Carlo Rosselli: differenze tra le versioni
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In settembre Carlo era in Inghilterra, da dove inviava al giornale del PSU, la «''Giustizia''», le corrispondenze sull'evolversi della situazione politica inglese, successiva alla vittoria elettorale dei conservatori e alla rottura dell'alleanza tra laburisti e liberali.
[[File:Pierocalamandrei.gif|thumb|upright|[[Piero Calamandrei]]]]
Era pessimista sulle condizioni politiche dell'Italia: la [[secessione dell'Aventino|secessione aventiniana]] non produceva effetti, con i suoi sterili tentativi di accordo con il re, con i generali e i fascisti dissidenti. Del resto i fascisti stavano reagendo e lo dimostrarono anche devastando, il 31 dicembre [[1924]], il «Circolo di Cultura» di Salvemini che, come non bastasse, venne chiuso dal prefetto con una singolare motivazione: «''la sua attività provoca il giusto risentimento del partito dominante''»<ref>Il Circolo di Cultura fu rifondato nel settembre 1944, a liberazione di Firenze appena avvenuta, per iniziativa del [[Partito d'Azione]] e dei soci superstiti e intitolato ai Fratelli Rosselli. Assunse così il nome di [[Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli]]. La sua prima manifestazione fu presieduta da [[Piero Calamandrei]]. Con questo nome è tuttora operante a Firenze. Nel 1990 con decreto del Presidente della Repubblica è stata costituita ed eretta in Ente Morale la {{cita testo|titolo=Fondazione Circolo Rosselli|url=https://www.rosselli.org/|urlmorto=sì}} per sostenerne l'attività.</ref>.
Lasciato l'incarico alla Bocconi, Rosselli passò a insegnare Istituzioni di economia politica a Genova. Fu un periodo di grande impegno intellettuale, che portò Rosselli a scontrarsi con personaggi del calibro di [[Luigi Einaudi]] su temi economici (libero mercato, concorrenza) e ad approfondire le sue elaborazioni sul mondo lavorativo (disoccupazione, organizzazione sindacale) e sulle teorie politiche.
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