Triticum: differenze tra le versioni
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|tribù = [[Triticeae]]
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|genereautore = [[Linneo|L.]], [[1753]]
|sottospecie = <!-- CLASSIFICAZIONE APG -->
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|sottofamigliaFIL = [[Pooideae]]
|tribùFIL = [[Triticeae]]
|genereFIL =
}}Il '''grano''' o '''frumento''', arcaicamente anche '''tritico''' (con questi nomi si indica sia la pianta sia le [[Cariosside|cariossidi]] di tale pianta), è un [[Genere (tassonomia)|genere]] della famiglia [[graminacee]], [[cereale]] di antica coltura, la cui area d'origine è localizzata tra [[mar Mediterraneo]], [[Mar Nero]] e [[mar Caspio]].
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I principali componenti della farina sono: l'[[amido]] e il [[glutine]] ed inoltre [[destrina]], zuccheri, gomme, piccole quantità di sostanze grasse, sostanze minerali, fosfati, sostanze coloranti e vitamine.
Con le moderne tecniche di [[macinazione]], realizzate con laminatoi
Come prodotto di scarto, dalla coltivazione del grano deriva anche la [[paglia]], impiegata per le lettiere dei bovini nelle stalle e per la fabbricazione della carta.
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{{Vedi anche|Statistiche sulla produzione mondiale di frumento}}
[[File:WheatYield.png|700px|Una mappa della produzione di frumento in tutto il mondo.]]
La produzione mondiale di frumento è stata nel 2009 di 681,9 milioni di [[Tonnellata|tonnellate]], di cui 138,7 nella sola Unione Europea. Sempre nel 2009 i primi cinque produttori mondiali sono stati la [[Cina]] (115
L'[[Italia]] produce annualmente circa otto milioni di tonnellate di frumento. Importanti produzioni provengono dalla [[provincia di Foggia]], nota come il ''Granaio d'Italia''.
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Il frumento fu tra le prime piante ad essere coltivate prima per la paglia, usata per l'edilizia mischiata al fango per i muri, per giacigli e indumenti, solo dopo tempo vennero usati i semi a scopo alimentare.<ref name="Rizzoli">{{Cita libro |autore=David Graeber |autore2=David Wengrow |titolo=L'alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità |traduttore=Roberta Zupper |p=251 |editore=[[Rizzoli]] |città=Milano |anno=2022 |ISBN=978-8817-15882-4}}</ref> Il centro della sua domesticazione è stato identificato dagli archeologi in località diverse dell'ampia area che dai rilievi iraniani e dalle montagne dell'[[Anatolia]] raggiunge la costa della [[Palestina]], comprendendo la valle del Tigri e dell'Eufrate, area che per la sua forma è stata definita la ''[[Mezzaluna Fertile]]''. Nella "Mezzaluna" il centro originario della coltura è stato fissato da studiosi diversi in punti differenti. Gli ultimi studi, condotti comparando il corredo genetico dei frumenti selvatici tuttora esistenti e di quelli coltivati, hanno fissato la culla della coltivazione proprio nel centro geometrico della "Mezzaluna fertile" sui [[monti Karacadag]], una catena posta tra l'alveo del Tigri e quello dell'Eufrate.
Archeologi e storici hanno ipotizzato l'importanza che la coltura del frumento possa avere svolto per spingere le prime società umane a forme di organizzazione più complesse. Mentre gli ortaggi possono essere coltivati, infatti, anche attorno ad un campo di nomadi, il frumento, nelle condizioni climatiche della valle del Tigri-Eufrate, possono avere spinto i primi coltivatori a realizzare reti di canali per estendere la coltura, edificare le prime città difese da mura per tutelare il raccolto nel corso dell'anno e organizzare eserciti per difendere dai nomadi il territorio irrigato dai canali faticosamente realizzati, oltre che per procurare gli schiavi per estendere i canali a nuove superfici.
=== Domesticazione ===
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