Lingua giapponese: differenze tra le versioni

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Scrittura: Senza fonte (il Romaji non viene ad es. usato in insegne di alcuni negozi e alcuni titoli di manga?) , wikilink
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Il sistema di scrittura giapponese si basa sui due ''kana'' (''hiragana'' e ''katakana''): [[Scrittura sillabica|alfabeti sillabici]] creati, secondo la tradizione, intorno al IX secolo dal monaco buddhista [[Kūkai]], e sui ''[[kanji]]'' (caratteri di origine cinese).
 
I primi due alfabeti, sono composti ciascuno da quarantacinque sillabe (che comprendono le vocali) e da una consonante, la N. Oltre a questi suoni ''seion'', ''puri'', sono presenti venti suoni ''dakuon'' o ''impuri'' (ottenuti con l'aggiunta di due trattini, ''[[nigori]]'', a destra dei caratteri), cinque suoni ''handakuon'' o ''semipuri'' (ottenuti con l'aggiunta di un cerchietto, ''[[maru (diacritico)|maru]]'', a destra dei caratteri) e trentasei suoni ''[[yōon]]'' o ''contratti'' (derivati dalla combinazione di alcuni dei suoni precedenti).
 
=== ''Kana'' ===
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| || || || ||ん ''(n)''
|}
Lo ''[[hiragana]]'' è impiegato specialmente per i [[Prefisso|prefissi]], i [[Suffisso|suffissi]], le '''particelle''' (o posposizioni) — parti grammaticali giapponesi che non si rappresentano con i ''kanji''. Viene usato inoltre per trascrivere la pronuncia dei kanji (prendendo il nome di '''''[[furigana''']]''), sia per motivi didattici (nel caso di kanji rari) sia per scrivere sul computer (ogni ideogramma è scritto inizialmente come sequenza di segni hiragana e poi sostituito da uno dei kanji che hanno quella pronuncia).
 
{|class="wikitable"
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| || || || ||ン ''(n)''
|}
Il ''[[katakana]]'', in alcuni casi simile allo ''[[hiragana]]'', ma più rigido e squadrato, è attualmente impiegato soprattutto per trascrivere le parole di origine straniera (adattate naturalmente alla [[fonotassi]] giapponese: non tutti i suoni stranieri sono infatti presenti nell'alfabeto katakana, per esempio a causa del [[rotacismo]]). Inoltre può essere usato quando si vuol dare una maggior enfasi a determinati termini giapponesi all'interno di un testo. Fra i giovani è sempre più diffuso l'uso dei katakana per scrivere sostantivi giapponesi dai kanji troppo difficili o antiquati. Vengono infine usati per la scrittura delle voci [[Onomatopea|onomatopeiche]].
 
Per molti aspetti l'uso del ''katakana'' rispetto allo ''hiragana'' ha funzioni analoghe a quello del corsivo latino rispetto al tondo.
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=== ''Rōmaji'' ===
Il ''[[rōmaji]]'' (letteralmente "Segni di Roma") è il sistema di traslitterazione dal giapponese ai caratteri latini. Ci sono più tipi di ''rōmaji'': i più usati sono il [[sistema Hepburn]] e il [[sistema Kunrei]]. Qui viene usato il sistema Hepburn, che si differenzia dal Kunrei solo per qualche sillaba e per la scrittura dei suoni contratti. Il primo si avvicina di più alla pronuncia; il secondo è più schematico (dove lo Hepburn scrive ''ta, chi, tsu, te, to'', il Kunrei scrive ''ta, ti, tu, te, to''). Attenzione: i giapponesi non usano mai{{Senza fonte}} il ''rōmaji'' per scrivere (anche se da tempo si è diffuso il modo di scrivere occidentale in orizzontale "sinistra-destra" e "alto-basso", al posto del "classico" — e naturalmente tuttora impiegato — sistema di scrittura verticale "alto-basso" e "destra-sinistra". Il rōmaji è comunque insegnato nelle scuole perché attraverso la sillabazione in caratteri romani si possono scrivere i testi in giapponese su apparecchi elettronici, come computer e telefoni.
 
==== Convenzioni ortografiche ====
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* i verbi godan 五段動詞, godandōshi hanno la forma del dizionario che finisce in -u う, -tsu つ, -ru る, -ku く, -gu ぐ, -bu ぶ, -mu む, -su す, -nu ぬ (in giapponese moderno, un solo verbo finisce in -nu ed è 死ぬ しぬ, shinu, "morire", insieme ai suoi composti; anticamente, un secondo e ultimo verbo poteva finire in -nu ed era 往ぬ いぬ inu, "andare; (il tempo) passare; marcire; morire"). I godan sono la maggioranza dei verbi in giapponese;
* i verbi ichidan 一段動詞, ichidandōshi hanno la forma del dizionario che finisce tassativamente in -iru いる e -eru える (quindi non bisogna fermarsi a osservare solo "-ru"). In altre parole, tutti i verbi che non finiscono in -iru e -eru (ichidan) per esclusione sono godan eccetto dei verbi che finiscono in -iru, anch'essi godan: si riconoscono come falsi amici in circa 2/3 dei casi perché "-iru" non è scritto in hiragana (e quindi non è l'[[okurigana]], che si ferma a "ru". Ergo, sono in "-ru", quindi godan). I verbi ichidan hanno la radice che, nella coniugazione, conserva le vocali /e/ oppure /i/, che non subiscono mai cambiamenti;
* i verbi irregolari in giapponese sono solo ufficialmente due e si imparano a memoria: suru する (che è anche un suffisso verbale che forma molti verbi in giapponese a partire da radici perlopiù sino-giapponesi, "-suru", storicamente derivato da "su" e che in un gruppo di verbi si trova sonorizzato come "-zuru") e kuru 来る. "Suru" significa "fare", mentre "kuru" significa "venire". Non ufficialmente, sono cinque siccome altri verbi mostrano delle irregolarità (e dunque sono semi-regolari): oltre a suru/-suru e kuru, si contano pure aru 有る ある "esserci " (è il verbo esistenziale, usato però con gli oggetti inanimati: con le persone e animali si usa いる iru, oggi regolare e anticamente をる woru, irregolare), iku/yuku 行く (andare) e la copula dearu である ("essere", da cui deriva la coniugazione cortese dearimasu であります; la variante colloquiale è da だ, da cui deriva la coniugazione cortese orale desu です, pronunciata /des/). Svariati verbi giapponesi irregolari risalgono all’antico giapponese, come ad esempio す(る), 来る, ある, 死ぬ, 往ぬ e をる woru (>居る iru, oggi regolare).
In sintesi, i verbi irregolari, di origine solitamente arcaica, sono suru/-suru, kuru, aru (per oggetti), iku/yuku e dearu/da. Tutti gli altri sono regolari e sono ichidan (-iru, -eru) o, per eliminazione, sono godan, cioè la maggioranza. I falsi amici sono perlopiù verbi in -iru che in realtà sono godan siccome -iru non è parte dell'okurigana (in circa 2/3 dei verbi in -iru sono in realtà godan): osservare bene come è scritto può essere d'aiuto.
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!Numerale
(kanji)
![[Kun'yomi]]
(e rōmaji)
![[On'yomi]]
(e rōmaji)
!Traduzione