Le Chat noir: differenze tra le versioni
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Figlio di un produttore di bibite di [[Châtellerault]], Salis, arrivato a Parigi nel [[1872]], si guadagna da vivere, in un primo tempo, come artista fabbricando oggetti di devozione, prima di concepire l'idea d'associare arte e spaccio di vino.
Immagina di creare un caffè «di puro stile Luigi XII... con un lampadario in ferro forgiato, d'epoca bizantina, e dove i gentiluomini, i borghesi e i contadini sarebbero invitati, d'ora in poi, a bere l'[[assenzio]], il solito di [[Victor Hugo]] (preferito anche da [[Garibaldi]]) e l'''[[Ippocrasso|hypocras]]'' (vino zuccherato e aromatizzato con chiodi di garofano e cannella) in coppe d'oro».
[[File:Le Chat noir 1929.jpg|thumb|left|Le Chat noir (1929).]]
In realtà, ''Le Chat noir'', aperto nel novembre 1881, iniziò servendo vino di poco pregio in un ambiente privo di sfarzo ma già, sulla porta, i clienti erano accolti da uno svizzero splendidamente gallonato, coperto d'oro dalla testa ai piedi, incaricato di far entrare i pittori e i poeti lasciando fuori gli «infami curati e i militari». Il primo ''Chat noir'' era situato in due piccole stanze in ''boulevard de Rochechouart''. Il suo nome, per alcuni, è dovuto ad un gatto nero che Salis trovò sul marciapiede durante i lavori. Per altri, il nome e il simbolo del gatto nero erano stati ripresi da un disegno trovato su un muro durante i lavori di restauro di un precedente locale. Progressivamente, l'ambiente fu migliorato per dare un aspetto evocatore dell'epoca di [[Rabelais]].
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