Lingua (linguistica): differenze tra le versioni
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* i traduttori automatici, che migliorano sempre di più (una questione aperta è se le macchine arriveranno anche solo a pareggiare l'uomo come capacità di traduzione), di base renderanno superfluo lo studio di un'interlingua o l'esistenza di una o più lingue mondiali; nel mentre, potrebbero risolvere lo sbilanciamento nell'uso delle lingue nella creazione e fruizione di contenuti nel web, siccome circa metà delle pagine web nel 2008 era scritta in inglese. Ma resta uno sbilanciamento che si abbatte sulla fruizione e produzione dei contenuti, che si abbatte sulle lingue consultate e usate;
* l'inglese, anche se perderà richiamo, è inverosimile che sparisca o che si frantumi dando origine a una vera e propria situazione medievale a causa delle tecnologie odierne e degli sforzi fatti finora nell'incentivazione all'apprendimento e uso;
* il cinese, secondo la Grinevald, diventerà insieme all'
*in generale, esistono dei dibattiti che tentano di ipotizzare quali lingue sopravvivranno e/o quali saranno le più parlate (anche nel caso in cui si evolveranno, per esempio semplificandosi o ibridandosi). Un modello di base, che ha una buona corrispondenza con i dati aggiornati di Ethnologue 2020, è quello di Grinevald (2006) e elenca le prime otto: inglese, cinese moderno standard, hindi, spagnolo, portoghese, arabo, swahili e wolof. Il francese ha uno status controverso, mentre altre lingue oggi molto diffuse non sono menzionate.
Questi dati si possono intrecciare alle proiezioni sulla [[popolazione mondiale]] nel medio e lungo termine, alla proiezione degli stati che potrebbero diventare i più popolosi e alle proiezioni degli stati più potenti ordinati in base, per esempio, al GDP o ordinati in base alla forza lavoro disponibile.
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