Giuseppina Arcucci: differenze tra le versioni

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m La Pia Casa d'Istruzione e Lavoro di Ariano di Puglia: preciso link "Pagani" in "Pagani (Italia)|Pagani" o "Paganesimo|pagani"
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Al fine di evitare la chiusura dell'educandato, l'allora vescovo di Ariano di Puglia Francesco Trotta, aiutato dal ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti, Pasquale Stanislao Mancini, deputato del collegio di Ariano, e dal sindaco di Ariano di Puglia, Emilio Figlioli, fondò in una parte dell'ex monastero la Pia Casa d'Istruzione e Lavoro, la quale venne aperta il 21 novembre 1877 e istituita ufficialmente con decreto vescovile il giorno 8 dicembre dello stesso anno, data in cui venne presentata ufficialmente alla diocesi<ref>{{Cita|B. Carderi (1977)|pp. 11 - 87.}}</ref>.
In vista dell'apertura della Pia Casa di Lavoro, tenendo presente la difficoltà da parte delle monache di poter mantenere un efficiente funzionamento nella nuova istituzione, il vescovo Francesco Trotta si rivolse al presbitero [[Tommaso Maria Fusco]], fondatore della Congregazione delle Suore [[Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue]], con sede a [[Pagani (Italia)|Pagani]], il quale inviò alcune "sue" religiose ad affiancare le monache benedettine. Del resto furono le stesse monache benedettine le quali, ben consapevoli della necessità di avere un aiuto per continuare all'interno del monastero l'opera di educandato, con deliberazione capitolare del 20 agosto 1877 affermarono la necessità per loro di un aiuto da parte di suore patentate, le quali avrebbero, inoltre, prestato assistenza anche alle monache più anziane, fermo restando che le stesse religiose benedettine avrebbero, fin quando fosse stato possibile, continuato a occuparsi dell'amministrazione e dell'insegnamento nell'educandato. Tale deliberazione fu, poi, inviata al vescovo Francesco Trotta per l'approvazione, concessa in data 1º settembre 1877<ref>{{Cita|B. Carderi (1977)|pp. 85-86.}}</ref>. Nonostante l'arrivo delle religiose da Pagani si rese necessario trovare altre due maestre per lo svolgimento delle attività didattiche. Fu così che Tommaso Maria Fusco conobbe Ernestina Maria Luisa, la quale giunse presso la Pia Casa il giorno 11 settembre 1878<ref>{{Cita|B. Carderi (1987)|p. 74.}}</ref>.
 
Dopo meno di due anni di permanenza nella Pia Casa, la giovane Ernestina decise di entrare a far parte della Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue. Iniziò il suo percorso di noviziato il 15 maggio 1880, non presso la Casa madre di Pagani, bensì ad Ariano di Puglia sotto la guida del vescovo Francesco Trotta, assieme ad altre sue compagne. Fece, poi, la sua professione religiosa il 15 maggio 1881 (vigilia della Solennità di Pentecoste) scegliendo come nome da religiosa quello di suor Giuseppina, in ossequio a San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, sotto la cui tutela la Pia Casa era stata istituita<ref>{{Cita|B. Carderi (1977)|p. 142.}}</ref>; difatti, quella parte dell'ex monastero dove erano alloggiate le Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue era denominata proprio "Ritiro San Giuseppe"<ref>{{Cita|B. Carderi (1977)|p. 21.}}</ref>. Suor Arcucci, tuttavia, pareva non essere stata permeata della spiritualità propria della Congregazione nella quale aveva professato e anche i rapporti con Tommaso Maria Fusco sembrano non siano andati mai oltre un semplice approccio iniziale. Del resto il fatto di aver compiuto il periodo di noviziato e la successiva professione religiosa ad Ariano di Puglia e non a Pagani la orientò maggiormente verso l'Ora et Labora benedettino<ref>{{Cita|B. Carderi (1987)|p. 73.}}</ref>.