Winston Churchill: differenze tra le versioni
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[[File:Churchill and King Abd al-Aziz of Saudi Arabia.jpg|thumb|verticale|sinistra|Churchill con [[Abd al-Aziz dell'Arabia Saudita]] nel [[1945]]]]
Nel giudizio storico divergono le valutazioni circa il rapporto di Churchill con il movimento sionista. Secondo lo storico [[Michael J. Cohen]], Churchill rimase convinto che la linea da seguire fosse il suo libro bianco del [[1922]], che, delineando una soluzione bi-nazionale, riteneva conciliasse al meglio le pretese arabe e sioniste<ref name="Cohen399">M. J. Cohen "Churchill and the Jews, 1900-1948" p. 399</ref>. Nel [[1946]] aveva sostenuto con forza la necessità dell'assistenza americana alla [[Gran Bretagna]] nella gestione del [[Mandato britannico della Palestina|mandato britannico]], proponendo come alternativa che la Gran Bretagna rimettesse il mandato alle [[Nazioni Unite]]<ref name="Cohen399"/>. La critica di Churchill si imperniava sulla concezione, fatta propria sin dagli [[Anni 1920|anni '20]], che lo sforzo britannico avrebbe dovuto concentrarsi sul mantenimento dei territori storici dell'[[Impero britannico|Impero]], come l'India, piuttosto che disperdere risorse in territori come la [[Palestina]]<ref name="Cohen399"/>. Anche l'impegno in favore della causa [[Sionismo|sionista]], che Churchill rivendicò sempre, almeno fino al [[1946]] fu inteso nel senso limitato del libro bianco del [[1922]]<ref name="Cohen399"/>. Diversa è la valutazione di [[Martin Gilbert]], il maggior biografo di Churchill: secondo Gilbert infatti le posizioni politiche di Churchill furono sempre dettate da una sincera amicizia per gli ebrei e dall'opposizione verso il pregiudizio [[Antisemitismo|antisemita]], una caratteristica insolita anche in [[Gran Bretagna]], dove l'antisemitismo era molto diffuso<ref name="Gilbertjews"/>. Ciò sarebbe dimostrato anche dal modo con cui Churchill favorì la creazione di una [[Brigata Ebraica]] destinata a combattere in [[Italia]] contro le forze dell'Asse, nonostante molte contrarietà dentro e fuori le gerarchie militari<ref name="Gilbertjews"/>. È certo comunque che Churchill si adoperò per far accettare la nascita di uno Stato ebraico al mondo arabo già durante la guerra: a questo scopo si era incontrato nel febbraio [[1945]] con il re saudita [[Abd al-Aziz dell'Arabia Saudita|Ibn Saud]], anche se i risultati ottenuti furono scarsi<ref>{{cita web|cognome1=White |nome1=Michael |titolo=What would Winston Churchill have made of King Abdullah's death? |url=https://www.theguardian.com/uk-news/blog/2015/jan/26/winston-churchill-king-abdullah-death |sito=theguardian.com/uk |editore=The Guardian |accesso=22 giugno 2020}}</ref><ref name=resource>{{cita web|titolo=Ibn Saud meets British Prime Minister Winston Churchill|url=http://sacmclubs.org/king_abdulaziz/main/3665.htm|editore=King Abdulaziz Information Resource|accesso=22 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.
In questo contesto si situa anche il suo apprezzamento verso la nuova [[India]] indipendente guidata da [[Jawaharlal Nehru]] (il quale come lui aveva studiato ad [[Harrow School|Harrow]]), che Churchill incoraggiò ad ammettere nel [[Commonwealth delle Nazioni|Commonwealth]]<ref name="Ghose">Sankar Ghose, "Jawaharlal Nehru, a Biography", 1993 p. 111</ref>. A dispetto della fama di anti-indiano, Churchill mostrò grande apprezzamento per il nuovo leader, tanto da definirlo "la luce dell'[[Asia]]"<ref name="Ghose"/>.
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