Giuni Russo: differenze tra le versioni

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Presso l'audioteca [[Rai]] si conserva copia di due [[45 giri]], con numero di catalogo (ARC-2073 e ARC-NP-2074) del 1969, stampati e mai commercializzati dalla casa discografica Arcobaleno Records, una piccola etichetta distribuita dalla [[Casa Ricordi|Ricordi]],<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/label/898461-Arcobaleno-Record?page=1|titolo=Arcobaleno Record|sito=[[Discogs]]|accesso=14 settembre 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230225083541/https://www.discogs.com/label/898461-Arcobaleno-Record|dataarchivio=25 febbraio 2023|urlmorto=no}}</ref> probabilmente realizzati all'insaputa dell'artista.{{Senza fonte}} I brani contenuti sono ''Eravamo bambini'' (Specchia-De Paola-Chiaravalle), ''Estate mia'' (Bornice-De Paola-Chiaravalle), ''Passione'' (Zanin-Chiaravalle) e ''Pane e acqua'' (Zanin-Chiaravalle). Vennero eseguiti dalla giovane Giuni con la direzione di Franco Chiaravalle, autore di tutte le musiche.
 
Nel 1969 si trasferisce a [[Milano]], che diverrà la sua città di adozione. Incontra la musicista [[Maria Antonietta Sisini]], che per ben 36 anni sarà la sua coautrice e produttrice, oltre che compagna nella vita.
 
=== La lunga gavetta e i primi successi ===
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Il 45 giri viene promosso in alcune trasmissioni televisive, tra cui ''10 Hertz'', in onda sul primo canale Rai con la conduzione di [[Gianni Morandi]] e di Carla Maria Orsi Carbone, mentre nel programma [[Bingooo]], trasmesso su [[Antennatre]], furono presentati entrambi i brani del disco. Il 21 settembre dello stesso anno la cantante partecipa con ''Soli noi ''alla finale della kermesse musicale ''Free Show Estate '78''.
 
Tra il 1979 e il 1980, insieme a Maria Antonietta Sisini, collabora con il cantante [[Filipponio]], per il quale compone le musiche dei brani ''Che presuntuoso questo cuore ''e ''Non è un'ora'' (1979), mentre vennero musicati solo da Maria Antonietta ''Teatro a dieci lire'' e ''Partire oltre amore'' (1980): in quest'ultimo la Russo compare solo come vocalist. In tale periodo presta la sua voce per alcuni spot della [[Philips]], con lo slogan ''Colore sempre vivo!''.
 
Nel 1980 Cristiano Malgioglio propone a Giuni Russo e Maria Antonietta Sisini di comporre una canzone per [[Amanda Lear]], il cui testo, scritto da Malgioglio, s'intitola ''Ho fatto l'amore con me''. Ed è questa l'ultima collaborazione con il cantautore siciliano.
Nel frattempo, ''Soli noi'' viene distribuito anche in altri paesi europei: se in [[Italia]] il disco passa quasi inosservato, in [[Francia]] ottiene invece un lusinghiero riscontro, tanto che a [[Parigi]] la [[RCA Victor|RCA]] (etichetta che curò l'edizione francese del disco), chiede e ottiene un incontro con la Russo, offrendole la possibilità di tentare la carriera oltralpe.<ref>{{Cita|Pitzorno|pag. 95}}.</ref>
Ma la giovane artista, scoraggiata e delusa dai precedenti insuccessi, sembra non volerne più sapere di continuare la carriera discografica.
Se non che, il chitarrista e produttore [[Alberto Radius]], insieme a Maria Antonietta Sisini, la convincono in quello stesso periodo a registrare alcuni provini. Fra questi, Radius decide di sottoporre ''American man'' (scritto dalla stessa Russo con la Sisini) all'ascolto di Alfredo Cerruti, direttore artistico della [[CGD - Compagnia Generale del Disco|CGD]]: Cerruti sembra apprezzare la personalità vocale delladi Russo, ma non si decide a metterla sotto contratto.
 
=== L'incontro con Franco Battiato ===
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Se in quell'occasione la popolarissima ''"[[Caterina Caselli|Casco d'oro]]"'' si era mostrata abbastanza distante nei confronti della giovanissima vincitrice, stavolta sembra invece voler prendere in mano la situazione, manifestando l'intento di volersi occupare in prima persona del lancio di Giuni Russo, malgrado in CGD il direttore artistico sia ancora Alfredo Cerruti (che lascerà l'etichetta l'anno successivo).
 
Nel 1981 la Russo firma con la CGD un contratto discografico di cinque anni per cinque album: termini abbastanza atipici tra artista ed etichetta discografica, dato che i tempi di registrazione e di promozione di un album richiedono in genere un tempo di gran lunga maggiore.
Il primo dei long-playing realizzati è ''[[Energie (album)|Energie]].'' Si tratta di un album all'avanguardia, all'insegna della sperimentazione sia per l'utilizzo della voce sia per le sonorità curate da Franco Battiato e GiustoPio. Per il lancio del nuovo LP, la casa discografica organizza un tour promozionale presso numerose emittenti radiofoniche, nonché la partecipazione a varie manifestazioni musicali e trasmissioni televisive.
 
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A metà del 1982 le viene proposto un brano originale, intitolato ''[[Un'estate al mare (brano musicale)|Un'estate al mare]]'',<ref name="La Favola Blu"/> firmato ancora da Franco Battiato e Giusto Pio. Sul finale dell'esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l'emissione di note particolarmente acute, dando prova della sua notevole estensione vocale.
 
Il [[45 giri]] ''[[Un'estate al mare (brano musicale)|Un'estate al mare]]'' raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre otto mesi. Il brano viene presentato al [[Festivalbar 1982|Festivalbar]], vincendo la sezione ''Festivalbar Disco Verde'', ottenendo il [[Disco d'oro]] per le vendite. Sempre nello stesso anno la Russo vince, come rivelazione dell'anno, il popolare referendum ''[[Vota la voce]]'' indetto da [[Tv Sorrisi e Canzoni|TV Sorrisi e Canzoni]].
 
Nelle intenzioni dell'artista, ''Un'estate al mare'' avrebbe dovuto essere solamente una parentesi commerciale, per poi ritornare alla sperimentazione di ''Energie'' (1981), ma la Russo viene imprigionata nel cliché delle hit estive a tematica balneare, soprattutto a causa delle direttive artistiche della sua etichetta discografica.
 
Alla fine dell'anno viene pubblicato un altro singolo firmato Battiato-Pio, ''[[Good Good Bye/Post moderno|Good Good Bye]]'' e l'artista dichiara di aver preparato l'[[Long playing|album]] ''[[Vox (Giuni Russo)|Vox]]'', che esce nel [[1983]]. I brani sono stati scritti dalla stessa Giuni Russo con Maria Antonietta Sisini, [[Francesco Messina]], Franco Battiato e Giusto Pio.
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L'album viene pubblicato malgrado il dissenso di Caterina Caselli, che avrebbe voluto un prodotto più commerciale per sfruttare la grande popolarità ottenuta l'anno precedente.<ref name="Pitzorno">{{Cita|Pitzorno}}.</ref>
 
A ogni modo la Russo viene incontro alle esigenze della tv, partecipando al [[Festivalbar 1983|Festivalbar]] con ''Sere d'agosto''. Nel disco sono da citare anche ''Abbronzate dai miraggi'' (anch'essa utilizzata per la promozione) e le raffinate ''Buenos Aires'' e ''L'oracolo di Delfi''.
 
Nel 1984 Giuni Russo avrebbe dovuto partecipare al [[Festival di Sanremo 1984|Festival di Sanremo]], ma la [[Compagnia Generale del Disco|CGD]] annulla in extremis la sua candidatura per seguire il ritorno sulle scene di [[Patty Pravo]], da poco sotto contratto.
 
L'album ''[[Mediterranea (album Giuni Russo)|Mediterranea]]'', uscito in primavera inoltrata, mette in luce un'artista in continua evoluzione, tesa a coniugare con intelligenza e visione artistica cantabilità e sperimentalismo, sia vocale sia strumentale. Giuni Russo vorrebbe che a trainare il disco fosse l'omonimo brano ''[[Mediterranea/Limonata Cha Cha Cha|Mediterranea]]'', ma la Caselli preferisce promuovere la più frivola ''Limonata cha cha cha'' come lato A del nuovo 45 giri. La Russo non può che accettare tale direttiva, senza però nascondere la sua assoluta contrarietà.<ref name="Pitzorno" />
 
Nell'estate del 1984 partecipa al [[Festivalbar 1984|Festivalbar]] presentando alcuni dei brani dall'album più recente, tra cui ''Mediterranea'', ''Limonata cha cha cha'', e ''Demenzial Song'', una delle canzoni di maggior impatto comprese nel 33 giri.
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Pertanto, la pubblicazione del nuovo LP viene collocata intorno alla metà di luglio, in un periodo nel quale sarebbe stato estremamente più difficile lanciarlo, dal momento che soltanto poche settimane più tardi avrebbe avuto inizio il mercato autunnale con nuove uscite.
 
Dopo l'ennesima delusione la Russo decide, dunque, di chiedere alla CGD una liberatoria di comune accordo tra le parti affinché possa cambiare etichetta in quanto i suoi discografici non credono più nel suo lavoro ostacolandone l'evoluzione artistica.
 
Inizialmente il direttore generale tenta di imporle, in cambio della suddetta liberatoria, la sottoscrizione di un documento nel quale dovrebbe dichiarare di aver rinunciato per sempre alla carriera di cantante.<ref name="Pitzorno143">{{Cita|Pitzorno|pag. 143}}.</ref>
 
In un secondo momento (per paura che la cantante potesse impugnare dal punto di vista legale il contratto dell'81, definito "capestro"<ref name="Pitzorno143" />), le viene concessa una liberatoria nella quale la Russo viene esplicitamente indicata come un'artista assolutamente ingestibile così da scoraggiare qualsiasi etichetta a metterla nuovamente sotto contratto; altrettanto esplicitamente nella nota finale viene dichiarato che in CGD non avrebbero mai più voluto avere a che fare con lei.
 
L'unica casa discografica disposta a metterla sotto contratto, dopo la rottura con la CGD, è la [[Bubble Record]], un'etichetta minore che non può più assicurare a Giuni Russo la distribuzione e la visibilità di un importante marchio come la CGD. Ma proprio per questo motivo la Bubble Record è fuori dai giochi di potere, dunque libera di trattare qualsiasi artista.