Piero Martinetti: differenze tra le versioni

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Nel 1926 presiede il VI Congresso Nazionale di Filosofia, che si chiude dopo solo due giorni a causa di agitatori politici fascisti e cattolici (Padre [[Agostino Gemelli]], fondatore e rettore dell'[[Università Cattolica]]).
Martinetti fu una singolare figura di intellettuale, estraneo alla tradizione [[cattolica]] come ai contrasti politici che viziarono il suo tempo.
Nel dicembre 1931 il ministro dell'educazione nazionale Balbino Giuliano impose ai professori universitari il giuramento[[Giuramento aldi regimefedeltà al fascistaFascismo]]: Martinetti fu uno dei dodici a rifiutare fin dal primo momento.
 
Dal 1932 fino alla morte si dedicò unicamente agli studi personali di filosofia, ritirandosi nella villa di Spineto di Castellamonte. In questo lasso di tempo tradusse i suoi classici preferiti ([[Kant]], [[Schopenhauer]]), ultimò la trilogia (iniziata con la ''Introduzione alla metafisica'' e continuata nel 1928 con ''La libertà'') scrivendo ''Gesù Cristo e il cristianesimo'' (1934; ''Il Vangelo'' è del 1936; ''Ragione e fede'' venne completato nel 1942).