Vespolate: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
standardizzo ed aggiorno |
|||
Riga 59:
All'inizio dell'[[XI secolo]] Vespolate era una ''[[Corte (Medioevo)|curtis]]'' retta dal [[conte di Pombia]] Uberto I e del vassallo episcopale Ugo Guala; nel [[1025]] l'imperatore [[Corrado II il Salico]] confiscò il borgo e ne donò il possesso al vescovo di Novara [[Pietro III (vescovo di Novara)|Pietro III]]. Alla morte del vescovo la proprietà tornò nelle mani dei figli di Uberto I che spartirono tra loro i feudi: Vespolate insieme a Ponella e parte di Stodegarda (località oggi scomparse che sorgevano vicino al paese, probabilmente nei pressi del torrente Agogna) passarono al conte Adalberto; tre anni dopo sua morte, nel [[1053]], il feudo fu smembrato e venduto dalla moglie, forse a saldo di un debito. Nel [[1060]] l'imperatore [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] rese nuovamente il feudo di Vespolate alla chiesa novarese. Tra il [[XIV secolo|XIV]] e [[XVI secolo]] il novarese passò sotto l'influenza dei [[Visconti]] prima e degli [[Sforza]] poi, i quali, di volta in volta concessero il feudo di Vespolate a diversi [[Condottiero|condottieri di ventura]] (tra cui [[Francesco Bussone|il Conte di Carmagnola]], [[Bernardino Ubaldini]], [[Donato del Conte|Donato Borri]]), sempre in contesa il vescovo di Novara che ne rivendicava il possesso.
Durante il dominio spagnolo in Italia il territorio fu assegnato ai [[Farnese]] ma di fatto erano i [[Trivulzio (famiglia)|Trivulzio]] ad esercitare il potere, assumendo il titolo di "Conti di Vespolate". Nel [[1658]] il feudo fu acquistato dai Serafini di Piacenza e nel [[1715]] dal conte [[Luigi Caroelli]]
A partire dal [[1767]] il vescovo di Novara assunse il titolo di "Marchese di Vespolate" e nel [[1817]] quello di "Principe di San Giulio, [[Orta San Giulio|Orta]] e Vespolate". Il dominio vescovile cessò nel [[1866]] quando le leggi del neonato [[Regno d'Italia]] imposero la [[secolarizzazione dei beni ecclesiastici]].▼
Il marchese milanese Paolo Caroelli di [[Nibbiola]] e [[Garbagna Novarese|Garbagna]], il quale aveva ereditato dal proprio padre il feudo di Vespolate (del quale la sua famiglia riceveva investitura con il titolo di signore dal vescovo di Novara), refutò questo feudo al Regio Patrimonio del Regno di Sardegna in data 31 luglio 1767. Mons. [[Marco Aurelio Balbis Bertone]] ottenne dalla Corna la concessione e l'infeudazione di Vespolate con lettere patenti datate 31 luglio 1767, venendone investito con il titolo di marchese per sé e per i propri successori con lettere patenti del 31 agosto 1767.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Alberto Casella|titolo=Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (seconda parte)|rivista=Rivista del Collegio Araldico|volume=anno CXIX|numero=2 (dicembre 2022)|pp=123}}</ref>
A partire dal [[1767]] il vescovo di Novara assunse, dunque, il titolo di "Marchese di Vespolate".
Il cardinale [[Giuseppe Morozzo Della Rocca|Giuseppe Morozzo della Rocca]], divenuto vescovo di Novara, ottenne dal re di Sardegna con lettere patenti datate 7 ottobre 1817 l'erezione del titolo di marchese di Vespolate, portato dai vescovi di Novara dal 1767, a quello di principe, andato ad aggiungersi a quello di "principe di San Giulio e Orta" (anch'esso concesso ai vescovi novaresi nel 1767). Egli e i suoi successori, così, si intitolarono principi di San Giulio e Orta e principi di Vespolate.<ref name=":0" />
▲
Durante il [[risorgimento]] Vespolate si trovò coinvolto negli avvenimenti della [[Prima guerra di indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]] quando, nel marzo del [[1849]], fu combattuta la [[battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara]] tra le truppe di [[Carlo Alberto]] e quelle austriache. In particolare qui ebbe temporaneamente sede il quartier generale del maresciallo [[Radetzky]].
|