Franz Kafka: differenze tra le versioni
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Inserita notizia di due viaggi di Franz Kafka a Riva del Garda nel 1909 e 1913 da questi il racconto Il Cacciatore Gracco Etichette: Annullato Modifica visuale Edit Check (citazioni) attivato Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli rendeva estremamente difficile concentrarsi sulla scrittura, attività che stava assumendo sempre maggior importanza nella sua vita, pertanto il 15 luglio 1908 si dimise. Due settimane dopo trovò un impiego più compatibile con le sue esigenze di scrittore presso l'Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia. Il lavoro lo portava ad indagare e a valutare i risarcimenti dei danni per le lesioni personali agli operai: incidenti come dita o arti amputati erano all'ordine del giorno in quel periodo.<ref>{{cita|Drucker, 2002|p. 24}}.</ref><ref>{{cita|Corngold et al., 2009|pp. 250-254}}.</ref> Il padre spesso definì il lavoro del figlio da agente assicurativo come ''Brotberuf'', letteralmente "lavoro del pane", ad indicare un'occupazione svolta con il solo obiettivo di pagare le bollette. Kafka venne rapidamente promosso e tra le sue mansioni erano l'elaborazione delle richieste di risarcimento, la compilazione di relazioni e la contrattazione con gli imprenditori i quali ritenevano che le loro imprese fossero state inserite in una categoria di rischio troppo elevata, fatto che comportava loro un [[premio assicurativo]] maggiore.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 26-30}}.</ref> Egli arrivò a compilare la relazione annuale dell'istituto assicurativo per molti anni durante la sua permanenza e i suoi rapporti furono sempre ben accolti dai superiori.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 81-84}}.</ref> Solitamente riusciva anche a terminare il lavoro per le prime ore del pomeriggio, in modo da avere il tempo per dedicarsi alla scrittura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 23-25}}.</ref> Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
Alla fine del 1911, il marito di Elli, Karl Hermann, e Kafka divennero soci nella prima fabbrica di [[amianto]] a Praga, conosciuta come Prager Asbestwerke Hermann & Co. Kafka inizialmente si dimostrò interessato a questo affare, dedicandogli gran parte del suo tempo libero, ma poi tornò ad occuparsi maggiormente di letteratura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 34-39}}.</ref> In quel periodo si interessò anche alle rappresentazioni teatrali in [[lingua yiddish]]. Dopo aver assistito, nel mese di ottobre del 1911, ad uno spettacolo di una compagnia [[Teatro yiddish|teatrale yiddish]], nei successivi sei mesi Kafka "si immerse nella lingua e [[letteratura yiddish]]"<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 32}}.</ref> e questo interesse fu anche un punto di partenza per la sua crescente esplorazione del [[giudaismo]].<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 56-58}}.</ref> Fu in questo periodo che Kafka divenne [[vegetariano]]<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 29, 73–75, 109–110, 206}}.</ref> e a tal proposito scrisse: «mio padre dovette per mesi coprirsi il viso col giornale durante la mia cena prima di abituarsi», abituarsi cioè a «castagne, datteri, fichi, uva, mandorle, uva passa, zucche, banane, mele, pere, arance»<ref>Klaus Wagenbach, ''Due passi per Praga insieme a Kafka'', traduzione di Cesare De Marchi, Feltrinelli, Milano 1996, pp. 40-41.</ref>. In merito a questa sua nuova scelta di vita, l'amico [[Max Brod]], durante una visita con Kafka all'acquario di [[Berlino]], rimase profondamente colpito dalle sue parole:
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{{Citazione|Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse […]: "Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più". Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. Chi non ha udito siffatte parole dalle labbra stesse di Kafka difficilmente potrà farsi un'idea del modo semplice e lieve, senza ombra di affettazione, senza tono patetico (che del resto gli era del tutto estraneo) con cui diceva queste cose.<ref>Max Brod, ''Franz Kafka. Una biografia'', Mondadori, Milano 1956, p. 87.</ref>}}
Nel settembre 1913 torna a Riva del Garda per un soggiorno presso lo stabilimento Von Hartungen. <ref>{{Cita libro|titolo=Piramus et Tisbé — Introduzione, testo critico, traduzione e note a cura di F. Branciforti|url=http://dx.doi.org/10.1515/9783112320464-026|accesso=2024-09-14|data=1959-12-31|editore=De Gruyter|pp=233–236}}</ref>
Intorno al 1915 ricevette la chiamata al servizio militare nella [[prima guerra mondiale]], ma i suoi datori di lavoro presso l'istituto di assicurazione riuscirono ad ottenere un rinvio poiché il suo lavoro era considerato un servizio essenziale per lo Stato. In seguito, tuttavia, tentò di entrare nell'[[esercito]], ma fu respinto a causa dei problemi di salute legati alla [[tubercolosi]],<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 154}}.</ref> diagnosticatagli nel 1917.<ref>{{cita|Corngold, 2011|pp. 339-343}}.</ref> Nel 1918 l'istituto mise Kafka in pensione per malattia, per la quale al tempo non vi era alcuna cura, e quindi egli trascorse la maggior parte del resto della vita ricoverato in sanatori.<ref name="Steinhauer pp. 390"/>▼
▲Intorno al 1915 ricevette la chiamata al servizio militare nella [[prima guerra mondiale]], ma i suoi datori di lavoro presso l'istituto di assicurazione riuscirono ad ottenere un rinvio poiché il suo lavoro era considerato un servizio essenziale per lo Stato. In seguito, tuttavia, tentò di entrare nell'[[esercito]], ma fu respinto a causa dei problemi di salute legati alla [[tubercolosi]],<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 154}}.</ref> diagnosticatagli nel 1917.<ref>{{cita|Corngold, 2011|pp. 339-343}}.</ref> Nel 1918 l'istituto mise Kafka in pensione per malattia, per la quale al tempo non vi era alcuna cura, e quindi egli trascorse la maggior parte del resto della vita ricoverato in sanatori.<ref name="Steinhauer pp. 390" />
=== Vita privata ===
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