Ino (Euripide): differenze tra le versioni

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Un papiro, pubblicato nel 2012<ref>''P.Oxy.'' 5131, edito da Luppe e Henry.</ref>, riporta proprio un brano dell'esodo, con quest'ultimo episodio: infatti, dopo la fine di un canto corale, alcuni servi trasportano il corpo di Learco e Atamante (rinsavito) e Ino intonano il lamento funebre.
{{q| CORO Un altro. . . </br />
Perché questi uomini sono venuti. . .</br />
in alto lo sfortunato . . .</br />
di Cadmo. . .</br />
portare a casa del padrone.</br />
ATAMANTE: Ponetelo con delicatezza davanti alla casa, presenti,</br />
un peso piccolo per te, ma doloroso per me.</br />
Spogliatelo, mostratelo alla luce. . .</br />
così da non sfuggire all'attenzione indossando le vesti. . .</br />
INO (canta): . . . anima . . .</br />
. . .</br />
. . . terribile, o miserabile</br />
. . . infelice</br />|trad. A. D'Andria}}
La morte di Melicerte, quindi, costituisce un incidente separato e non, come in molti altri resoconti del mito, parte di una reazione istantanea di Ino alla notizia della morte di Learco, motivata dal timore che ciò accadesse
se il marito, ancora folle, potrebbe aver ucciso l'altro figlio. Separando questi eventi Euripide dà ad Atamante, e in particolare a Ino, il opportunità di piangere la morte di Learco; la sua fine ha quindi un impatto sugli spettatori a pieno titolo, prima di essere succeduto dall'ulteriore tragedia di Ino e Melicerte.