Conselve: differenze tra le versioni
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Conselve è a capo di un unico comune, che da [[Battaglia Terme]] si estendeva fino ad [[Anguillara Veneta]]. Il Consorzio detto del Conselvano inferiore, o Bacchiglione – Fossa Paltana, era soggetto al [[Magistrato alle acque|Magistrato alle Acque]]. Le bonifiche si protrassero durante tutta la seconda metà del ‘500 e i primi anni del ‘600 recuperando alle colture circa 100 mila campi. A seguito dell’epidemia di [[peste del 1630]], che decimò il 40% delle popolazioni rurali, cessarono le opere di bonifica che riprenderanno solo nel Settecento.
Oltre alle opere di bonifica, Cinquecento e soprattutto Settecento vedono la presenza del patriziato veneziano a Conselve, e la conseguente fioritura di numerose [[Villa veneta|ville venete]], che espletavano scopi rurali ma fungevano anche da casini da caccia e dimore di delizia. Nel 1587, inoltre, si svolse a Palù la prima fiera dei buoi, mostra annuale della durata di tre giorni, per volontà di Giovanni Lazara, vicario della Serenissima a Conselve: è l'origine della Fiera che ancora oggi si svolge ad Agosto e che ha una storia
Nei primi anni del XVIII secolo la coltura del mais aveva raggiunto nelle campagne una diffusione incontenibile riducendo e spesso cancellando pascoli e boschi. La sua alta resa unitaria, la sua maggiore rusticità rispetto al frumento e il basso costo per trasformarlo in cibo commestibile lo avevano reso l’alimento quasi esclusivo dei contadini e della popolazione urbana più povera. Nel settembre del 1768 il Senato della Repubblica Serenissima ordinò la soppressione di alcuni monasteri ed enti religiosi e la conseguente vendita all’incanto dei loro beni. Nella seconda metà del secolo si andò gradualmente diffondendo nelle campagne la grande affittanza. Nelle tenute ove prevaleva la piccola locazione, nell’ambito di proprietà molto estese, i contadini erano controllati dal fattore, o [[Gastaldato|gastaldo]], che riscuoteva i redditi e tutelava gli interessi del proprietario. Questo tipo di conduzione favorì il formarsi di una classe di braccianti agricoli
Quando il 20 maggio 1782, [[Papa Pio VI]] deviò per Conselve sulla strada dall'[[Austria]] a Roma (di ritorno dall'[[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|imperatore Giuseppe II]] con i suoi doni) venne affrontato dal brigante conselvano Clodino, che assieme a un complice tentò a [[Cartura]] un assalto della colonna papale scortata da molti cavalieri, ma fu arrestato e condotto in carcere a Conselve. Il pontefice intanto deviò a Conselve in attesa che fossero rimesse in sesto le strade Pisane (la Monselice-Rovigo) allora in pessime condizioni, fece una breve sosta per il cambio dei cavalli e benedì il popolo. In effetti la fine del Settecento è un periodo in cui nel Conselvano si registrano forti fenomeni di brigantaggio e banditismo: tra le conseguenze, molti nobili che prima abitavano nelle campagne decidono di trasferirsi a Padova o a Venezia. Quelli che restarono si costruirono dei cunicoli sotterranei (ancora visibili presso la fattoria Molon di Via Fossalta) per nascondersi o per ottenere un aiuto dalle famiglie vicine<ref name=":3" />.
=== Napoleone e il [[Regno Lombardo-Veneto]] ===
Nella 1796 [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] entrò in Italia con il suo esercito per combattere l’Austria giungendo prima a Padova e poi, il 15 maggio 1797, provocando la caduta della Serenissima con la dichiarazione della “Municipalità” di Venezia. Conselve fu depredata di calici e paramenti preziosi del Duomo, oltre che di ori e argenterie nelle case.<ref name=":3" /> Nel 1805 il Veneto diventò parte del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d’Italia]] napoleonico. In questo periodo furono istituite le leggi sui cimiteri, sull’anagrafe e la leva militare, nel 1807 fu istituito il nuovo catasto censuario, vennero abolite le corporazioni, soppresse le parrocchie e gli enti ecclesiastici. A seguito della soppressione dei conventi i loro possedimenti furono acquistati da nuovi proprietari tra cui alcune delle famiglie esponenti della ricca colonia ebraica di Padova e dai i rappresentanti della borghesia agraria. Da “Il territorio padovano illustrato” di Andrea Gloria si traggono i nomi di alcuni proprietari di terreni in comune di Conselve: Nobile Lazara, Salom Moisè e Giuseppe, Conte Suman Pietro Tiberio, Conte Barzizza Vincenzo Paolo, Conte Papafava Alessandro e Alberto, Trieste Gabriele<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.conselve.pd.it/pat2016/files/c0305_RelazioneStorica.pdf|titolo=Relazione storica, Comune di Conselve}}</ref>. Nei primissimi anni dell'Ottocento si intensifica anche il fenomeno del [[Brigantaggio italiano|brigantaggio]], che viene energicamente stroncato solo nel 1810.<ref name=":3" /> [[File:Schermata 2023-12-15 alle 21.57.20.png|sinistra|miniatura|440x440px|Carta militare dell'Impero Austroungarico (1818-1829), zona del Conselvano. Si noti la presenza di vasti acquitrini e paludi nel territorio a est della frazione Palù, dove oggi sorge la zona industriale.]] Dopo il [[Congresso di Vienna]] del 1815 venne definitivamente stabilita la [[Impero austro-ungarico|dominazione austriaca]] sugli ex possedimenti della Repubblica Veneta. Il territorio si trova in gravi condizioni di dissesto economico e produttivo, e il governo austriaco intervenne con importanti interventi pubblici, ricostruzioni di strade, riorganizzazione burocratica, opere a carattere sociale e sanitario. I nuovi proprietari del Conselvano introdussero nuove colture e migliorie tecniche agrarie, come il [[gelso]] e l’allevamento dei [[bachi da seta]], conducendo d’altro canto all’eccessiva estensione della coltura del mais a danno di altre produzioni cerealicole e dei pascoli già scarsi
Il 28 Marzo 1838 l'Arciduca [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]] visitò la cittadina<ref name=":3" />. I [[moti del 1848]] interessarono il Comune, con molti Conselvani che vi parteciparono sia a Padova sia nel territorio comunale, come nell'assalto al Commissariato del 27 marzo, e con l'esproprio di 16 case da parte degli Austriaci, trasformate in caserme.<ref name=":3" /> Il pugno di ferro venne mantenuto per tutti i decenni successivi: si registra, ad esempio, un'esecuzione sommaria di 6 pregiudicati "tutti confessi" nel 1852, lungo le mura del cimitero. Anche la condizione della popolazione rurale era precaria: la maggior parte degli edifici era ancora di fango e paglia, e nel 1850 vi erano 4000 abitanti e almeno 450 [[Casone (architettura)|casoni]]. Tuttavia il governo austriaco promosse anche molti lavori di pubblica utilità, come il miglioramento delle strade o la costruzione della piazza per come la conosciamo oggi.
=== Conselve dall'[[Unità d'Italia]] ===
Nonostante il cambio di governo, si continuò lo sfruttamento della terra da parte dei proprietari con conseguente impoverimento della popolazione. Ad aggravare la situazione si aggiunsero le conseguenze del grave dissesto idrogeologico provocato da decenni di abbandono delle strutture di bonifica. Nel 1882 si verificò una devastante [[Alluvione del Polesine del 17 settembre 1882|inondazione dell’Adige e del Bacchiglione]] che portò nel Conselvano alla perdita della produzione agricola per due anni. Causato dal progressivo peggioramento delle condizioni di vita iniziò in questo periodo la grande emigrazione, sia stagionale sia permanente, verso altri paesi dell’Europa ma anche verso l’America e l’Australia. Bisogna attendere l’inizio del XX secolo per assistere nel Conselvano alla crescita di un’imprenditoria locale con lo sviluppo a Conselve di industrie laterizie, officine meccaniche agricole, e di alcuni piccoli insediamenti artigianali di servizio. I casoni di terra cruda e di paglia continuavano a essere il poco glorioso distintivo per Conselve: si registra l'azione energica, anche a mezzo stampa, contro queste abitazioni del Sindaco Franzolin, dal 1909 al 1913.
Durante la [[prima guerra mondiale]] l'ospedale, le scuole e il Prà furono a totale disposizione degli eserciti e l'agricoltura fu fortemente danneggiata, mancando gli uomini da lavoro. Dopo la [[battaglia di Caporetto]] a Conselve si rifugiarono molti soldati (soprattutto italiani e cecoslovacchi), nonché cittadini e autorità padovane in fuga dai bombardamenti sulla città. I morti conselvani del primo conflitto mondiale furono 154.
Un episodio singolare riguarda la storia delle campane del Duomo durante la [[seconda guerra mondiale]]: nel maggio del 1943 due campane vennero sequestrate per essere fuse e trasformate in armi da guerra, ma Monsignor dal Pra, dopo l'[[Armistizio dell'8 settembre 1943|armistizio dell'8 Settembre 1943]], corse di persona a ritirarle dalla [[Fonderia Colbachini]] di [[Cervarese Santa Croce]] che le aveva prese in consegna. Le seppellì nel cortile della canonica e poi, nell'agosto del 1944 le fece installare nuovamente sulla torre campanaria.
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