Oculometria: differenze tra le versioni
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I primi eye-tracker non intrusivi furono costruiti da Guy Thomas Buswell a Chicago, utilizzando fasci di luce che si riflettevano sull'occhio, quindi registrandoli su pellicola. Buswell ha condotto studi sistematici sulla lettura<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mildred C.|cognome=Robeck|data=1964-04|titolo=Book Reviews : The Underachiever in Reading, Supplementary Educational Monographs #92 by H. Alan Robinson (Editor). Chicago: University of Chicago Press, 1962. Pp. ix + 198. $3.50|rivista=Educational and Psychological Measurement|volume=24|numero=1|pp=171–172|accesso=3 marzo 2023|doi=10.1177/001316446402400132|url=http://dx.doi.org/10.1177/001316446402400132}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º dicembre 1935|titolo=How People Look at Pictures, by Guy Thomas Buswell|rivista=Parnassus|volume=7|numero=7|pp=32–32|accesso=3 marzo 2023|doi=10.1080/15436314.1935.11467398|url=http://dx.doi.org/10.1080/15436314.1935.11467398}}</ref> e sulla visione delle immagini<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Buswell|nome=G.T.|anno=1935|titolo=How people look at pictures: a study of the psychology and perception in art|editore=University of Chicago Press|id=[[Trove]] [https://trove.nla.gov.au/work/12223957 12223957]}}</ref>.
Negli anni '50, Alfred L. Yarbus<ref>{{Cita libro|cognome1=Yarbus|nome1=Alfred L.|titolo=Eye movements and vision|data=1967|editore=Plenum Press|città=New York|isbn=978-1-4899-5379-7|url=http://wexler.free.fr/library/files/yarbus%20%281967%29%20eye%20movements%20and%20vision.pdf|accesso=24 marzo 2022}}</ref> condusse ricerche sull'eye tracking e il suo libro del 1967 viene spesso citato. Ha dimostrato che il compito assegnato a un soggetto ha un'influenza molto ampia sul movimento degli occhi del soggetto. Ha anche scritto sulla relazione tra fissazioni e interesse:
{{Citazione|Tutte le registrazioni... mostrano in modo conclusivo che il carattere del movimento degli occhi è completamente indipendente o dipende solo in minima parte dal materiale dell'immagine e da come è stata realizzata, a condizione che sia piatta o quasi piatta.<ref name="cita|Yarbus, 1967|p. 194">{{cita|Yarbus, 1967|p. 194}}.</ref> Lo schema ciclico nell'esame delle immagini "dipende non solo da ciò che viene mostrato sull'immagine, ma anche dal problema che deve affrontare l'osservatore e dalle informazioni che spera di ottenere dall'immagine"<ref name="cita|Yarbus, 1967|p. 194"/>. {{Citazione|Le registrazioni dei movimenti oculari mostrano che l'attenzione dell'osservatore è solitamente detenuta solo da alcuni elementi dell'immagine... Il movimento oculare riflette i processi del pensiero umano; quindi il pensiero dell'osservatore può essere seguito in una certa misura dalle registrazioni del movimento degli occhi (il pensiero che accompagna l'esame dell'oggetto particolare). È facile determinare da queste registrazioni quali elementi attirano l'occhio dell'osservatore (e, di conseguenza, il suo pensiero), in quale ordine e con quale frequenza<ref name=":2">{{Cita web|url=http://wexler.free.fr/library/files/yarbus%20%281967%29%20eye%20movements%20and%20vision.pdf|titolo=Eye movements and vision}}</ref>. {{Citazione|L'attenzione dell'osservatore è spesso richiamata su elementi che non danno informazioni importanti ma che, a suo avviso, possono farlo. Spesso un osservatore focalizzerà la sua attenzione su elementi insoliti nelle circostanze particolari, non familiari, incomprensibili e così via<ref name=":2" />. {{Citazione|... cambiando i suoi punti di fissazione, l'occhio dell'osservatore ritorna ripetutamente sugli stessi elementi dell'immagine. Il tempo aggiuntivo dedicato alla percezione non viene utilizzato per esaminare gli elementi secondari, ma per riesaminare gli elementi più importanti<ref name=":2" />. Negli anni '70, la ricerca sul tracciamento oculare si è espansa rapidamente, in particolare la ricerca sulla lettura. Una buona panoramica della ricerca in questo periodo è data da Rayner<ref>{{cita|Rayner, 1978}}.</ref>. Nel 1980, Just e Carpenter<ref>{{cita|Just Carpenter, 1980}}.</ref> hanno formulato l'influente ipotesi ''Strong eye-mind'', secondo cui "non c'è alcun ritardo apprezzabile tra ciò che è fissato e ciò che viene elaborato". Se questa ipotesi è corretta, allora quando un soggetto guarda una parola o un oggetto, ci pensa anche (processo cognitivo), e esattamente per il tempo della fissazione registrata. L'ipotesi è spesso data per scontata dai ricercatori che utilizzano il tracciamento oculare. Tuttavia, le tecniche di sguardo contingente offrono un'opzione interessante per districare le attenzioni palesi e nascoste, per differenziare ciò che è fissato e ciò che viene elaborato.
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