Utente:Cicognac/Sandbox: differenze tra le versioni

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== Storia e contesto linguistico ==
Il periodo appena precedente a quello del primo cinese medio è quello del cinese della dinastia Jin, di cui ancora non esistono ricostruzioni. Dopo la caduta della dinastia Han (220), la Cina si era divisa in tre regni in lotta tra loro; il periodo dei Tre Regni va dal 220, anno in cui l'ultimo imperatore Han abdica, fino al 280. All'interno di uno dei tre regni, Cao Wei, con un colpo di Stato nacque una nuova dinastia di origine mongola, la dinastia Jin. La dinastia Jin riuscì a vincere gli altri due regni in guerra e per un breve periodo (280-316) unificò la Cina sotto l'impero. La dinastia Jin iniziò a vacillare quando, nel 311, gli Xiongnu riuscirono a saccheggiare l'antica capitale Luoyang e a imprigionare e giustiziare l'imperatore Jin del tempo (disastro di Yongjia). La Cina dunque si divise nuovamente in feudi in lotta tra loro per la terza volta nella sua Storia, tra cui un baludardo della dinastia Jin nel sud della Cina che resse fino al 420.
DINASTIE DEL NORD E DEL SUD
 
Il periodo dal 420 al 589 viene detto "periodo delle Dinastie del Nord e del Sud": cinque dinastie a nord del fiume Changjiang (Yangtze) e cinque dinastie a sud del fiume si fecero guerra per avere l'egemonia sul territorio cinese. Il 420 è anche l'anno di inizio del primo cinese medio, che era genericamente diviso in varietà a nord del Changjiang e a sud del Changjiang.
DINASTIA SUI
 
I dieci regni si fecero guerra tra loro finché la dinastia Sui, nel 589, riuscì a riunificare la Cina sotto all'impero. La dinastia Sui ebbe comunque una breve durata, siccome nel 618 venne sostituita dalla dinastia Tang. Sicuramente già durante la dinastia Sui si compilavano i primi rimari, cioè dei vocabolari di sinogrammi ordinati in base alla consonante iniziale e alla rima; i rimari venivano usati come prontuario per comporre le poesie in rima (che venivano già composte durante il cinese antico, per esempio nello Shijing).
DINASTIA TANG
 
La dinastia Tang ha inaugurato il rinascimento cinese, cioè il periodo in cui le Arti ebbero una particolare fioritura in Cina. Un prodotto culturale molto celebre della Cina dei Tang e fondamentale per la ricostruzione del primo cinese medio è tutto il corpus delle poesie Tang. Le poesie Tang sono in rima e seguono uno schema compositivo fisso che contiene delle corrispondenze tonali; la corrispondenza delle rime era molto più alta durante il primo cinese medio, siccome la lingua cinese è poi evoluta (lo stesso discorso vale per lo Shijing).
DINASTIA SONG
 
La dinastia Tang terminò nel 907 e, dopo un breve periodo di guerre che coinvolse anche un baluardo della dinastia Tang, ascese al potere la dinastia Song. La caduta della dinastia Tang marca il passaggio dal primo cinese medio al tardo cinese medio. La dinastia Song corrisponde al secondo periodo del rinascimento cinese. Un prodotto culturale importante durante questa dinastia è il corpus delle poesie Song. Durante la dinastia Song, si produssero altri rimari come il Guangyun, un'espansione del Qieyun pubblicata nel 1008 e contenente 9000 caratteri.
 
BUDDHISMO
 
RELAZIONI CON IL TIBET, LA COREA, IL GIAPPONE, IL VIETNAM E INGRESSO DEI SINOGRAMMI
 
INFLUSSO SU DIALETTI COME IL PROTO-MIN E IL PROTO-YUE
 
Quando i sinogrammi furono importati in Corea e Giappone, il [[Lingua cinese antica|cinese antico]] stava per volgere al termine. Siccome la pronuncia del cinese antico e cinese medio non è direttamente attestata e il pinyin è stato inventato nella seconda metà del Novecento, è stata ricostruita col metodo comparativo applicato alle tavole di rime e ai prestiti cinesi in altre lingue: poiché i prestiti talvolta ritengono una pronuncia arcaica, si possono usare per ricostruire sia il cinese antico che il cinese medio. Altri vocaboli sono in comune con una determinata varietà di cinese perché la lingua in questione appartiene alla stessa famiglia di quella del cinese (infatti il cinese appartiene al ceppo sino-tibetano, a cui appartengono oltre 500 lingue; di alcune di queste, sono state ricostruite le varietà antiche). La ricostruzione del cinese antico, che viene talvolta citata, e la trascrizione usata sono quelle dei linguisti William Baxter e Laurent Sagart, che hanno ricostruito la loro versione del cinese antico e l'hanno presentata in ''Old Chinese: a New Reconstruction'' (2014).
 
== Fonti per la ricostruzione ==
* Libri di rima (o dizionari di rima). Gli antichi filologi cinesi del periodo Qing dedicarono moltissimi sforzi a riassumere il sistema poetico cinese attraverso i rimari. Vi fu una profusione di opere di [[poesia cinese]] durante l'era Tang ({{lang|zh|唐诗}}) continuata poi durante il periodo Song ({{lang|zh|宋诗}}), con una rigida struttura del verso che si basava sulla rima e sul tono dei caratteri finali nei versi poetici. Il cinese medio incorporato nei libri di rima era un aiuto fondamentale per gli autori nella composizione poetica. Il dizionario di rima ''[[Qieyun]]'' {{lang|zh|切韵}} del 601 d.C. è la più antica registrazione fissa della fonologia della pronuncia cinese, sebbene senza l'aiuto di lettere fonetiche, ma di voci che sono indicizzate in base a una rigorosa gerarchia di tono, rima e attacco. Fino alla fortuita scoperta di una versione della [[Dinastia Tang]] nelle caverne di [[Dunhuang]] ({{lang|zh|敦煌}}), si conoscevano solo frammenti o copie incomplete (la prima grande spedizione nelle grotte di Mogao a Dunhuang risale al 1910 e in essa vennero reperiti molti testi sacri buddisti). I successivi dizionari di rima ampliati, come il [[Guangyun]] {{lang|zh|广韵}} (1008) e il [[Jiyun]] {{lang|zh|集韵}} (1037) della Dinastia Song dell'XI secolo, sopravvivono ai giorni nostri. Si tratta essenzialmente di versioni estese del ''Qieyun'', e fino alla scoperta di Dunhuang, il ''Guangyun'' fu la base da cui venne ricostruito il cinese medio.
QIEYUN e edizioni
* Il ''Qieyun'' è stato ritrovato da Aurel Stein in forma frammentaria nelle grotte di Mogao a Dunhuang in una spedizione del 1906-1908. Una copia quasi completa è stata scoperta da due studiosi nel mercato dell'antico distretto di Liulichang {{lang|zh|琉璃厂}} (Pechino) nel 1947. Di quest'ultima copia sono stati pubblicati pochi anni dopo due studi di Dong Tonghe {{lang|zh|董同龢}} (1948, 1952) e uno studio di Li Rong {{lang|zh|李荣}} (1956). La copia faceva parte della Biblioteca Imperiale e, dopo la fine dello stato fantoccio di Manciukuò e la cattura di Puyi, era stata venduta. L'autore del ''Qieyun'' è Lu Fayan ({{lang|zh|陸法言}}, fl. 581-601), che ha intrapreso la stesura dell'opera vent'anni dopo una discussione tra amici sulla corretta pronuncia dei classici cinesi. L'opera è stata pubblicata nel 601, durante la dinastia Sui, e ha conosciuto un enorme successo. La specifica varietà del ''Qieyun'', da cui deriva il Guangyun, è indicata nella prefazione di Lu Fayan come un compromesso tra le varietà di cinese del nord e del sud con una maggiore propensione verso quella del sud, dunque è una varietà artificiale; è poi specifica per la lettura e composizione di poesie con una precisa struttura, che include rime e toni. Questa interpretazione cozza con la prima ipotesi di Karlgren, che in passato aveva ipotizzato che fosse la pronuncia della capitale del tempo, Chang'an (questa teoria è oggi superata). Chiaramente, un dizionario del 601 conterrà e attesterà sinogrammi inventati fino a quella data. Per esempio, manca il carattere {{lang|zh|呢}}, assente pure nello [[Shuowen jiezi|Shuowen Jiezi]] {{lang|zh|说文解字}} (100 d.C. circa) di [[Xu Shen]] {{lang|zh|许慎}} ([[dinastia Han]] {{lang|zh|汉朝}} 206 a.C.-220 d.C., molto anteriore) ma attestato nel [[Dizionario Kangxi]] {{lang|zh|康熙字典}} ([[dinastia Qing]] {{lang|zh|清朝}}, 1644-1912, l'ultima) compilato a partire dal 1710 e pubblicato nel 1716. Siccome i caratteri sono organizzati in base alla rima, non si utilizza un sistema di radicali (ossia i [[radicali Shuowen]], antenati dei [[radicali Kangxi]])
 
* La prima grande revisione del Qieyun è stata effettuata e pubblicata nel 706 da Wang Renxu ({{lang|zh|王仁煦}}, fl. 706) e si chiama ''Kanmiu Buque Qieyun'' ({{lang|zh|刊謬補缺切韻}}). Una copia completa è stata scovata nel Museo del Palazzo Imperiale a Pechino nel 1947. È stata dunque ristampata da Long Yuchun {{lang|zh|龍宇純}} (1968) e Zhou Zumou {{lang|zh|周祖謨}} (1983). Quest'ultima edizione include il facsimile dell'opera, che appare rovinato. Esistono tre versioni della revisione di Wang Renxu: la prima si chiama {{lang|zh|王一}} e consiste in un frammento ritrovato nelle grotte di Dunhuang. La seconda, {{lang|zh|王二}}, si chiama anche ''Xiàngbáběn'' {{lang|zh|项跋本}}, perché comprende una postfazione di Xiàng Yuánbiàn {{lang|zh|项元汴}}, oppure viene anche chiamata ''Péiwùqí Zhèngzìběn'' {{lang|zh|裴务齐正字本}}. La terza versione, 王三, si chiama anche ''Quánwáng'' {{lang|zh|全王}} e ''Gùgōngběn'' 故宫本 e ''Sòngbáběn'' 宋跋本 perché è completa, è stata ritrovata nel Palazzo Imperiale e ha una postfazione di Sòng Lián {{lang|zh|宋濂}}.
 
* Il ''Tangyun'' era la prima revisione del ''Qieyun'', effettuata da Sun Mian ({{lang|zh|孫愐}}, fl. 751) e pubblicata nel 751. Purtroppo è andato perduto. In totale, dalle poche informazioni indirette, era composto da 5 libri detti "rotoli" ({{lang|zh|卷}} juan3).
* Nel 780 circa, è stato pubblicato lo Yunhai Jingyuan {{lang|zh|韻海鏡源}} di Yan Zhenqing {{lang|zh|颜真卿}} (709–785), composto da 360 volumi e dalle dimensioni enormi. Anche questo rimario, come il ''Tangyun'', è andato perduto.
 
* Quanto al ''Guangyun'', i due principali redattori sono Chen Pengnian ({{lang|zh|陳彭年}}, 961–1017) e Qiu Yong ({{lang|zh|邱雍}}, fl. 1007-1008), mentre il patrocinatore è stato l'Imperatore Zhenzong della Dinastia Song (r. 997-1022). Si tratta di un'altra revisione, correzione e espansione del ''Qieyun'', effettuata tra il 1007 e il 1008 e pubblicata nel 1008. In totale è composto da 5 libri ({{lang|zh|卷}} juan3) e la pronuncia dei caratteri è indicata in fanqie (carattere per indicare l'iniziale di sillaba + carattere per indicare la rima + la sillaba {{lang|zh|切}} qie4 o, nel Qieyun, la sillaba {{lang|zh|反}} fan3). Siccome il libro rispecchia le antiche abitudini tipografiche cinesi, è scritto in verticale e si legge da destra a sinistra (e dunque al contrario, come se fosse arabo o ebraico).
*Molte altre riedizioni del ''Qieyun'', sia famose che meno note, sono andate perdute.
 
GUANGYUN e edizioni
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PRESTITI SINO-XENICI: GIAPPONESE, COREANO, VIETNAMITA E SUBSTRATO DI CINESE ANTICO e dove reperirli
 
* La pronuncia di [[Carattere cinese|caratteri cinesi]] preservata in vocaboli cinesi prestati, che sopravvive in lingue non cinesi come il [[Lingua giapponese|giapponese]], il [[Lingua coreana|coreano]] ed il [[Lingua vietnamita|vietnamita]], le "lingue sino-xeniche". I caratteri cinesi in queste lingue sono detti "[[kanji]], [[hanja]] e [[Chữ Nôm|han tu']]". La pronuncia è riadattata.
 
DIALETTI CONSERVATIVI: MIN, YUE, HAKKA, WU
 
* Lingue moderne. Proprio come il [[Lingua proto-indoeuropea|proto-indo-europeo]] può essere ricostruito dalle moderne [[lingue indo-europee]], così il cinese medio può essere ricostruito (approssimativamente) dalle moderne [[lingue sinitiche]] (ad es. il ''[[lingua mandarina|beifanghua/cinese mandarino]]'' {{lang|zh|北方话}}, il [[Lingua cinese wu|Wu]] {{lang|zh|吴语}}, il [[Lingua cinese min|Min]] {{lang|zh|闽南语}} o il [[Lingua cantonese|cantonese]] {{lang|zh|广东话}}, detto anche "Yue" {{lang|zh|粤语}}).
La ricostruzione del medio cinese da parte di diversi linguisti moderni varia leggermente, ma le differenze sono di poco conto e non danno adito a grandi controversie, indicando che la fonologia di questa lingua è ormai alquanto ben compresa e accettata. Il cinese medio non si scrive utilizzando caratteri di tipo [[Alfabeto|alfabetico]], pertanto i suoni non possono essere derivati direttamente dalla scrittura, ma devono essere dedotti da una pluralità di fonti.
* Lingue moderne. Proprio come il [[Lingua proto-indoeuropea|proto-indo-europeo]] può essere ricostruito dalle moderne [[lingue indo-europee]], così il cinese medio può essere ricostruito (approssimativamente) dalle moderne [[lingue sinitiche]] (ad es. il ''[[lingua mandarina|beifanghua/cinese mandarino]]'' {{lang|zh|北方话}}, il [[Lingua cinese wu|Wu]] {{lang|zh|吴语}}, il [[Lingua cinese min|Min]] {{lang|zh|闽南语}} o il [[Lingua cantonese|cantonese]] {{lang|zh|广东话}}, detto anche "Yue" {{lang|zh|粤语}}).
* La pronuncia di [[Carattere cinese|caratteri cinesi]] preservata in vocaboli cinesi prestati, che sopravvive in lingue non cinesi come il [[Lingua giapponese|giapponese]], il [[Lingua coreana|coreano]] ed il [[Lingua vietnamita|vietnamita]], le "lingue sino-xeniche". I caratteri cinesi in queste lingue sono detti "[[kanji]], [[hanja]] e [[Chữ Nôm|han tu']]".
* La [[poesia cinese]] classica del periodo del cinese medio (poesia Tang e Song), costruita su un impianto solido di rime e rimandi tonali.
* Le [[Traslitterazione|traslitterazioni]] di parole straniere in caratteri cinesi. Ad esempio, il vocabolo sanscrito facente parte del lessico buddhista "Dravida" fu tradotto dagli scribi religiosi nella serie di caratteri {{lang|zh-tw|達羅毗荼}}, che ora in [[lingua cinese standard|''putonghua'' ({{lang|zh|普通话}}) (mandarino)]] si leggono come /ta35 luo35 phi35 thu35/ (pinyin: ''Dáluópítú''). Ciò suggerisce che il mandarino /uo/ (pinyin ''-uo'') sia il riflesso moderno di un antico suono simile ad /a/, e che il [[Lingua tonale|tono]] /35/ sia a sua volta un riflesso di antiche consonanti articolate. Entrambe queste ipotesi possono in effetti essere confermate attraverso il confronto tra i moderni dialetti cinesi.
* Libri di rima (o dizionari di rima). Gli antichi filologi cinesi del periodo Qing dedicarono moltissimi sforzi a riassumere il sistema poetico cinese attraverso i rimari. Vi fu una profusione di opere di [[poesia cinese]] durante l'era Tang ({{lang|zh|唐诗}}) continuata poi durante il periodo Song ({{lang|zh|宋诗}}), con una rigida struttura del verso che si basava sulla rima e sul tono dei caratteri finali nei versi poetici. Il cinese medio incorporato nei libri di rima era un aiuto fondamentale per gli autori nella composizione poetica. Il dizionario di rima ''[[Qieyun]]'' {{lang|zh|切韵}} del 601 d.C. è la più antica registrazione fissa della fonologia della pronuncia cinese, sebbene senza l'aiuto di lettere fonetiche, ma di voci che sono indicizzate in base a una rigorosa gerarchia di tono, rima e attacco. Fino alla fortuita scoperta di una versione della [[Dinastia Tang]] nelle caverne di [[Dunhuang]] ({{lang|zh|敦煌}}), si conoscevano solo frammenti o copie incomplete (la prima grande spedizione nelle grotte di Mogao a Dunhuang risale al 1910 e in essa vennero reperiti molti testi sacri buddisti). I successivi dizionari di rima ampliati, come il [[Guangyun]] {{lang|zh|广韵}} (1008) e il [[Jiyun]] {{lang|zh|集韵}} (1037) della Dinastia Song dell'XI secolo, sopravvivono ai giorni nostri. Si tratta essenzialmente di versioni estese del ''Qieyun'', e fino alla scoperta di Dunhuang, il ''Guangyun'' fu la base da cui venne ricostruito il cinese medio.
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* Le [[Traslitterazione|traslitterazioni]] di parole straniere (substrato) in caratteri cinesi. Ad esempio, il vocabolo sanscrito facente parte del lessico buddhista "Dravida" fu tradotto dagli scribi religiosi nella serie di caratteri {{lang|zh-tw|達羅毗荼}}, che ora in [[lingua cinese standard|''putonghua'' ({{lang|zh|普通话}}) (mandarino)]] si leggono come /ta35 luo35 phi35 thu35/ (pinyin: ''Dáluópítú''). Ciò suggerisce che il mandarino /uo/ (pinyin ''-uo'') sia il riflesso moderno di un antico suono simile ad /a/, e che il [[Lingua tonale|tono]] /35/ sia a sua volta un riflesso di antiche consonanti articolate. Entrambe queste ipotesi possono in effetti essere confermate attraverso il confronto tra i moderni dialetti cinesi.
La fonte della ricostruzione del primo cinese medio (Baxter, 2011) è il Guangyun ({{lang|zh|广韵}}). Si dà una breve presentazione dei principali rimari usati per ricostruire il primo cinese medio:
* Il ''Qieyun'' è stato ritrovato da Aurel Stein in forma frammentaria nelle grotte di Mogao a Dunhuang in una spedizione del 1906-1908. Una copia quasi completa è stata scoperta da due studiosi nel mercato dell'antico distretto di Liulichang {{lang|zh|琉璃厂}} (Pechino) nel 1947. Di quest'ultima copia sono stati pubblicati pochi anni dopo due studi di Dong Tonghe {{lang|zh|董同龢}} (1948, 1952) e uno studio di Li Rong {{lang|zh|李荣}} (1956). La copia faceva parte della Biblioteca Imperiale e, dopo la fine dello stato fantoccio di Manciukuò e la cattura di Puyi, era stata venduta. L'autore del ''Qieyun'' è Lu Fayan ({{lang|zh|陸法言}}, fl. 581-601), che ha intrapreso la stesura dell'opera vent'anni dopo una discussione tra amici sulla corretta pronuncia dei classici cinesi. L'opera è stata pubblicata nel 601, durante la dinastia Sui, e ha conosciuto un enorme successo. La specifica varietà del ''Qieyun'', da cui deriva il Guangyun, è indicata nella prefazione di Lu Fayan come un compromesso tra le varietà di cinese del nord e del sud con una maggiore propensione verso quella del sud, dunque è una varietà artificiale; è poi specifica per la lettura e composizione di poesie con una precisa struttura, che include rime e toni. Questa interpretazione cozza con la prima ipotesi di Karlgren, che in passato aveva ipotizzato che fosse la pronuncia della capitale del tempo, Chang'an (questa teoria è oggi superata). Chiaramente, un dizionario del 601 conterrà e attesterà sinogrammi inventati fino a quella data. Per esempio, manca il carattere {{lang|zh|呢}}, assente pure nello [[Shuowen jiezi|Shuowen Jiezi]] {{lang|zh|说文解字}} (100 d.C. circa) di [[Xu Shen]] {{lang|zh|许慎}} ([[dinastia Han]] {{lang|zh|汉朝}} 206 a.C.-220 d.C., molto anteriore) ma attestato nel [[Dizionario Kangxi]] {{lang|zh|康熙字典}} ([[dinastia Qing]] {{lang|zh|清朝}}, 1644-1912, l'ultima) compilato a partire dal 1710 e pubblicato nel 1716. Siccome i caratteri sono organizzati in base alla rima, non si utilizza un sistema di radicali (ossia i [[radicali Shuowen]], antenati dei [[radicali Kangxi]])
 
* La prima grande revisione del Qieyun è stata effettuata e pubblicata nel 706 da Wang Renxu ({{lang|zh|王仁煦}}, fl. 706) e si chiama ''Kanmiu Buque Qieyun'' ({{lang|zh|刊謬補缺切韻}}). Una copia completa è stata scovata nel Museo del Palazzo Imperiale a Pechino nel 1947. È stata dunque ristampata da Long Yuchun {{lang|zh|龍宇純}} (1968) e Zhou Zumou {{lang|zh|周祖謨}} (1983). Quest'ultima edizione include il facsimile dell'opera, che appare rovinato. Esistono tre versioni della revisione di Wang Renxu: la prima si chiama {{lang|zh|王一}} e consiste in un frammento ritrovato nelle grotte di Dunhuang. La seconda, {{lang|zh|王二}}, si chiama anche ''Xiàngbáběn'' {{lang|zh|项跋本}}, perché comprende una postfazione di Xiàng Yuánbiàn {{lang|zh|项元汴}}, oppure viene anche chiamata ''Péiwùqí Zhèngzìběn'' {{lang|zh|裴务齐正字本}}. La terza versione, 王三, si chiama anche ''Quánwáng'' {{lang|zh|全王}} e ''Gùgōngběn'' 故宫本 e ''Sòngbáběn'' 宋跋本 perché è completa, è stata ritrovata nel Palazzo Imperiale e ha una postfazione di Sòng Lián {{lang|zh|宋濂}}.
 
* Il ''Tangyun'' era la prima revisione del ''Qieyun'', effettuata da Sun Mian ({{lang|zh|孫愐}}, fl. 751) e pubblicata nel 751. Purtroppo è andato perduto. In totale, dalle poche informazioni indirette, era composto da 5 libri detti "rotoli" ({{lang|zh|卷}} juan3).
* Nel 780 circa, è stato pubblicato lo Yunhai Jingyuan {{lang|zh|韻海鏡源}} di Yan Zhenqing {{lang|zh|颜真卿}} (709–785), composto da 360 volumi e dalle dimensioni enormi. Anche questo rimario, come il ''Tangyun'', è andato perduto.
 
* Quanto al ''Guangyun'', i due principali redattori sono Chen Pengnian ({{lang|zh|陳彭年}}, 961–1017) e Qiu Yong ({{lang|zh|邱雍}}, fl. 1007-1008), mentre il patrocinatore è stato l'Imperatore Zhenzong della Dinastia Song (r. 997-1022). Si tratta di un'altra revisione, correzione e espansione del ''Qieyun'', effettuata tra il 1007 e il 1008 e pubblicata nel 1008. In totale è composto da 5 libri ({{lang|zh|卷}} juan3) e la pronuncia dei caratteri è indicata in fanqie (carattere per indicare l'iniziale di sillaba + carattere per indicare la rima + la sillaba {{lang|zh|切}} qie4 o, nel Qieyun, la sillaba {{lang|zh|反}} fan3). Siccome il libro rispecchia le antiche abitudini tipografiche cinesi, è scritto in verticale e si legge da destra a sinistra (e dunque al contrario, come se fosse arabo o ebraico).
*Molte altre riedizioni del ''Qieyun'', sia famose che meno note, sono andate perdute.
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In vietnamita, viene offerta la pronuncia antica dell'alfabeto importato dai missionari francesi, siccome la pronuncia aveva delle differenze.
È importante capire quali sono i prestiti cinesi nelle altre lingue e come si pronunciano, partendo proprio dai sinogrammi, perché raccogliendo insieme le pronunce si possono notare affinità e differenze che permettono di fare ipotesi per ricostruire il cinese medio. Nel lavorare in questo modo, si usa il metodo comparativo. Una volta che il nucleo della sillaba viene ricostruito, si estende a tutti sinogrammi che vi fanno rima e contenuti nei rimari, come ad esempio il Guangyun, per poi fare altre comparazioni. Senza questi prestiti, a cui si affiancano i rimari, sarebbe impossibile ricostruire le varietà antiche del cinese letterario.
 
Contemporaneamente, chi studia i sinogrammi prestati nelle altre lingue, in svariati casi può rimanere perplesso nel vedere come ci siano delle vistose differenze con la pronuncia cinese attuale (putonghua), affiancate a delle sporadiche somiglianze forti. Questo sentimento deriva sia dalla non conoscenza del cinese medio e del modo attraverso il quale i prestiti sono stati adattati, una volta che il cinese medio è stato ricostruito. Facendo quindi un percorso inverso, dal punto di partenza del cinese medio si arriva a capire come mai un kanji o un hanja o un chu nom si pronuncia in un certo modo.
 
Per avere a disposizione degli strumenti usati per ricostruire il cinese medio e/o capire come la pronuncia varia rispetto ad esso, si offre quindi una spiegazione che illustra come i prestiti cinesi sono stati adattati. Viene anche inclusa qualche generalità sulle varietà arcaiche delle lingue, siccome i prestiti sono stati adattati in un periodo in cui non esisteva la varietà moderna. Siccome ogni lingua evolve seguendo il suo percorso, anche i prestiti evolvono parallelamente per l'influsso di trasformazioni o dialetti. Bisogna anche segnalare quali suoni mancavano in queste varietà antiche rispetto al cinese medio: spesso sono proprio i suoni assenti che hanno bisogno di essere adattati o epurati.
 
Capire come varia la pronuncia o come funzionavano le varietà antiche permette anche una migliore comprensione e memorizzazione della pronuncia, se viene affiancata a quella ricostruita in cinese medio e si osserva lungo la sua evoluzione. Nel caso del giapponese, parlare dell'adozione dei prestiti permette di capire anche come la suddetta lingua è stata arricchita di suoni, come ad esempio la coda nasale -/n/ assimilabile.
 
Le lingue selezionate (e talvolta affiancate per fare comparazioni) sono il ''Primo Cinese Medio'' (Early Middle Chinese, EMC) in ricostruzione Baxter presa dal Guangyun e notazione Baxter (sul cinese medio c'è molto consenso tra gli studiosi, in particolare sul sistema consonantico), il ''putonghua standard'', il ''giapponese'', il ''coreano'' e il ''vietnamita''. Nelle ultime tre lingue, larghe fette di vocabolario derivano dal cinese, che ha avuto una grande influenza su queste lingue. In vietnamita, viene offerta la pronuncia antica dell'alfabeto importato dai missionari francesi, siccome la pronuncia aveva delle differenze. In fondo a ogni trattazione, c'è una tabellina che riassume in compendio tutte le trasformazioni dal cinese medio per una consultazione rapida.
 
Mentre da queste tre si può osservare il trattamento della pronuncia cinese dei sinogrammi, da altre due celebri lingue qui introdotte si può ricostruire il cinese medio e arricchire il panorama di comparazioni: si tratta del ''dialetto cantonese'' nella sua varietà standard di Hong Kong, qui trascritta con il sistema Jyutping. È un dialetto importante sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista linguistico perché è piuttosto conservativo rispetto al cinese medio. Ad esempio, è uno dei pochi dialetti cinesi insieme a svariati Minnan e all'Hakka a mantenere gli stop consonantici senza rilascio di suono a fine sillaba: negli altri e nel [[guanhua]] si è lenito in uno stacco glottale a fine sillaba. Il cantonese, di famiglia Yue, deriva dal ''Proto-Yue'', di cui esistono delle ricostruzioni.
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== Ricostruzioni ==
La ricostruzione del medio cinese da parte di diversi linguisti moderni varia leggermente, ma le differenze sono di poco conto e non danno adito a grandi controversie, indicando che la fonologia di questa lingua è ormai alquanto ben compresa e accettata. Il cinese medio non si scrive utilizzando caratteri di tipo [[Alfabeto|alfabetico]], pertanto i suoni non possono essere derivati direttamente dalla scrittura, ma devono essere dedotti da una pluralità di fonti.
 
Baxter (2011) MA METTICI ANCHE LE ALTRE EVENTUALI COME KARLGREN, EVENTUALMENTE LI, PULLEYBLANK ECC.