Cuneo: differenze tra le versioni

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===Resistenza===
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Cuneo e la provincia subirono le dure conseguenze della partecipazione dell'Italia al conflitto. Fu proprio da Cuneo che partì per la [[Campagna italiana di Russia|disastrosa campagna di Russia]] la [[Divisione Cuneense]]. Dal [[1943]] al [[1945]] Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della [[Resistenza italiana|Resistenza]].<br/> Già dalla [[caduta del fascismo]], con un comizio in piazza dell'avvocato [[Duccio Galimberti]], aveva iniziato a costituirsi un movimento antifascista locale. All'indomani dell'armistizio di Cassibile, il 10 settembre 1943, Galimberti e [[Dante Livio Bianco]] costituirono il primo gruppo armato partigiano di [[Brigate_Giustizia_e_Libertà|Giustizia e Libertà]], chiamandolo [[''Italia libera]]''. La città e le frazioni circostanti furono teatro di alcuni episodi che testimoniarono la brutalità dell'occupazione nazi-fascista, come l'eccidio della stazione del 26 novembre [[1944]]<ref>{{Cita libro |url=https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5950 |titolo=[[Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia]] |capitolo=Cuneo, piazzale della stazione ferroviaria, 26.11.1944 |editore=Istituto nazionale Ferruccio Parri}}</ref> e l'eccidio di San Benigno del 2 febbraio [[1945]]<ref>{{Cita libro |url=https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=2815 |titolo=[[Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia]] |capitolo=SAN BENIGNO, CUNEO, 02.02.1945 |editore=Istituto nazionale Ferruccio Parri}}</ref>.
La città fu liberata dai partigiani il 28 aprile [[1945]].