Piero Martinetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Filosofia: spostata parentesi
Filosofia: aggiunta indicazione trad. in nota
Riga 122:
 
== Filosofia ==
La filosofia di Martinetti è un'interpretazione originale dell'[[idealismo]] post-kantiano, nella linea dell'idealismo [[razionalismo|razionalistico]] [[trascendente]] che va da [[Platone]] a Kant, nel senso di un [[dualismo]] [[panteismo|panteista]] trascendente, un'interpretazione che lo avvicina a quel post-kantiano atipico che fu [[Afrikan Špir|Africano Spir]] (1837-1890), il quale (ancor più di Kant, Schopenhauer o Spinoza) fu il filosofo preferito di Martinetti, quello a cui fu più particolarmente legato, sul quale scrisse molti studi e un denso saggio monografico steso verso il 1908-1912 (rimasto inedito e pubblicato postumo nel 1990<ref> Piero Martinetti, ''Il pensiero di Africano Spir'', a cura e introduzione (trad. fr. di Fabrizio Frigerio) di [[Franco Alessio]], Torino, Albert Meynier, 1990.</ref>) e al quale fece consacrare il terzo numero del 1937 della ''Rivista di filosofia''<ref>«Allo Spir, un singolare pensatore solitario, al quale mi legano tante affinità e tante simpatie, sarà dedicato il fascic. 3 della "Riv. di Filosofia", che non mancherò di spedirle a suo tempo. Quante dottrine dello Spir, specialmente nel rapporto morale e religioso, sembrano pensate per il nostro tempo! Ma esse passeranno, come passarono, inavvertite. La luce - questo passo del quarto Vangelo lo Spir volle inciso sul suo sepolcro - volle penetrare le tenebre, ma le tenebre non l'accolsero»: Lettera n. 164, Piero Martinetti a Nina Ruffini, 26 gennaio 1937, in: {{cita|Lettere 2011|p. 155.}}.</ref>, filosofo che fu come lui profondamente inattuale.<ref>«io sono sempre stato un filosofo inattuale»: Lettera n. 258, Piero Martinetti a Giorgio Borsa, 1942, in: {{cita|Lettere 2011|p. 244.}}</ref>.
 
Come scrive [[Emilio Agazzi]]: