Nazione: differenze tra le versioni

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Il concetto di nazione nella storia: integrata sintassi assai rapsodica, priva di verbi d'appoggio e articolata per lemmi seguiti dai due punti
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==== Le ''nationes'' universitarie ====
{{vedi anche|Nationes|Peregrinatio academica|Clerici vagantes|Authentica Habita}}
Le [[Nationes|''nationes'' universitarie]], sorte nelle [[Università medievali]] d'[[Europa]] dal [[XIII secolo]] in avanti, sono una delle espressioni storicamente più significative del compromesso tra [[universalismo]] e [[particolarismo]]: particolarismo dettato dalla loro provenienza territoriale; universalismo caratterizzato dal sapere (universale appunto).
 
Gli ''[[Clerici vagantes|scholares vagantes]]'' si [[peregrinatio academica|muovono da tutta Europa]] per apprendere nelle diverse città europee gli insegnamenti impartiti da magistri a loro volta provenienti da ogni paese.
 
Al tempo stesso, le corporazioni e associazioni - cui gli studenti davano vita nelle città che li ospitavano per difendersi reciprocamente dalle pressioni dei poteri locali, - tendono a strutturarsi in funzione della loro differente provenienza geografica, sulla base dunque della terra d'origine, della lingua materna e della diversità di costumi. L'università divenne perciò il centro e il punto di partenza dell'organizzazione nazionale.
Particolarismo dettato dalla loro provenienza territoriale.
Universalismo caratterizzato dal sapere (universale appunto).
 
Al tempo stesso, le corporazioni e associazioni cui davano vita nelle città che li ospitavano per difendersi reciprocamente dalle pressioni dei poteri locali, tendono a strutturarsi in funzione della loro differente provenienza geografica, sulla base dunque della terra d'origine, della lingua materna e della diversità di costumi.
 
"L'università divenne il centro e il punto di partenza dell'organizzazione nazionale".
 
==== Le ''nationes'' mercantili e conciliari ====
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Si tratta di comunità forestiere composte da commercianti e operatori economici stabilmente insediate all'estero.
 
SimilitudiniQueste le similitudini con le ''nationes'' universitarie:
* Nascita spontanea, volontaria e limitata nel tempo;
* Garantire assistenza e tutelare gli interessi professionali;
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Agli interessi dei commercianti si affianca la solidarietà patriottica, l'affinità culturale e religiosa, una lingua comune e un comune sentimento riferiti a una città/regione/nazione.
 
Il principio qui stabilito, se da un lato dimostra come in questa fase storica l'appartenenza (o [[identità nazionale|identità]]) nazionale sia ancora priva di rilevanti connotazioni politiche, dall'altro conferma come i valori etnolinguistici, che sono alla base di quella che potremmo definire l'idea di nazione culturale, fossero già pienamente attivi nella mente delle classi dirigenti e dei ceti intellettuali dell'epoca.
 
=== Dalla Riforma alla Rivoluzione ===
A partire dal '500 fenomeni come l'accentramento del potere politico nelle mani dei sovrani, l'affinamento letterario delle lingue vernacolari, il radicamento su base territoriale delle chiese riformate producono, su gran parte del territorio europeo, il progressivo consolidarsi del sentimento collettivo e della coscienza unitaria di sempre più vaste comunità umane, che cominciano ad assumere una fisionomia e un'identità nazionale.
 
In [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]]., Ilil termine nazione assume un significato generale ed estensivo poiché si riferisce a collettività straniere, a popolazioni e a paesi oppure può richiamare una o più comunità con la loro particolare fisionomia storica e culturale.
Nazione indica dunque differenze linguistiche e territoriali, diversità culturali, ma anche la continuità storica che caratterizza la vita di un popolo rendendolo specifico e differente dagli altri.
 
In [[Guicciardini]]:, oltre agli usi scontati (luogo di nascita, paese di appartenenza, popolazioni barbare straniere), nazione indica anche una comunità etnico-territoriale distinta dal punto di vista della cultura. (Gli Svizzeri si alleano col Ducato di Milano per respingere i Francesi).
 
NascitaCon la nascita delle "chiese nazionali" ([[cuius regio, eius religio]]):, poi, avviene un distacco teologico ma anche politico e linguistico. Si rafforza il senso di appartenenza.
 
In questa fase è possibile individuare una profondità storica: il termine nazione non indica soltanto coloro che su un dato territorio condividono la stessa lingua, gli stessi costumi e la stessa religione, ma un insieme di caratteri e di legami che rimanda ad un passato percepito come unico e peculiare, con una sua forza vincolante.
 
Per il periodo storico compreso tra Rinascimento e Rivoluzione francese possiamosi possono distinguere tre modelli o varianti del concetto di nazione:
* Nazione statale: la nazione si forma sotto la spinta dello Stato. La crescita del sentimento nazionale è proporzionale alla crescita dello Stato (territoriale). Es. Inghilterra;<ref>Stein Rokkan, ''Territori, Nazioni, Partiti: verso un modello geopolitico dello sviluppo europeo'', in "Rivista Italiana di Scienza Politica", X, n. 3, 1980</ref>
* Nazione culturale: sviluppata in quegli stati in cui il modello politico statuale si è sviluppato con maggiore ritardo (Germania, Italia). La nazione coincide in questo caso con una comunità popolare basata sulla cultura, sulla lingua e sulle tradizioni storiche.
* Nazione politica sovrana.: Lala nazione costituisce un'unione volontaria di cittadini che si pone, al posto dell'antico sovrano, come fondamento esclusivo dello Stato. Da qui si sviluppa una sovranità politica.: Es.per esempio la Francia rivoluzionaria.
 
==== La nazione culturale ====
Si sviluppa nel '700 la concezione culturale della nazione. Fonda la sua coesione sulla lingua, sulla cultura e sulla tradizione ([[Johann Gottfried Herder|Herder]]), non sull'astratta rigidità di un'obbligazione politica (Kulturnation).
Secondo [[Johann Gottfried Herder]] nella vita di una nazione, l'unità di cultura e di lingua viene prima dell'unità politica, dello Stato e della costituzione.
I vincoli culturali sono più stabili e duraturi di quelli istituzionali.
Esempi di nazione culturale, per lui, sono Germania e Italia.
Herder teorizza la nazione come un fattore di progresso civile e morale, nonché come un tramite fra l'individuo e l'umanità.
Realizzando sé stesso all'interno di una realtà sociale culturalmente omogenea e spiritualmente coesa, l'uomo può così più facilmente attingere alla dimensione dell'universalità e realizzare la sua natura sociale (visione universalistica).
 
==== La nazione politica - Visione romantica di Rousseau ====
PoneRousseau pone al centro la volontà degli individui che vi fanno parte (volontà di costituire una nazione), piuttosto che la natura e la storia, come fattore fondante della nazione politicamente intesa.
RichiamoRichiamandosi al sentimento piuttosto che alla ragione, ([[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]]). R. sottolinea l'importanza che le istituzioni, la volontà politica e un agire sociale collettivo sorretto dalla passione comune e dalla consapevolezza di sé e della propria identità rivestono nel salvaguardare e rafforzare il sentimento di appartenenza nazionale di qualunque identità politica.
A proposito delle diversità dei popoli, Rousseau afferma che sono le forme di governo, i sistemi di legislazione e le leggi che devono adattarsi allo spirito dei popoli e al loro carattere.
 
Per [[Sieyès]] il terzo Stato rappresenta la nazione intesa proprio come un organo assoluto senza il quale lo Stato non esisterebbe. Gli ordini privilegiati sono qualcosa di esterno alla nazione.: Minoranzaminoranza infima e inutile.
Ciò che per lui lega una nazione non è dunque la comune origine storica, la lingua, i costumi o il territorio, ma la volontà degli individui, tutti ugualmente liberi.: Volontàvolontà non alimentata da retaggi storici, ma da sé stessa.
 
=== Ottocento ===
 
In seguito al periodo rivoluzionario, il campo semantico del termine nazione si allarga notevolmente: da semplice realtà collettiva caratterizzata da usi e costumi, la nazione passa a soggetto originario dell'organizzazione della società, diventando la comunità fondamentale che legittima le istituzioni che organizzano la vita collettiva.
 
AssociazioneEssa appare quindi in associazione con altri termini: popolo, patria, [[libertà]], [[cittadinanza]], Stato, volontà, sovranità.
 
==== Aspetto terminologico ====
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====Aspetto relativo al contesto in cui si impone la nazione====
MutamentiDinanzi ai mutamenti legati alla rivoluzione industriale (sviluppi trasporti, comunicazioni di massa, urbanizzazione)., Lala nazione rimane un punto di riferimento per i cittadini. innanziInnanzi ai mutamenti sociali ed all'attivismo politico di nuovi ceti e gruppi sociali di matrice borghese, la nazione viene presentata come fattore di integrazione socioculturale innanzi alla disgregazione della rivoluzione industriale.
 
La nazione ha bisogno di basi storiche e culturali su cui radicarsi: si hanno quindi costruzioni più o meno spontanee da parte di poeti, storici, scrittori, filosofi, linguisti e filologi (ed [[Intellettuale|intellettuali]] tutti).
Attivismo politico di nuovi ceti e gruppi sociali di matrice borghese.
Dunque per dare radici storiche a qualcosa di già esistente, si verifica la nazionalizzazione (attribuire un significato nazionale) dei miti del passato.
Dunque nazione come fattore di integrazione socioculturale innanzi alla disgregazione della rivoluzione industriale.
 
La nazione ha bisogno di basi storiche e culturali su cui radicarsi: costruzioni più o meno spontanee da parte di poeti, storici, scrittori, filosofi, linguisti e filologi (intellettuali).
Nazionalizzazione (attribuire un significato nazionale) dei miti del passato.
Dunque dare radici storiche a qualcosa di già esistente.
 
=== Alcuni approcci alla nazione elaborati nel sec. XIX ===
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==== La nazione romantica ====
VisioneNella visione illuministica:, la nazione è proposta come realtà nella quale si riconoscono gli esseri illuminati e i popoli i cui costumi siano stati segnati dalla logica del progresso storico.
VisioneNella visione romantica:, si vede la nazione come sfera di appartenenza particolaristica ma non esclusiva. La nazione non può fare a meno di entrare in rapporto con la cultura e lo spirito delle altre nazioni e degli altri popoli, insieme con i quali essa costituisce un più vasto organismo vivente.
I popoli possono vivere in armonia mantenendo la propria individualità.
 
Al momento del passaggio dallo spirito cosmopolitico settecentesco al nazionalismo ottocentesco [[Fichte]]: teorizza che solo la nazione tedesca (grazie alla sua superiorità linguistica e culturale, ecc.) può fare da guida politico-spirituale a beneficio dell'intero genere umano. Realizzare il cosmopolitismo partendo dal nazionalismo. La Germania è superiore: dunque è l'unica in grado di generare quell'universalità.
Passaggio dallo spirito cosmopolitico settecentesco al nazionalismo ottocentesco.
[[Fichte]]: solo la nazione tedesca (grazie alla sua superiorità linguistica e culturale, ecc.) può fare da guida politico-spirituale a beneficio dell'intero genere umano. Realizzare il cosmopolitismo partendo dal nazionalismo. La Germania è superiore: dunque è l'unica in grado di generare quell'universalità.
 
La superiorità linguistica della nazione tedesca, secondo Fichte, è legata alla capacità dell' ''Urvolk'' ("popolo originario") di mantenere e salvaguardare la propria lingua originaria ("''Ursprache"'') da influssi stranieri, restando stanziati sul territorio d'appartenenza, a differenza di altri ceppi germanici che, migrando, hanno favorito il modificarsi non solo delle proprie abitudini comportamentali, ma anche della propria lingua. Dunque, il popolo tedesco è l'unico popolo, il popolo non corrotto dal progresso e dalle regole.
 
==== Nazione, libertà, umanità ====
Le differenze fra nazione culturale e politica non sono così individuabili da un punto di vista dell'analisi pratica (sangue e volontà si mescolano).
 
La nazione italiana: è vista non ècome qualcosa da costruire ''ex novo'', ma è una comunità naturale che deve essere risvegliata dandole uno Stato e un assetto politico unitario.
Per gli autori italiani, il termine nazione è unito alla libertà, alla politica e allo Stato.
Al contrario degli intellettuali tedeschi come Herder, quelli italiani pensano che le variabili culturali siano solo un punto di partenza per giungere a una nazione in senso politico, libera e sovrana, dotata di istituzioni e di un governo che ne rispecchi la specificità.
 
Per [[Pasquale Stanislao Mancini|Mancini]]:, le nazioni costituiscono una dimensione naturale e necessaria della storia umana, la cui vitalità storica dipende tuttavia dalla loro libertà e indipendenza,: dal fatto, cioè, di essere non un mero aggregato di fattori naturali e storici (territorio, lingua, ecc.), bensì un corpo politico e di possedere un governo, una volontà giuridica e leggi proprie. Senza lo Stato, la nazione rischia di restare un corpo inanimato.
 
[[Mazzini]] vede nella nazione la base politica della sovranità popolare e dello stato democratico: "Per nazione noi intendiamo l'universalità de' cittadini parlanti la stessa favella, associati, con eguaglianza di diritti politici, all'intento comune di sviluppare e perfezionare progressivamente le forze sociali e l'attività di quelle forze."
 
DifferenzaC'è quindi una differenza fra Mazzini e [[Emmanuel Joseph Sieyès|Sieyès]].
Per Sieyès il soggetto storico che fa nascere la nazione attraverso la volontà sono i cittadini (liberi e uguali),; per Mazzini è invece il popolo, inteso unitariamente come titolare di diritti e doveri che trascendono quelli dei singoli individui, popolo come espressione di una nuova epoca storica.
Funzione pedagogica della nazione:, per Mazzini, è il fatto che essa educa l'uomo al sacrificio, al dovere e all'[[etica]] in funzione della comunità.
 
Vicini a Mancini e Mazzini furono gli autori francesi, in particolare [[Ernest Renan]] (vedasi la sua lezione alla [[Sorbona]] del 1882).
 
==== Marxismo e questione nazionale ====
[[Karl Marx|Marx]] vede la nazione come un progetto della classe borghese, la quale, proponendosi come classe dominante, conquista il controllo dello Stato, dei suoi apparati legali e produttivi, a scapito dei vecchi ceti feudali e aristocratici. La nazione non costituisce dunque una totalità omogenea.: Ii proletari vi sono esclusi. In quanto prodotto borghese, la nazione è strettamente connessa alle dinamiche del sistema capitalistico e come tale questa verrà meno con il superamento del capitalismo. La nazione è dunque una realtà storico-politica contingente.
 
== Il concetto di nazione nel diritto ==