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=== Sistema vocalico ===
Il cinese antico si basava su un sistema snello di 6 vocali: *a, *e, *i, *o, *u, *ə; a esse, si aggiungono due semivocali, *w e *j, scritte sempre con queste due lettere sia in dittonghi e trittonghi aperti che chiusi. In generale, il cinese antico non aveva un sistema complesso di vocali, dittonghi e trittonghi.
Di contro, il primo cinese medio mostra un inventario maggiore di vocali, dittonghi e trittonghi: *a, *e, *ea /ɛ/, *ae */æ/, *i, *o /ʌ/, *u, *+ /ɨ/. Restano conservate le semivocali *w e *j.
Nel tardo cinese medio, si erano formate altre consonanti iniziali, come ad esempio le sonore aspirate (e.g., bh */bʱ/), per cui la distinzione tra consonanti sonore, sorde e sorde aspirate si è spezzata. Inoltre, le tre bilabiali seguite da semivocale *bj-, *pj-, *phj- si erano lenite ed erano mutate in un suono affricato */pf/ e */pfʰ/. L'iniziale *mj-, bilabiale, sempre per lenizione è diventata /ɱ/ labiodentale e dunque /v/ in tardo cinese medio.
Successivamente al tardo cinese medio, è venuto il [[primo mandarino]] o "[[mandarino antico]]" ({{lang|zh|早期官话}} Zǎoqí Guānhuà o {{lang|zh|古官话}} Gǔ Guānhuà), che corrisponde al periodo di ascesa e successivo dominio sulla Cina della [[dinastia Yuan]] ({{lang|zh|元朝}}), che corrisponde al khanato mongolo (1279-1368) durato fino all'avvento dalla [[dinastia Ming]] ({{lang|zh|明朝}}, 1368-1644). Durante il primo mandarino, tutti gli stop consonantici senza rilascio di suono si sono leniti e debuccalizzati in uno stacco glottale a fine sillaba fino a cadere. La loro caduta ha portato alla riorganizzazione del sistema tonale, siccome il tono entrante è scomparso; per esempio, nel cinese moderno standard, basato perlopiù sul dialetto mandarino di Pechino, il terzo tono (discendente-crescente) è nato proprio a seguito della perdita degli stop a fine sillaba e svariati secondi toni in cinese medio hanno subito una convergenza nel terzo tono. Il primo tono e il terzo tono (discentente) del primo cinese medio restano perlopiù invariati sia in primo mandarino che in cinese moderno standard. Dopodiché, nel primo mandarino sono quasi sicuramente scomparsi i suoni fricativi sonori *z- e *zy-. Era anche nato il suono /f/ tuttora presente in cinese e assente in proto-Min: */pf/ e */pfʰ/ si sono leniti rispettivamente in */f/ e */fʰ/. Successivamente, i due suoni hanno subito una convergenza in */f/. *ny- si è trasformato in un suono retroflesso quasi identico alla coda retroflessa nell'erizzazione (erhua) -R e alla R- in inglese, senza contatto tra organi fonatori e retroflessa, */ɻ/; in più, questo suono era nasalizzato. Le retroflesse *dr, *tr, *trh e *zr sono sparite; il quarto suono è in realtà presente nel cinese moderno standard, ma deriva da un'ulteriore evoluzione di R- probabilmente per rinforzo articolatorio. Infine, la differenza tra consonante sonora-sorda-sorda aspirata è sparita, riducendosi a non aspirata-sorda aspirata, come nel cinese contemporaneo; lo stesso fenomeno ha interessato pure l'aspirazione *h e *x, che hanno subito una convergenza in */h/. Le differenziazioni restano solo in shangainese, mentre gli stop consonantici senza rilascio di suono sono presenti solo in cantonese e in alcune sillabe di dialetto taiwanese, come {{lang|zh|学}} xue2, che si pronuncia in modo simile a "hok". Nel primo mandarino, era ancora presente *ng- a inizio sillaba. Riguardo alle vocali, la distinzione tra *ju e *jo si è persa, convergendo in *ju, che a sua volta da dittongo si è monottongato in */y/. La stessa mutazione si nota nei trittonghi che iniziavano in *jw-: questo gruppo si riduce in /y/ con valore semivocalico in sillabe aperte, trascritto in IPA come /ɥ/. Era ancora presente la *-m a fine sillaba, ma nelle sillabe che iniziavano in */f/ si erano dissimilate in *-n; il dialetto cantonese di Taishan in tali sillabe preserva ancora l'antica *-m. Nei dizionari di rime di questo periodo, i caratteri avevano la pronuncia indicata con l'alfabeto 'Phags-pa, inventato dal monaco tibetano Drogön Chögyal Phagpa per Kublai Khan. Kublai Khan fu l'imperatore che Marco Polo incontrò durante il suo viaggio in Cina.
Nel mentre, i dialetti cinesi meridionali erano organizzati in un gruppo di proto-lingue (proto-Min, proto-Wu, proto-Hakka, il più tardo è il proto-Yue) che erano andate differenziandosi. Tali lingue ritengono tratti conservativi ma mostrano delle innovazioni rispetto al cinese antico, al cinese degli Han orientali e anche al primo cinese medio. In genere, tutti i dialetti hanno subito la tonogenesi e la caduta dunque dello stacco glottale e della *-s a fine sillaba, hanno perso i cluster iniziali e hanno subito la nascita delle sonanti, cioè di consonanti aventi valore vocalico. Le sonanti nascono dalla caduta del nucleo di sillaba (cioè vocale +eventuale coda di sillaba), per cui resta solo un suono iniziale nasale che si può modulare come intonazione: "m", "ng". Tutti i dialetti cinesi meridionali avevano un sistema tonale a 4 toni secondo le stesse categorie del primo cinese medio, tuttavia già allo stadio di proto-lingue mostrano un fenomeno detto "separazione tonale" (tonal split), per cui tutte le classi tonali si dividono in 2 intonazioni: registro yin (acuto) e registro yang (grave, caldo e maschile) per un totale di 8 toni. Il Qieyun non mostra divisioni di questo tipo. Per esempio, per questo motivo la resa del primo tono varia in altezza da dialetto a dialetto: nello standard attuale di Pechino, su cui tutti i toni si modellano, ha un'altezza acuta, mentre per esempio nel dialetto Wu di Shanghai (shanghainese) e Wenzhou (wenzhounese) è meno acuto, mentre nel dialetto [[Lingua xiang|Xiang]] di [[Changsha]] l'intonazione è nel registro medio.
La fase finale non ha un nome preciso, ma si può chiamare "'''mandarino tardoimperiale'''" ("lingua franca tardo imperiale") e dura fino a tutta la dinastia Qing (l'ultimo imperatore, Puyi, abdica nel 1912, dopo la Rivolta di Wuhan dell'anno precedente). Nell'Ottocento, il dialetto più prestigioso era diventato quello di Pechino, che aveva sorpassato quello di Nanchino (periodo Ming). Dopo l'inizio Ottocento, è caduta la differenziazione tra /t͡s/ e la palatale /d͡ʑ/, siccome è avvenuta una convergenza verso la seconda. Questa differenza è rimasta però cristallizzata nel toponimo "Tientsin" (Tianjin {{lang|zh|天津}}) e nel nome dell'università di "Tsinghua" ({{lang|zh|清华大学}}).
Quanto al cinese moderno standard, la sillaba "er" deriva da una sillaba in primo cinese medio con iniziale *ny. Le retroflesse si sono preservate come suono, ma alcuni suoni non retroflessi nel Qieyun sono diventati retroflessi. La erhua (erizzazione) si è sviluppata per abbreviare la pronuncia di un vocabolo e dare una sfumatura di "piccolo; carino" ed è presente anche negli altri dialetti mandarini, dunque del nord, ma è assente nei dialetti meridionali. Il suono con cui si articola l'erizzazione è nato durante il primo mandarino dall'evoluzione di *ny. La vocale centrale /ɨ/ nelle sillabe "zi, ci, si, zhi, chi, shi, ri" deriva da una *i e sporadicamente *je, *e in primo cinese medio. Infine, la vocale chiusa non arrotondata -e /ɤ/ deriva da una vocale non arrotondata in primo cinese medio seguita da uno stop. In svariati casi era /ap̚; at̚; ak̚; ok̚/, "e" in isolamento deriva da */ʔɛk̚; ŋak̚/ e "re" era sempre */ɲet̚/. La sillaba "yan" /jɛn/, trascritta con un pinyin fuorviante, aveva già una pronuncia simile (perlopiù */jen; jem/ anche con la vocale più aperta). La *ng- a inizio sillaba è caduta, mentre tutte le *-m si sono dissimilate in -n. Il cinese moderno standard non preserva la distinzione tra consonante iniziale sonora-sorda-sorda aspirata del primo cinese medio e shanghainese. In linea con il primo mandarino, i dittonghi *ju, *jo e il gruppo di semivocali *jw- si semplificano in /y/ e /ɥ/. Le tre retroflesse *dr, *tr, *trh convergono in /ɖʐ~ʈʂ, ʈʂʰ/. Il dittongo *oj con vocale aperta muta in /ai̯/, mentre in cantonese si arrotonda in /oy̯/.
'''la er.'''
'''La sillaba "YAN" /jɛn/, che curiosamente in pinyin non rispecchia a fondo la pronuncia, ha una pronuncia simile (perlopiù */jen; jem/ anche con la vocale più aperta). La *ng- poi cade.'''
* +mutazioni da EMC in pinyin, dunque in putonghua.
=== Conversione pinyin-primo cinese medio e tavole di mutazioni principali ===
La tabella indica a grandi linee la conversione delle consonanti dal pinyin a inizio sillaba al suono ricostruito, in trascrizione Baxter e basandosi sul Qieyun. Viene pure indicata l'origine del suono moderno Yu e suoi derivati e della -E senza code nasali, entrambi in isolamento. Infine, viene anche trattata la vocale alta centrale. Queste tre vocali sono assenti in italiano e le prime due non appartengono al cinese medio degli albori, quindi creano curiosità riguardo alla loro origine insieme anche alla sillaba "ER", pure presente. Molti altri suoni vocalici sono stati spiegati in precedenza. Nelle due colonne in mezzo viene fornita la trascrizione scientifica in alfabeto fonetico internazionale (IPA) e, nell'ultima, una spiegazione dei suoni prima in putonghua e poi in Early Middle Chinese.
Un lavoro estremamente più approfondito deve comunque procedere oltre la sintesi qui operata, che è soltanto un buon punto di partenza, e può fare uso delle tavole di sinogrammi con la pronuncia ricostruita per una consultazione più a fondo o per la ricerca della pronuncia di una singola sillaba. Si ricorda che la pronuncia è ricostruita, quindi accanto a ogni slash in IPA e a ogni suono trascritto andrebbe un asterisco per indicare questa caratteristica.
{| class="wikitable"
|+
![[Pinyin]]
([[Putonghua]])
{{lang|zh|拼音}}
![[IPA (fonetica)|IPA]]
(Putonghua)
{{lang|zh|声音}}
!IPA
(Primo medio cinese)
{{lang|zh|中古汉语}}
!Trascrizione Baxter e spiegazione
(Putonghua e primo medio cinese)
{{lang|zh|说明}}
|-
|B
|/b~p/
|*/b; p/
|B di '''b'''irra / P di '''p'''alla. Può sentirsi sia sorda che sonora.
L'odierna B, stando alla ricostruzione di Baxter, nel cinese medio degli albori era una *b o,
in altri casi, una *p.
|-
|P
|/pʰ/
|*/b; pʰ/;
raramente */p/;
<nowiki>*</nowiki>-/p̚/
|P di '''p'''alla, sorda e con aspirazione.
La P a volte era *b, altre volte era *ph, sporadicamente era *p.
In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop bilabiale senza rilascio di suono.
|-
|D
|/d~t/
|*/d; t/
|D di '''d'''ente / T di '''t'''avolo.<br/>La D in cinese medio era una *d o, in altri casi, una *t.
|-
|T
|/tʰ/
|*/tʰ; d/
<nowiki>*</nowiki>-/t̚/
|T di '''t'''avolo, sorda e con aspirazione sorda.
La T era una *th e una *d.
In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop dentale senza rilascio di suono.
|-
|J
|/d͡ʑ~t͡ɕ/
|*/g; k; d͡z; t͡s/
seguita da vocale
anteriore
|G di '''g'''elato / C di '''c'''iao, molto palatalizzata.
La J in cinese medio era, in parecchi casi, una *g/k/dz/ts seguita da una -*/i/ vocalica/semivocalica o
da una -*/e/.
|-
|Q
|/t͡ɕʰ/
|*/g; k; kʰ; d͡z; t͡sʰ/
|C di '''c'''iao palatalizzata, sorda con aspirazione sorda.
La Q era *g/k/kh/dz/tsh seguita da una *-/i/ vocalica/semivocalica o da una *-/e/.
|-
|X
|/ɕ/
|*/s; ɦ; h; z/
seguita da vocale
anteriore
|SC di '''sc'''ienza palatalizzata, sorda. Idem.
Nella pronuncia di molte donne, bambini e più in generale in quella meridionale,
si pronuncia /s/.
La X è una *s oppure in altri casi una *x/h/z, seguita spesso da *-/i/ vocalica/semivocalica
o dalla *-/e/.
|-
|G
|/g~k/
|*/k/
|G di '''g'''alera / C di '''c'''ane / K di '''k'''oala.
La G in cinese medio era una *k sorda.
|-
|K
|/kʰ/
|*/kʰ/
<nowiki>*</nowiki>-/k̚/
|C di '''c'''ane / K di '''k'''oala, sorda e con aspirazione sorda.
La K era in quasi ogni caso una *kh, quindi non ha subito modifiche.
In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop velare senza rilascio di suono.
|-
|H
|/h~x/
''oppure'' /ʁ/
|*/h; ɦ/ ''assimilabile''
|H dell'inglese '''h'''ave, sorda. Si plasma poi in base alla vocale successiva.
In alcuni parlanti in tutti i casi la realizzano come /ʁ-/,
cioè una vibrazione sorda dell'ugola eseguita con la radice della lingua sollevata.
La H in cinese medio era una aspirazione a volte sorda *h- e a volte sonora *x-. Può inoltre plasmarsi
e rimodellarsi in base alla vocale successiva. Per esempio, con la /u/ chiusa può diventare la fricativa
velare /x/- e, se sonora, /ɣ/-, mentre prima del suono /i/ può palatalizzarsi in /ç/- e /ʝ/-.
Deriverebbe dal cinese arcaico *q, *G e *g, aventi sia faringalizzazione e cluster con -r-.
|-
|Z
|/d͡z~t͡s/
|*/d͡z; t͡s/
|Z di '''z'''ero, sorda o sonora.
La Z era ts e dz, quindi non è cambiata.
|-
|C
|/t͡sʰ/
|*/d͡z; t͡s/
"CE"= */ʈʂʰ/-
|Z di '''z'''ero, sorda e con aspirazione sorda.
La C in cinese medio era *ts o, in altri casi, *dz e, nella sillaba CE, era *tsrh retroflesso aspirato.
|-
|S
|/s/
|*/s; ʂ/;
''raramente'' /z/
|S di '''s'''era, sorda.
La S era una *s o talvolta una *sr retroflessa, sporadicamente *z fricativa.
|-
|M
|/m/
|*/m/;
-/m/
|M di '''m'''ano, sonora.
La M era già una */m/, quindi è rimasta invariata. In cinese medio poteva trovarsi a fine sillaba nelle
sillabe che oggi terminano (solo e unicamente) in -N.
In delle combinazioni inizianti in *mj-, in cui quindi era a inizio sillaba, è caduta insieme alla -/j/-.
(ex. {{lang|zh|万}} *mjon, oggi wan4)
|-
|N
|/n/
|*/n; ɳ/;
''raramente'' /ŋ/;
-/n/ ''assimilabile''
|N di '''n'''ave, sonora.
La N era quasi sempre */n/, invariata, in altri casi era *nr retroflessa e sporadicamente era *ng-.
In cinese si può trovare tuttora a fine sillaba e rappresenta un suono nasale, basilarmente -/n/, che
può assimilarsi alla consonante successiva.
|-
|L
|/l/
|*/l/
|L di '''l'''eva, sonora.
La L era già una */l/, invariata. A sua volta, nell'antico cinese era solitamente *[r]ˤ o *[r].
|-
|F
|/f/
|*/b; p; pʰ/
''seguite da'' -/j/...
|F di '''f'''erro, sorda.
La F nel cinese medio era una *b o, in altri casi, una *p e una *ph, sempre seguite dalla
semivocale -*/j/. Il suono F non esisteva, come già detto.
|-
|ZH
|/ɖʐ~ʈʂ/
|*/ʈʂ; ɖʐ; t͡ɕ; ʈ; ɖ/
|G di '''g'''elato / C di '''c'''iao cacuminale/retroflessa. Nella pronuncia meridionale,
manca la retroflessione a tutte le retroflesse.
La ZH e una *tsr e dzr e tsy, mentre in altri casi ancora è *tr e *dr.
|-
|CH
|/ʈʂʰ/
|*/t͡sʰ; ɖʐ; ʈʰ; ɖ;
d͡ʑ; t͡ɕʰ; ʈʂʰ/
|C di '''c'''iao, sorda, retroflessa.
La CH in cinese medio era un suono estremamente variabile in base ai casi,
era infatti *tsh, dzr, trh, dr, dzy, tsyh, tsrh (ricorda che la h si scrive dopo la r, se presente).
|-
|SH
|/ʂ/
|*/ʂ; d͡ʑ; ɕ/;
''raramente'' */ʑ/
|SC di '''sc'''ienza, sorda e retroflessa.
La SH era sr, dzy, sy, sporadicamente zy.
|-
|R-
|/ʐ/
|*/ɲ/
|SC di '''sc'''ienza, sonora e retroflessa. Si può immaginare come "SH" sonorizzato.
La R- era una *ny, cioè un suono nasale palatale, come GN di '''gn'''omo.
|-
|YU
|/y/
|*/ju; jo; ŋju; ŋjo/
|I di '''i'''nfedele, chiusa e procheila (cioè le labbra si tengono arrotondate, tali che formano un cerchiolino).
YU in gran parte dei casi era *yu, *yo, *ngju, *ngjo.
|-
|YUE
|/ɥe/
|*/ŋjwot̚; jak̚/
|IE di '''ie'''ratico, con la "i-" arrotondata.
Yue era in gran parte dei casi *ngjwot e *yak.
|-
|YUAN
|/ɥæn/
|*/hjwon; ŋjwon/
|IEN di '''ien'''a, con la "i-" arrotondata e la "e" poco più aperta rispetto a ''/ɛ/''.
Yuan in gran parte dei casi era *hjwon e *ngjwon.
|-
|YUN
|/yn/
|*/hjun/
|In di '''in'''dicare, con la "i-" arrotondata.
Yun era in svariati casi *hjun.
|-
| -E.
|/ɤ/
|*/ʔɛk̚; ŋak̚/;
<nowiki>*</nowiki>-/ap̚; at̚; ak̚; ok̚/;
RE ''era'' */ɲet̚/
''in'' ZHE, ''anche'' *-/jep̚; jet̚ /
|Il suono di questa vocale posteriore chiusa è una "o" con le labbra non arrotondate,
molto enfatica e con il dorso della lingua in posizione elevatissima, molto vicina al palato.
Dopo questa vocale, non sono presenti codine nasali.
In isolamento, nelle sillabe che oggi hanno il secondo tono era pressoché sempre *nga, in quelle
col quarto tono *'eak o *ngak.
Quando è nucleo di sillaba, è *-eak aperta, *-aek ancora più aperta oppure *-ik
(quest'ultimo soprattutto nella sillaba SE);
era quasi sempre *-ap, *-at, *-ak nelle sillabe GE, KE, HE.
in DE, TE, LE era quasi sempre *-ok;
NE era molto variabile e RE, presente nel ''Guangyun'' ricostruito nella sola sillaba {{lang|zh|热}}, era *nyet.
in ZHE in svariati casi si trova anche come *-jep, *-jet.
|-
|ER
|/ʌɻ~aɻ~ɑɻ~əɻ/
|*/ɲi/
|la vocale iniziale di questa particolare sillaba isolata è una "o" aperta, il dorso della lingua
distante dal palato e le labbra distese oppure una schwa oppure, in casi più rari, una /a/ centrale
o posteriore. La pronuncia varia moltissimo ma la sillaba resta inconfondibile.
Questo suono forma una sillaba a sé e unica nel suo genere. Il suono consonantico finale
è come la "r" inglese, che non vibra e non ha contatto tra organi. Inoltre è leggermente retroflessa.
In cinese medio era quasi sempre *nyi.
|-
| -I
| -/ɨ/
|*/ij/;
<nowiki>*</nowiki>/i; je; e/ ''e eventuale stop''
|Dopo i quattro suoni retroflessi ZH, CH, SH, R- e la loro versione non retroflessa "Z, C, S",
la "-i" è un falso amico che non esiste come sillaba a sé e ha una pronuncia pressoché
identica alla schwa. La pronuncia precisa si ricostruisce nel seguente modo:
si pronunci alla massima velocità "ke-ki-ke-ki-ke-ki".
Il dorso della lingua andrà a toccare il palato sporgendosi in avanti. In questa posizione,
si intoni la schwa tendendo le labbra non arrotondate.
Si può immaginare in modo semplificato come una schwa con la lingua più sollevata verso il palato.
In cinese medio era -*ij, -*i (specialmente nella sillaba SI), -*je. La sillaba RI era sempre *nyit
e nella sillaba SHI e ZHI poteva essere anche -*e oppure -*i con eventuale stop senza rilascio.
|}
Un lavoro ancora più approfondito va anche a comprendere la resa delle vocali dei vari nuclei di sillaba, per esempio l'odierno -AI /ai/ in tutte le sue sillabe (ex. LAI, MAI, NAI, GAI, KAI, HAI, ZHAI, CHAI, SHAI, ZAI, CAI, SAI, BAI, PAI, DAI, TAI) e anche in isolamento, caso in cui, per esempio, si pronuncia spesso *'oj laddove c'è il primo tono odierno e *'ea col colpo di glottide oppure *ngoj.
== Accomodamento delle pronunce nelle lingue sino-xeniche==
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