Ada Lovelace: differenze tra le versioni

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Ada Lovelace incontrò e corrispose in molte occasioni con [[Charles Babbage]]. Rimase affascinata dall'universalità delle sue idee e, interessatasi al suo lavoro, iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la [[macchina differenziale]] e la [[macchina analitica]]. Babbage fu colpito dall'intelligenza di Lovelace e dalla sua abilità: la soprannominò l{{'}}''incantatrice dei numeri'' (''The Enchantress of Numbers'') e nel 1843 le scrisse<ref>Toole 1998, p. xi.</ref>:
 
{{Citazione|Dimentica questo mondo e tutti i suoi guai e, se<br />è possibile, con tutti i suoi numerosissimi ciarlatani—ogni cosa<br />insomma, tranne l'Incantatrice dei Numeri.||Forget this world and all its troubles and if<br />possible its multitudinous Charlatans—every thing<br />in short but the Enchantress of Numbers.|en|it}}
 
Nel 1840 Charles Babbage fu invitato a tenere un seminario sulla sua macchina analitica al secondo Congresso degli scienziati italiani, che si teneva presso l'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]]. [[Luigi Federico Menabrea]], giovane ingegnere italiano e futuro primo ministro del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], si dedicò successivamente a una descrizione del progetto di Babbage, che pubblicò col titolo ''Notions sur la machine analytique de Charles Babbage'' nell'ottobre del 1842 alla Bibliothèque Universelle di [[Ginevra]]. Babbage chiese ad Ada Lovelace di tradurre in inglese il saggio di Menabrea e di aggiungere eventuali note. Durante un periodo di nove mesi, tra il 1842 e il 1843, Ada si occupò di tradurre e commentare tale materiale<ref name="Menabrea1843">Menabrea 1843.</ref>, che in seguito fu pubblicato su ''The Ladies Diary'' e ''Scientific Memoirs'' di Taylor sotto le iniziali ''A.A.L''. Il lavoro della Byron fu talmente accurato che il testo di Menabrea si ampliò, dalle venti pagine originali, a circa cinquanta, in virtù delle note aggiunte dalla curatrice.