Marcello Mascherini: differenze tra le versioni
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Nel 1948 esordisce come scenografo e costumista al [[Teatro Verdi (Trieste)|Teatro Verdi]] di Trieste con ''Cartoni animati'', balletto di [[Mario Bugamelli]]. L'attività spettacolare procede con la fondazione nel 1957 del gruppo teatrale [[La Cantina]] (similmente a quello che accadrà nelle cantine romane degli anni '70) presentando opere d'innovazione, talvolta in prime nazionali come L''’ultimo nastro di Krapp'' di [[Samuel Beckett]] con la regia e recitazione protagonista di [[Gian Maria Volonté|Gian Maria Volontè]]. Fino al 1974, le numerose collaborazioni con il Teatro Verdi e il [[Politeama Rossetti|Teatro Stabile di Trieste]] si contano oltre venticinque spettacoli nel ruolo di scenografo, costumista e regista. Due produzioni romane da ricordare sono le scene e i costumi per il balletto contemporaneo ''Tautologos'' di [[Aurel Milloss]] (musiche di [[Luc Ferrari]]) e il ''Don Giovanni di Mozart'' al [[Teatro dell'Opera di Roma|Teatro dell’Opera di Roma]], rispettivamente nel 1969 e nel 1970.
Conclude la carriera artistica con il periodo dei ''Fiori'', da cui uscirà una preziosa collaborazione con l'editore [[Vanni Scheiwiller]]<ref>{{Cita libro|curatore=Vanni Scheiwiller|curatore2=Alessandro Mozzambani|titolo=I fiori di Marcello Mascherini|collana=Arte Moderna Italiana|anno=1975|editore=All’insegna del pesce d’oro|città=Milano}}</ref>. Nel 1970 riceve a Milano il Premio Nazionale “Umberto Biancamano 1970” per la Scultura (gli altri premiati sono [[Giorgio de Chirico|Giorgio De Chirico]] per le Arti Figurative, [[Eugenio Montale]] per la Cultura, [[Ettore Sottsass]] per il Design, [[Arnoldo Mondadori]] per l’Editoria, [[Riccardo Morandi]] per l’Architettura, [[Aldo Aniasi]] per la Politica). Nello stesso anno tiene una mostra antologica alla [[Internationale Sommerakademie fuer Bildende Kunst]] di Salisburgo, dove è invitato a tenere un corso di scultura, che ripeterà l’anno successivo. I due nudi ''Pomona'' e ''Bagnante'' del 1981, rievocanti lo stile raffinato degli anni cinquanta, e i busti di ''James Joyce'' (1981) del Giardino Pubblico di Trieste e di ''Monsignor Antonio Santin'' (1982) del Seminario Vescovile concludono idealmente l’intensa attività dell’artista, che muore a Padova il 19 febbraio 1983
== Opera artistica ==
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