Gustave Eiffel: differenze tra le versioni

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[[File:Bordeaux passerelle Eiffel.jpg|thumb|Cartolina del ponte Saint-Jean sulla Garonna, opera di cui Eiffel fu il direttore dei lavori|alt=]]
La fortuna tornò ad arridergli quando nel 1856 incontrò [[Charles Nepveu]], ingegnere meccanico specializzato nella costruzione di strutture metalliche e nella produzione di materiale ferroviario. Eiffel, che con Nepveu aveva trovato una sistemazione più che soddisfacente, iniziò in questo modo a dedicarsi all'esercizio pratico dell'ingegneria nel servizio delle ferrovie francesi. Nepveu, dal suo canto, fu vivamente colpito dalla vocazione del giovane impiegato per l'ingegneria ferroviaria e, per questo motivo, decise di affidargli la direzione di un cantiere arduo e ambizioso, quello relativo alla costruzione del ponte Saint-Jean sulla Garonna. Già con questo suo primo incarico di rilievo Eiffel diede brillantemente prova di sé, applicando fra i primi l'aria compressa per la realizzazione delle fondazioni a pile tubolari.<ref name=ga>{{cita|Albenga||GA}}.</ref>
 
Questo fu per l'Eiffel un periodo felice{{Citazione necessaria}}. Con il ponte Saint-Jean aveva sensibilmente accresciuto la sua notorietà, e quello di ingegnere ferroviario era un lavoro che non solo gli garantiva la sicurezza dello stipendio, ma gli piaceva enormemente: in questo modo, infatti, aveva la possibilità di costruire strutture grandiose in grado di dominare la Natura e di stare nel suo elemento, l'aria aperta, con la gioviale compagnia dei suoi operai. Oltre che per il suo virtuosismo tecnico, egli ebbe anche modo di distinguersi per il suo coraggio: famoso è l'episodio in cui Eiffel, nuotatore provetto, riuscì a salvare uno dei chiodatori al servizio nel cantiere del ponte Saint-Jean, malauguratamente caduto nel fiume. Una volta giunti a riva, gli avrebbe detto: «Per cortesia, abbiate l'accortezza di legarvi saldamente in futuro».<ref name=JI/>