Si gira a Manhattan: differenze tra le versioni

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== Produzione ==
=== Sviluppo ===
Il regista [[Tom DiCillo]] era rimasto insoddisfatto da quella che percepiva come una mancanza di attenzione verso il suo primo film, ''[[Johnny Suede]]'' (1991), la cui produzione era durata quattro anni.<ref name="decider">{{cita web|url=https://decider.com/2020/07/21/living-in-oblivion-at-25-tom-dicillo-interview/|titolo=‘Living In Oblivion’ at 25: Director Tom DiCillo On How He Turned The “Deepest, Darkest Period” Of His Life Into A Classic Of Independent Cinema|autore=Abbey Bender|data=21 luglio 2020|accesso=26 settembre 2020|lingua=en}}</ref><ref name="ny">{{cita news|url=https://www.nytimes.com/1995/07/16/movies/film-just-when-things-were-going-so-badly-success.html|titolo=FILM; Just When Things Were Going so Badly, Success|autore=Jean Nathan|data=16 luglio 1995|pubblicazione=[[The New York Times]]|p=7|accesso=26 settembre 2020|lingua=en}}</ref> Inoltre, non stava riuscendo a raccogliere i soldi necessari al [[Box of Moonlight|suo film successivo]],<ref name="decider"/> tanto da decidere per frustrazione d'accantonarlo.<ref name="salon"/> In seguito ad una conversazione con Ryan Bowker, con cui aveva frequentato un corso di recitazione otto anni prima e che nel film avrebbe poi interpretato il [[ciak|ciacchista]]ista,<ref name="yt">{{YouTube|id=JOv7LZ2HcYg|titolo=Tom DiCillo (Director) & Steve Buscemi (Actor) - Living in Oblivion (1995)|accesso=27 settembre 2020|lingua=en}}</ref> su quanto DiCillo dovesse essere fortunato a lavorare nel cinema, ebbe l'idea per un film che mostrasse come fare un film fosse «una delle esperienze più dure, dolorose e tediose possibili, e questo quando tutto fila liscio».<ref name="decider"/><ref name="salon">{{cita web|url=http://www.salon.com/aug97/entertainment/dicillo970808.html|titolo=Adult juvenile deliquency|autore=Jennie Yabroff|data=8 agosto 1997|lingua=en|accesso=26 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060628232147/http://www.salon.com/aug97/entertainment/dicillo970808.html|dataarchivio=28 giugno 2006|pubblicazione=Salon}}</ref>
 
Il progetto fu finanziato da DiCillo, sua moglie e il [[Cast (spettacolo)|cast]], composto da attori vicini al regista o al [[cinema indipendente]] e da «chiunque volesse essere nel film e avesse qualche soldo»:<ref name="decider"/><ref name="guardian">{{cita web|url=https://www.theguardian.com/film/2001/jul/16/features1|titolo=Tom DiCillo answers your questions|data=16 luglio 2001|pubblicazione=[[The Guardian]]|accesso=26 settembre 2020|lingua=en}}</ref> ad esempio, Matthew Grace, che lavorava in una palestra frequentata dalla moglie di DiCillo, ottenne la parte del microfonista versando 2000 dollari, mentre [[Catherine Keener]], che aveva recitato in ''Johnny Suede'', coinvolse l'allora suo marito [[Dermot Mulroney]], che versò 5000 dollari.<ref name="filmmaker"/> Mulroney originariamente avrebbe voluto interpretare Nick, ma dopo il rifiuto di DiCillo, suggerì personalmente per la parte [[Steve Buscemi]], già una conoscenza del regista.<ref name="yt"/> Buscemi aveva diretto da poco il cortometraggio ''What Happened to Pete'' e, alla ricerca di finanziamenti per il [[Mosche da bar|suo esordio alla regia di un lungometraggio]], accettò di interpretare un regista perché gli sembrava benaugurale.<ref name="yt"/> Si raccolse così in pochi giorni un budget di 37-38.000 dollari.<ref name="ny"/><ref name="yt"/><ref name="filmmaker"/>