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La '''fauna australiana''' comprende una grande varietà di specie animali; inoltre, il 46% degli uccelli, il 69% dei mammiferi, il 94% degli anfibi e il 93% dei rettili che abitano [[Australia (continente)|il continente]] è [[Endemismo|endemico]].<ref name=":0">{{cita web | url=https://soe.environment.gov.au/sites/default/files/soe2016-biodiversity-launch-version2-24feb17.pdf?v=1488792935 | titolo=State of the Environment 2016: Biodiversity | autore=Ian Cresswell e Helen T. Murphy | anno=2017 | editore=Commonwealth of Australia Department of the Environment and Energy | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210826110958/https://soe.environment.gov.au/sites/default/files/soe2016-biodiversity-launch-version2-24feb17.pdf?v=1488792935 | urlmorto=sì}}</ref> Questo elevato livello di endemicità è dovuto al lungo isolamento geografico del continente, alla sua stabilità [[Tettonica delle placche|tettonica]] e agli effetti del cambiamento climatico sul suolo e sulla [[flora]] nel corso delle ere geologiche. Una caratteristica unica della fauna australiana è la relativa scarsità di mammiferi [[Eutheria|placentati]] autoctoni. Di conseguenza, i [[Metatheria|marsupiali]] – un gruppo di mammiferi che allevano i loro piccoli in una tasca detta [[marsupio]], come i [[Macropodidae|canguri]], gli [[Phalangeriformes|opossum]] e i [[dasyuromorphia|dasiuromorfi]] – occupano molte delle [[Nicchia ecologica|nicchie ecologiche]] che in altre parti del mondo sono proprie dei placentati. L'Australia ospita due delle cinque specie esistenti di [[Monotremata|monotremi]] e un gran numero di specie [[Zootossina|velenose]], come [[Ornithorhynchus anatinus|ornitorinchi]], [[Araneae|ragni]], [[Scorpiones|scorpioni]], [[Octopoda|polpi]] e altri [[Mollusca|molluschi]], [[Medusa (zoologia)|meduse]], [[Synanceia|pesci pietra]] e [[Myliobatoidei|pastinache]]. Caso unico al mondo, l'Australia ha più specie di [[Serpentes|serpenti]] velenosi che innocui.
Il popolamento dell'Australia da parte degli [[Aborigeni australiani|aborigeni]] tra {{M|70000}} e {{M|48000}} anni fa<ref>{{cita libro | autore=Josephine Flood | anno=2004 | titolo=Archaeology of the Dreamtime | editore=J.B. Publishing | città=Marleston | p=283 | isbn=1-876622-50-4}}</ref><ref>{{cita pubblicazione | autore=M. Rasmussen ''et al.'' | anno=2011 | titolo=An Aboriginal Australian genome reveals separate human dispersals into Asia | rivista=Science | volume=334 | numero=6052 | pp=94-98 | doi=10.1126/science.1211177 | pmid=21940856 | pmc=3991479 | bibcode = 2011Sci...334...94R}}</ref> e degli europei a partire dal 1788, ha avuto conseguenze significative sulla fauna. La caccia, l'introduzione di specie non autoctone e pratiche di gestione del territorio che prevedono la modifica o la distruzione dell'habitat hanno provocato numerose [[Estinzione|estinzioni]].<ref name=":0"/> Secondo gli studiosi, durante l'[[Olocene]] sono scomparse circa 33 [[specie]] o [[sottospecie]] di [[Mammalia|mammiferi]] (di cui 27 sull'isola principale, compreso il [[Thylacinus cynocephalus|tilacino]]), 24 di [[Aves|uccelli]] (tre sull'isola principale), una di [[Reptilia|rettili]] e tre di [[Anura|rane]]. Tra queste sono esclusi [[Taxon|taxa]] dubbi come l'usignolo di macchia del fiume Roper (''[[Drymodes superciliaris#Tassonomia|Drymodes superciliaris colcloughi]]'') e specie che
== Origini e storia ==
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