Giosuè Carducci: differenze tra le versioni

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Tenne così qualche giorno dopo, al Teatro Nuovo di [[Pisa]], un discorso feroce nei confronti del [[Governo Depretis VII|settimo governo Depretis]]. Neanche questa volta tuttavia, il Carducci fu eletto, e salvi furono così i suoi studi.<ref>{{Cita|Chiarini|pp. 263-264}}.</ref>
 
Il 3 luglio [[1887]] una legge istituiva una cattedra dantesca presso l'[[Università di Roma La Sapienza|Università di Roma]]. Da più parti spinsero il Carducci a ricoprirla, ma l'obiettivo latente - quello di porre l'autore dell{{'}}''Inno a Satana'' in una posizione da cui potesse combattere il potere del Vaticano -, era troppo "spettacolare" perché egli potesse accettare. Espresse quindi il proprio rifiuto in una lettera dell'esteso carteggio con l'amico [[Adriano Lemmi]]<ref>{{cita libro | autore2 = Cristina Pipino | autore = [[Aldo Alessandro Mola]] | url = https://www.worldcat.org/title/unamicizia-massonica-carteggio-lemmi-carducci-con-documenti-inediti-e-la-risposta-della-massoneria-alla-rerum-novarum-di-aldo-a-mola/oclc/964090000&referer=brief_results | titolo = Un'amicizia massonica carteggio Lemmi - Carducci con documenti inediti | città = Foggia | editore = Bastogi | data = gennaio 1991 | oclc = 1046312406 | isbn = 8881853442 | urlarchivio = https://archive.todayis/20190627110217/https://www.worldcat.org/title/unamicizia-massonica-carteggio-lemmi-carducci-con-documenti-inediti-e-la-risposta-della-massoneria-alla-rerum-novarum-di-aldo-a-mola/oclc/964090000&referer=brief_results | dataarchivio = 27 giugno 2019 | urlmorto = no | accesso = 22 giugno 2022 }}</ref> pubblicata sulla ''Gazzetta dell'Emilia'' il 23 settembre 1887. L'8 ottobre adduceva poi all'amico Chiarini altre ragioni per la scelta: il poeta si sentiva stanco e aveva bisogno di rimanere a Bologna, laddove oramai aveva trovato un ambiente che, per quanto a volte pesante, gli permetteva di gestire il proprio stile di vita nel modo migliore.<ref>{{Cita|Chiarini|pp. 270-275}}.</ref>
 
[[Michele Coppino]], allora [[Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca|Ministro dell'Istruzione]], pensò di porre rimedio al fallimento creando un ciclo di letture dantesche. Questa volta Carducci aderì al progetto, tenendo a Roma la prima lettura l'8 gennaio [[1888]] e, sporadicamente, qualche altra nei mesi successivi.