Caduta dell'Impero romano d'Occidente: differenze tra le versioni
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Nel 527 venne incoronato Imperatore d'Oriente [[Giustiniano I]]. Egli riuscì a riconquistare nel corso del suo lungo regno gran parte dell'Impero d'Occidente, Roma compresa: tolse l'Italia agli [[Ostrogoti]], l'Africa settentrionale ai [[Vandali]] e la Spagna meridionale ai [[Visigoti]]. Il mar Mediterraneo tornava a essere così il ''mare nostrum'' dei Romani. Ma solo per poco: le conquiste di Giustiniano si rivelarono infatti effimere, a causa della comparsa di nuovi nemici (Longobardi, Avari, Arabi, Bulgari). L'Impero romano d'Occidente, comunque, rischiò di rinascere nel corso del [[VI secolo]]. Infatti gli imperatori d'Oriente [[Tiberio II Costantino|Tiberio II]], prima, e [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]], poi, ebbero il progetto di dividere l'Impero in due parti: una occidentale, con Roma capitale, e una parte orientale, con Costantinopoli capitale. Tiberio II ci ripensò e nominò unico successore il generale Maurizio. Lo stesso Maurizio, che aveva espresso nel suo testamento l'intenzione di lasciare in eredità la parte occidentale al figlio Tiberio, mentre la parte orientale sarebbe andata al primogenito Teodosio, venne ucciso insieme alla sua famiglia da una ribellione.<ref>Treadgold, ''History of the Byzantine State and Society'', pp. 226-227; Smith, ''Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology'', p. 978</ref>
L'impero romano d'Occidente rinacque ''de facto'' per un anno il 22 dicembre del [[619]], quando l'[[esarca]] [[eunuco]] di [[Esarcato d'Italia|Ravenna]], [[Eleuterio (esarca)|Eleuterio]], si fece incoronare dalle sue truppe imperatore d'Occidente con il nome di ''Ismailius''.<ref>[http://www.porphyra.it/Porphyra12.pdf Eraclio 610-641]</ref>. Su consiglio dell'arcivescovo ravennate, Eleuterio decise di marciare su Roma per legittimare il proprio potere con la tradizionale ratifica da parte del [[senato romano|Senato]]. Questa sua idea di marciare su Roma, secondo lo storico Bertolini, «''rivelava la consapevolezza di ciò che sempre rappresentava Roma, prima sede e culla dell'impero, come perenne custode dell'antica tradizione imperiale. Provava inoltre che a Roma esisteva sempre un senato e che ad esso si attribuiva ancora la prerogativa di essere il depositario del potere sovrano in concorrenza con gl'imperatori, e la capacità giuridica di convalidare la proclamazione di un nuovo imperatore. Al senato di Roma, infatti, e non al papa, ebbero certo la mente così l'arcivescovo di Ravenna come l'esarca ribelle.''»<ref>Bertolini, ''Roma di fronte a Bisanzio…'', p. 302</ref> Tuttavia, giunto a ''Castrum Luceoli'se ' (presso l'odierna [[Cantiano]]), Eleuterio venne ucciso dai suoi soldati.
=== Franchi, Ottomani e Russi ===
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