Jacques Rancière: differenze tra le versioni
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Alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], insieme con altri giovani intellettuali come [[Joan Borell]], [[Arlette Farge]] e [[Geneviève Fraisse]], fondò il collettivo Révoltes Logiques che, sotto gli auspici di [[Rimbaud]], rimetteva in discussione la rappresentazione della società tradizionale. Il collettivo pubblicava anche una rivista e i contributi di Rancière sono stati poi raccolti in volume sotto il titolo di ''Les scenes du peuple'', per i tipi della Horlieu nel 2003. Parallelamente Rancière si occupò dell'emancipazione dei lavoratori, degli [[Utopismo|utopisti]] del [[XIX secolo]] (specialmente di Étienne Cabet) e cominciò a viaggiare regolarmente negli [[Stati Uniti d'America|USA]]. Da questi lavori nacque la sua tesi intitolata: ''La nuit des prolétaires. Archives du rêve ouvrier'' (La notte dei proletari. Archivi del sogno operaio).
Nel libro ''Le philosophe plébéien'' (Il filosofo plebeo) Rancière curò la raccolta degli scritti inediti di [[Louis Grabriel Gauny]], [[carpentiere]] e filosofo. Verso la metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] si interessò di un altro personaggio poco convenzionale: [[Joseph Jacotot]], che all'inizio del XIX secolo mise profondamente in discussione i fondamenti della [[pedagogia]] tradizionale. Questi studi culminarono in una [[biografia]] filosofica intitolata ''Le maître ignorant'' (Il maestro ignorante). Più tardi si interessò
Recentemente Rancière si è occupato del tema dei [[diritti umani]] ed in particolare del problema delle [[organizzazione internazionale|organizzazioni internazionali]] nel decidere quando la difesa di un gruppo di persone può giustificare un intervento o addirittura una guerra.
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