bilancio dello Stato|bilancio]] in pareggio, se il [[Governo]] ha intenzione di aumentare la [[domanda aggregata]] per mantenere stabile il livello di [[Occupazione (lavoro)|occupazione]], le misure da intraprendere (aumento della [[spesa pubblica]] o diminuzione delle tasse) devono tendere alla creazione di un [[deficit]]. Se invece l'intenzione è quella di diminuire la [[domanda aggregata]], le misure da intraprendere (diminuzione della spesa pubblica o aumento delle tasse) devono tendere alla creazione di un [[Domanda e offerta|surplus]].
 
Queste proposte sono normalmente attribuite a [[John Maynard Keynes]], ma in realtà egli non le ha mai specificate. Pur essendo il naturale sviluppo delle sue teorie, Keynes stesso ne resta inizialmente scioccato. I ragionamenti di Lerner vengono attribuiti all'economista britannico poiché gli autori dei manuali di Economia, nel tentativo di spiegare il ragionamento di Keynes, si rifanno immediatamente a quello di Lerner. Come scrisse l'economista [[David Colander]], Keynes può essere considerato un "lerneriano" piuttosto che un "keynesiano".