San Girolamo: differenze tra le versioni
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[[File:Caravaggio - San Gerolamo.jpg|thumb|[[Caravaggio]], ''San Girolamo nello studio'', 1606 circa, Roma, Galleria Borghese]]
Nacque da Eusebio a Stridone «villaggio distrutto dai Goti al confine fra [[Pannonia]] e [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmatia]]», come egli scrisse nel capitolo 135 del ''[[De viris illustribus (Girolamo)|De Viris illustribus]]'', dedicato a sé stesso. Qualcuno identifica il sito con l'attuale [[Stridone|Stridone/Zrenj]]<ref>{{Cita web|url=https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/09/30/san-girolamo--sacerdote-e-dottore-della-chiesa.html|titolo=San Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa|sito=Vatican News|accesso=9 ottobre 2024}}</ref> in [[Istria]] vicino al margine della [[Croazia]] con la [[Slovenia]]. Inviato giovanissimo a [[Roma
Fu questo periodo ad ispirare i numerosi pittori che lo rappresenteranno come ''San Girolamo penitente'' ed è a questo periodo che risale l'episodio leggendario del leone che, afflitto da una spina penetratagli in una zampa, gli sarebbe poi stato accanto, grato poiché Girolamo gliel'avrebbe tolta (in reltà la leggenda del leone è importata dalla vita di [[san Gerasimo]]); così come la tradizione secondo la quale Girolamo era uso far penitenza colpendosi ripetutamente con un sasso<ref name=cattab530/>.
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Girolamo decise allora di lasciare Roma alla volta dell'Oriente. Nell'agosto del [[385]] s'imbarcò dal porto di [[Ostia (città antica)|Ostia]] col fratello Paoliniano, il presbitero Vincenzo ed alcuni monaci a lui vicini. Successivamente lo raggiunsero le discepole Paola, Eustochio ed altre appartenenti alla comunità delle ascete romane<ref name=cattab532>Alfredo Cattabiani, ''Santi d'Italia'', p. 532.</ref>. Giunto a [[Gerusalemme]], si dedicò alla traduzione della [[Sacra Scrittura]] direttamente dall'ebraico al latino. Paola fondò a [[Betlemme]] un monastero maschile ed uno femminile, dove andò a vivere<ref>Secondo Hubertus R. Drobner nella primavera del 386 vennero fondati ben tre monasteri femminili.</ref>. Insieme alla figlia e a Girolamo visitò la Terrasanta; tutti e tre decisero di rimanerci fino alla fine dei loro giorni<ref>Franco Cardini, ''Le dimore di Dio. Dove abita l'eterno'', Il Mulino, 2021, p. 195.</ref>. Nel [[386]] Girolamo andò a vivere nel monastero maschile, dove rimase fino alla morte. Qui visse dedicandosi alla traduzione biblica, alla redazione di alcune opere ed all'insegnamento ai giovani. Anche questo periodo ha ispirato numerosi pittori, che lo ritraggono, ispirato dallo [[Spirito Santo]], come estensore della ''[[Vulgata]]'' nella sua cella monastica, accompagnato dal fido leone<ref name=cattab532/>. Nel 404 morì la sua discepola Paola, che verrà poi venerata come santa, ed alla quale egli dedicò ''post mortem'' l' ''Epitaphium sanctae Paulae''.
Nelll'ultima parte della sua vita si dedicò soprattutto alla polemica contro [[Pelagio (teologo)|Pelagio,]] che si era trasferito a Gerusalemme, confermando gli scritti in proposito di [[Agostino d'Ippona|Agostino]], con cui intrattenne una corrispondenza. I pelagiani risposero violentemente, anche assaltando il suo convento; contro questa sedizione Girolamo chiese l'intervento del [[papa Innocenzo I
Morì nel [[420]], proprio nell'anno in cui il celibato, dopo essere stato lungamente disatteso, venne imposto al clero da una legge dell'imperatore [[Onorio (imperatore)|Onorio]].
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