Conrad Grebel: differenze tra le versioni
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Conrad Grebel nacque in una famiglia patrizia zurighese, secondo dei sei figli di Jakob Grebel e di Dorothea Fries. Suo padre era un ricco commerciante in ferro che ricoprì più volte incarichi pubblici. Conrad crebbe a [[Grüningen]], fece i primi studi a [[Zurigo]] e nel 1514 frequentò per sei mesi l'[[Università di Basilea]], dove ebbe per insegnante [[Glareano|Heinrich Loriti]], trasferendosi poi a [[Vienna]]. Qui per tre anni studiò sotto l'umanista svizzero [[Joachim von Watt]], detto il Vadiano, di cui divenne amico e successivamente cognato.<ref>Nel 1519 il Vadiano sposò Martha Grebel, sorella di Conrad.</ref> Nel 1518, partito il Vadiano da Vienna, Grebel preferì trasferirsi a [[Parigi]] grazie a una borsa di studio ottenuta dal [[Francesco I di Francia|re di Francia]]. Apprese il latino, il greco, l'ebraico e la tradizione umanistica classica, ma non completò il suo corso di studi e nel [[1520]] fece ritorno a Zurigo.<ref>U. Gastaldi, ''Storia dell'anabattismo dalle origini a Münster (1525-1535)'', 1992, pp. 79-80.</ref>
Il fallito conseguimento della laurea e la mancanza di un lavoro lo misero in conflitto con il padre, conflitto che si acuì nel [[1522]], quando Conrad sposò contro la volontà della famiglia una ragazza di modesta condizione sociale. In quell'anno si verificò la svolta decisiva della sua vita, provocata dalla predicazione a Zurigo di [[
Il 29 gennaio [[1523]] Zwingli tenne a Zurigo una pubblica disputa, nella quale espose le tesi fondamentali della sua riforma. Il celibato, il digiuno e le varie cerimonie cattoliche sono inutili invenzioni umane, la messa è soltanto una commemorazione del sacrificio di Cristo. Il Consiglio della città si dichiarò d'accordo e, pur autorizzando i predicatori a uniformarsi alle tesi di Zwingli, rinviò l'attuazioni delle riforme.<ref>U. Gastaldi, cit., p. 77. Le riforme furono introdotte progressivamente nei due anni successivi: si soppressero i pellegrinaggi, le processioni, il culto delle immagini, l'estrema unzione, l'uso delle candele e delle campane, la musica e il canto nelle chiese, e infine, nell'aprile del 1525, la messa, sostituita dalla Santa Cena, celebrata quattro volte l'anno.</ref>
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