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Il '''proto-Min''' ('''pMin''' o '''pMǐn''') è una proto-lingua derivata dal [[cinese antico]] imperiale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Zev|cognome=Handel|data=2010-01-01|titolo=Old Chinese and Min|rivista=Chuugoku Gogaku 中国語学|lingua=en|accesso=2024-09-16|url=https://www.academia.edu/3500703}}</ref> da cui discendono il [[proto-Min meridionale]] o [[proto-Minnan]] (da cui a loro volta discendono tutti i dialetti [[Minnan]] o "[[Lingua min nan|dialetti Min meridionali]]"), il [[proto-Min orientale]] o [[proto-Mindong]] (da cui a loro volta discendono tutti i dialetti Mindong) e tutti gli altri dialetti Min.
 
Il proto-Min è una proto-lingua e fonte fondamentale per la ricostruzione del cinese antico. Inoltre, i dialetti Minnan sono piuttosto conservativi, per cui permettono insieme ad altri dialetti conservativi di ricostruire il [[primo cinese medio]].
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Il pMin originariamente era parlato nell'attuale provincia di Fujian. Fujian era già abitata da un popolo indigeno/aborigeno, i Baiyue, che avevano fondato lo stato di Minyue; i Baiyue probabilmente erano di origine austroasiatica e parlavano una lingua derivata dal proto-austroasiatico (o "proto-Hmong-Mien"). Minyue venne sconfitto dall'imperatore Wu nel 110 a.C., durante la dinastia Han. Pertanto, i primi cinesi di etnia Han iniziarono a colonizzare il territorio. Al tempo, si parlava il cinese antico imperiale, successivo al cinese antico pre-imperiale/monarchico; i sinogrammi erano già stati standardizzati durante il regno dell'imperatore Qin.
 
Il pMin dunque iniziò a formarsi già intorno al 110 a.C., per cui discende direttamente dal cinese antico imperiale. Nel pMin è rintracciato un substrato austroasiatico risalente alla lingua dei Baiyue; un substrato analogo è ritracciato anche in [[proto-Wu]]. L'area di Fujian è montuosa e ricca di fiumi scarsamente navigabili, per cui è rimasta isolata rispetto a molte altre aree della Cina. Questo isolamento ha portato a contatti minori con substrati linguistici dei secoli successivi, per cui in particolare i dialetti Min sono rimasti molto conservativi rispetto al cinese antico imperiale.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jerry|cognome=Norman|data=1991|titolo=The Mǐn Dialects in Historical Perspective|rivista=Journal of Chinese Linguistics Monograph Series|numero=3|pp=323–358|lingua=en|accesso=2024-09-16|url=https://www.jstor.org/stable/23827042}}</ref> I migranti raggiungevano Fujian attraverso le valli del fiume Gan e del fiume Xiang.
 
Durante i secoli successivi, l'area di Fujian fu oggetto di tre grandi migrazioni: la prima avvenne durante la fase di declino della dinastia Jin, una dinastia di origine mongola che per un breve periodo (280-316) aveva riunificato l'impero cinese nuovamente suddiviso in Stati che si combattevano tra loro a seguito della caduta della dinastia Han. L'anno cruciale è stato il 311, in cui è avvenuto il disastro di Yongjia: l'antica capitale Luoyang venne saccheggiata dagli Xiongnu, l'imperatore Jin dell'epoca venne catturato e giustiziato e molti cinesi dovettero scappare da nord verso sud per sfuggire ai massacri di guerra e alla povertà, carestie e epidemie che sarebbero sopraggiunte. Anche il successivo imperatore della dinastia Jin insieme al suo braccio destro Wang Dao scappò nelle terre dove si parlava l'[[antico Jiangdong]], una varietà antica discendente dal [[proto-Wu]]. I cinesi che immigrarono a Fujian la raggiungevano dall'Henan passando attraverso la foce del fiume Changjiang (Yangtze) e l'attuale Zhejiang.
 
Nel 420 inizia l'epoca del primo cinese medio (420-907); il pMin potrebbe essersi già separato in dialetti intorno a questo periodo, ma secondo Baxter e Sagart, il pMin durante il periodo del primo cinese medio poteva ancora essere una lingua unitaria e parlata.<ref name=":2">{{Cita libro|nome=William Hubbard|cognome=Baxter|titolo=A Handbook of Old Chinese Phonology|url=https://books.google.it/books?id=_XJRT43MXRgC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|accesso=2024-09-16|data=1992|editore=Walter de Gruyter|lingua=en|ISBN=978-3-11-012324-1}}</ref>
 
La seconda grande ondata migratoria intreccia la storia del pMin con la storia del proto-Hakka: infatti, nel momento in cui i nuovi immigrati cinesi si scontrarono con i nativi Hakka-She (che parlavano proto-Hakka-She) per contendersi le scarse risorse, i nuovi immigrati ricevettero sostegno militare. Nel 669 o 677, durante il regno dell'imperatore Gaozong dei Tang, Chen Zheng e suo figlio Chen Yangguang dalla contea di Gushi (Henan) misero un'amministrazione regionale (e dunque un governo locale) a Fujian per sopprimere un'insurrezione degli She. Nell'885, durante il regno dell'imperatore Xizong, Wang Chao e il fratello minore Wang Shenzhi condussero una spedizione militare contro gli She. In generale, gli She venivano sconfitti nelle rappresaglie; quando smisero di fare insurrezioni, si separarono completamente dagli Hakka e si isolarono quasi completamente in villaggi. Da questa separazione, nacque il proto-She. Da queste migrazioni di cinesi risalenti al primo cinese medio, è nato il substrato di primo cinese medio nel pMin, composto da prestiti lessicali che seguono il sistema fonetico del primo cinese medio; questi prestiti lessicali formano la pronuncia letteraria di una parola nei vari dialetti discendenti, contrapposta alla variante colloquiale/vernacolare e originale.
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Le fonti usate per la ricostruzione del pMin sono tutte le varietà Min esistenti, da cui si estraggono dati linguistici registrati in lavori sul campo, dizionari, grammatiche e articoli scientifici. Tutti i dialetti Min comunque devono essere già classificate in famiglie. I dati linguistici, per esempio la pronuncia di un sinogramma, si affiancano per effettuare la comparazione e ricostruire dunque l'antica forma originaria e unificata. Talvolta, un sinogramma può avere più pronunce; qualora una pronuncia sia colta e derivi dunque dal substrato letterario, tale pronuncia (come anche l'intero substrato) va isolato siccome non riflette la pronuncia originaria e colloquiale. Per esempio, svariati sinogrammi in proto-Hakka hanno una pronuncia colta e non vernacolare che è successiva al proto-Hakka originario; tale substrato comunque può aiutare a ricostruire altre varietà antiche e letterarie di cinese come il primo cinese medio e l'antico mandarino, nel momento in cui il substrato viene riconosciuto e datato. Il riconoscimento e datazione del substrato è possibile grazie alle caratteristiche linguistiche (e.g., una pronuncia contenente un suono estraneo all'inventario dei suoni antichi di un dialetto è una pronuncia non vernacolare).
 
La seconda fonte oggi disponibile per ricostruire il pMin con un risparmio di tempi e sforzi è una ricostruzione di una proto-lingua comunemente accettata e intermedia riferita a un gruppo specifico di dialetti Min che faccia un uso al massimo limitato del Qieyun e che prenda anche in considerazione le attestazioni antiche della lingua. L'unica ricostruzione esistente di questo tipo è quella del [[proto-Minnan]], ovvero del [[proto-Min meridionale]] (pSM, da "proto-Southern Min"), pubblicata da Bit-Chee Kwok nel 2018.<ref>{{Cita web|url=https://www.routledge.com/Southern-Min-Comparative-Phonology-and-Subgrouping/Kwok/p/book/9780367874575?srsltid=AfmBOoqKE4-oTNSfogo2yLFWtzxlZwbq1s1-AwSWhTiHuekB9DmYAU7R|titolo=Southern Min: Comparative Phonology and Subgrouping|autore=Bit-Chee Kwok|sito=Routledge & CRC Press|data=2018|lingua=en|accesso=2024-09-16}}</ref> Dal proto-Minnan discendono tutti i dialetti Minnan tra cui l'Hokkien/Quanzhang. La ricostruzione del [[proto-Min orientale]] o [[proto-Mindong]] (pEM, da "proto-Eastern Min") è ancora a uno stato parziale e embrionale ed è stata svolta da Nicholas Bodman.
 
La terza fonte affiancabile alla ricostruzione embrionale del [[proto-Mindong]] è la ricostruzione del [[proto-Ningde]], un dialetto Min orientale parlato a Fujian. Il proto-Ningde è stato ricostruito da Hiroyuki Akitani (秋谷裕幸) nel 2018.<ref>{{Cita web|url=https://www.ling.sinica.edu.tw/item/en?act=publish_book&code=view&bookID=76|titolo=閩東區寧德方言音韻史研究|titolotradotto=A Phonological History of the Ningde Dialect of Eastern Min|autore=Hiroyuki Akitani (秋谷裕幸)|sito=www.ling.sinica.edu.tw|data=2018|lingua=ch|formato=PDF|accesso=2024-09-16}}</ref>
 
Un'altra fonte è il substrato di prestiti dagli antichi dialetti cinesi del sud (inclusi i dialetti Min) in proto-austroasiatico o "proto-Hmong-Mien".
 
Parallelamente alle fonti sui dialetti Min e sui substrati antichi, si può affiancare una ricostruzione del cinese antico, che è la lingua da cui discende il pMin. La ricostruzione più recente e innovativa è la Baxter-Sagart (2014).<ref>{{Cita libro|nome=Laurent Sagart|cognome=William H. Baxter|titolo=Old Chinese: A New Reconstruction|url=https://archive.org/details/old-chinese-a-new-reconstruction_compres|formato=PDF|accesso=2024-09-16|data=2014|lingua=en}}</ref> Un'altra fonte affiancabile è la ricostruzione del cinese degli Han orientali (25-220) effettuata da Weldon South Coblin (1983).<ref>{{Cita libro|nome=Weldon South|cognome=Coblin|titolo=A Handbook of Eastern Han Sound Glosses|url=https://books.google.it/books?id=LoOYvmYeutsC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|accesso=2024-09-16|data=1983|editore=Chinese University Press|lingua=en|ISBN=978-962-201-258-5}}</ref>
Un'altra fonte oggi messa parzialmente in discussione per la ricostruzione del pMin è il Qieyun di Lu Fayan, un rimario di lingua cinese risalente al primo cinese medio (601), affiancato alla sua espansione, il Guangyun del 1008. Questa fonte viene messa oggi in discussione per la ricostruzione di ogni proto-lingua sinitica in quanto le pronunce nel Qieyun sono basate su un compromesso tra le varietà del nord e del sud allo scopo di leggere bene i sinogrammi nelle opere letterarie. Pertanto, le pronunce sono frutto di uno standard sia artificiale, sia letterario e non vernacolare e autentico. Inoltre, il pMin (come molte proto-lingue sinitiche) è datato molto anteriormente al primo cinese medio e ha molte caratteristiche diverse. Pertanto, il Qieyun si può affiancare per espandere le possibilità di ricostruzione ma non deve essere la fonte primaria.
 
Un'altra fonte oggi messa parzialmente in discussione per la ricostruzione del pMin è il Qieyun di Lu Fayan, un rimario di lingua cinese risalente al primo cinese medio (601), affiancato alla sua espansione, il Guangyun del 1008. Questa fonte viene messa oggi in discussione per la ricostruzione di ogni proto-lingua sinitica in quanto le pronunce nel Qieyun sono basate su un compromesso tra le varietà del nord e del sud allo scopo di leggere bene i sinogrammi nelle opere letterarie. Pertanto, le pronunce sono frutto di uno standard sia artificiale, sia letterario e non vernacolare e autentico. Inoltre, il pMin (come molte proto-lingue sinitiche) è datato molto anteriormente al primo cinese medio e ha molte caratteristiche diverse. Pertanto, il Qieyun si può affiancare per espandere le possibilità di ricostruzione ma non deve essere la fonte primaria. Ad ogni modo, la ricostruzione più importante del Guangyun (e dunque del sistema fonetico del primo cinese medio) è di Baxter (2011).<ref name=":2" />
 
=== Attestazioni storiche dei dialetti Min ===
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=== Tavola delle fonti ===
La tavola riassume le fonti, ma non è esaustiva; le fonti storiche vengono tracciate fino al 1914, cioè fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e all'inizio dell'Età Contemporanea.
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== Ricostruzioni esistenti ==
L'unica ricostruzione sistematica del pMin esistente è stata svolta da Jerry Norman; il nucleo della ricostruzione è stato pubblicato tra il 1973 e il 1974, ma la pubblicazione degli articoli è continuata fino al 1988, mentre una cronologia storica del pMin è stata pubblicata infine nel 1991. Norman ha ricostruito il pMin senza ricorrere al Qieyun, il che lo rende un pioniere in questo metodo di ricostruzione insieme a VanNess Simmons (1992), Anne Yue (2006) e Karen Huang (2009), che hanno applicato lo stesso metodo al proto-Yue; Deng l'ha applicato al proto-She (2013) e Weldon South Coblin l'ha applicato al proto-Hakka (2019). Norman ha selezionato solo parole comuni e non auliche nella ricostruzione, per evitare di basarsi su parole rare e letterarie. Inoltre, ha isolato i vari substrati presenti nei dialetti Min; in particolare, ha isolato il substrato di pronuncia letteraria risalente al primo cinese medio siccome la pronuncia non era originale nei dialetti Min; il substrato letterario è presente nei sinogrammi che hanno due letture piuttosto diverse tra loro invece di una sola. La ricostruzione del pMin di Norman è una delle fonti fondamentali per ricostruire il cinese antico.
 
Tuttavia, Norman non ha ricostruito delle proto-lingue intermedie in base a una divisione in sotto-famiglie omogenee dei dialetti Min. Per esempio, non ha mai ricostruito il proto-Minnan e il proto-Mindong o una proto-versione di un dialetto composto da numerose varietà. Il proto-Minnan è stato ricostruito da Bit-Chee Kwok nel 2018, mentre il proto-Mindong è ancora a uno stato embrionale ed è stato trattato da Nicholas Bodman. Il proto-Nindge, un dialetto Mindong parlato a Fujian, è stato ricostruito da Hiroyuki Akitani (秋谷裕幸) nel 2018.
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== Ricostruzione (Norman, 1973-74) ==
La ricostruzione del pMin di Jerry Norman quasi non fa uso dell'IPA, per cui le varie consonanti sono ornate da qualche diacritico sporadico; le consonanti aspirate sono marcate con la "h", mentre il trattino "-" prima della consonante rimarca una classe molto particolare di iniziali, le "iniziali addolcite/ammorbidite".
 
=== Consonanti iniziali ===
Le consonanti piùiniziali particolariricostruite all'internoin dellapMin<ref>{{Cita ricostruzionepubblicazione|nome=Jerry|cognome=Norman|data=1974|titolo=The Initials of Proto-Min|rivista=Journal of Chinese Linguistics|volume=2|numero=1|pp=27–36|accesso=2024-09-16|url=https://www.jstor.org/stable/23749809}}</ref> più particolari sono alcune consonanti che, dal pMin, hanno un riflesso/evoluzione nei dialetti Min contemporanei in un suono laterale /l/ o in un suono fricativo nei dialetti min settentrionali ([[Minbei]]) intorno all'area di [[Jianyang]] e hanno diversi riflessi tonali in paragone a tutti gli altri dialetti Min. Nei prestiti dai dialetti cinesi del sud in proto-Hmong-Mien, queste iniziali sono realizzate come consonanti prenasalizzate. Questi riflessi nei dialetti Minbei sono eccezionalmente regolari e sistematici, per cui la spiegazione per cui tali riflessi sono semplicemente derivati dall'influenza di dialetti limitrofi (Wu, Gan, Hakka) è insufficiente. Pertanto, queste iniziali vennero da lui chiamate "softened initials", traducibile come "iniziali addolcite/ammorbidite". Le iniziali addolcite vengono distinte da tutte le altre con l'uso di un trattino prima della consonante, e.g., "-b, -d, -g, -dz, -dž" (i riflessi in Minbei sono rispettivamente /v/, /l/, /∅/~/k/, /l/, /∅/). Tali consonanti hanno un riflesso molto anomalo se paragonato alle letture negli altri dialetti cinesi o proto-lingue sinitiche, per cui le iniziali addolcite vengono considerate come derivate da dei cluster in posizione iniziale in cinese antico: alcune varietà di cinese hanno conservato un membro del cluster, mentre i dialetti Min hanno conservato un altro membro. Pertanto, usando le iniziali addolcite, si possono ricostruire dei cluster in cinese antico. Altri cluster sono ricostruiti nel cinese degli Han orientali e proiettati a ritroso fino al cinese antico attraverso l'osservazione delle glosse di pronuncia di caratteri in testi relativi al periodo degli Han orientali: in base alle forti differenze di pronuncia, vengono ricostruiti altri cluster. Altri cluster sono ricostruibili dai substrati specificatamente di cinese antico nelle lingue al tempo confinanti, ovvero il vietnamita, il coreano e il thailandese. In alternativa, le iniziali addolcite sono derivate da strutture sesquisillabiche in cinese antico, cioè da sillabe con un prefisso blandamente attaccato che poi è caduto durante l'evoluzione del cinese ("sesquisillabo", un vocabolo coniato da James Matisoff, significa "una sillaba e mezzo"); il sesquisillabo è trascritto come *Cə-, per cui un esempio inventato di sesquisillabo è *Cə-ka. La lenizione della consonante iniziale (in tal caso "k") è derivata dal fatto che era in un contesto intervocalico; la lenizione è stata poi accompagnata dalla caduta del sesquisillabo. L'uso più sistematico del pMin nella ricostruzione del cinese antico è stato effettuato da Baxter-Sagart (2014) nella forma di cluster iniziali e sesquisillabi. Norman invece aveva teorizzato che la prenasalizzazione fosse una caratteristica già presente in pMin, per cui non la collegò ai sesquisillabi.
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=== Consonanti finali ===
Le consonanti finali, cioè in coda di sillaba, sono *-m, *-n, *-ŋ, *-p, *-t, *-k.<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/9522150|titolo=The Proto-Min Finals|autore=Jerry Norman|sito=search.worldcat.org|editore=Proceedings of the First International Conference on Sinology (Section on Linguistics and Paleography; 中央研究院國際漢學會議論文集 : 中華民國六十九年八月十五日至十七日|data=1981|lingua=it|accesso=2024-09-16}}</ref> Le prime tre sono code nasali, mentre le ultime tre sono tre stop consonantici senza rilascio udibile di suono. Tutte queste finali sono state ereditate dal cinese antico.
 
I riflessi delle code nasali sono irregolari in alcuni dialetti siccome tendono a mescolarsi tra loro, ma nei dialetti Minnan (in particolare nel dialetto Xiamen e in parte nel dialetto Jieyang) sono regolari, per cui lo Xiamen in questo ambito è un dialetto conservativo. Nei dialetti Min centrali ([[Minzhong]]), le code di sillaba nasali cadono per apocope, ma una traccia viene conservata siccome la vocale finale è soggetta a nasalizzazione; tuttavia, nei dialetti Putian e Hainan cade anche la nasalizzazione.
 
I tre stop senza rilascio udibile di suono in svariati dialetti Min si sono leniti e debuccalizzati in uno stacco glottale a fine sillaba; i dialetti Minbei e Minzhong hanno poi perso tutti gli stacchi glottali per apocope, per cui ogni traccia è andata perduta in questi due specifici gruppi. Tuttavia, degli stop sono preservati in taluni dialetti a priori o quando la vocale ricostruita in pMin che li precede è aperta o chiusa. La *-k viene a priori preservata e rintracciata nei Minnan e nei Mindong, la *-t viene a priori preservata nel Fu'an (Mindong) e anche nello Xiamen ma solo dopo vocale chiusa, la *-p dopo vocale aperta viene preservata in Fu'an (Mindong) e la *-p dopo vocale chiusa viene preservata nei Minnan e nel Fuzhouhua (Mindong).
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=== Toni ===
Il pMin ha 4 classi tonali, che corrispondono a quelle del primo cinese medio: tono piatto (ping), tono ascendente (shang), tono discendente (qu) e tono entrante (ru). Il tono entrante indica un'intonazione breve e sfuggita della vocale in quanto è chiusa da uno dei tre stop senza rilascio udibile di suono: *-p, *-t, *-k. Norman indicò le 4 classi tonali con le lettere *A, *B, *C e *D. Dopodiché, come tutti gli altri dialetti cinesi, il sistema tonale ha subito la separazione tonale ("tonal split"), per cui tutte le intonazioni si sono distribuite in 2 registri vocali: registro acuto (yin) e registro caldo, grave e maschile (yang). Pertanto, il pMin ha 8 toni. La separazione tonale è derivata dalla perdita di distinzione tra consonante iniziale sonora o sorda in pre-Min.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jerry|cognome=Norman|data=1973|titolo=Tonal Development in Min|rivista=Journal of Chinese Linguistics|volume=1|numero=2|pp=222–238|accesso=2024-09-16|url=https://www.jstor.org/stable/23749795}}</ref>
 
Il tono entrante è presente anche laddove i tre stop a fine sillaba si sono leniti e debuccalizzati in uno stacco glottale. Il tono entrante è preservato anche nei dialetti Minbei e Minzhong, nonostante abbiano poi perso gli stacchi glottali a fine sillaba per apocope. Tuttavia, alcuni dialetti perdono un tono per convergenza con altri toni: il dialetto Yong'an perde l'ottavo tono, che converge con il quarto, mentre il dialetto Jianyang perde il quarto tono, che converge con il quinto. Il dialetto Xiamen perde il quarto tono, che converge con il sesto. Infine, il Jian'ou perde il secondo tono, che converge in gran parte dei casi con il quinto e che con l'iniziale addolcita *-d converge con il terzo, mentre lo Shaowu perde il quarto tono, che converge con il terzo, più l'ottavo tono, che converge in parte con il settimo e in parte con il sesto secondo un pattern fisso.