Gran Premio di Formula 1: differenze tra le versioni

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=== Il ''pit stop'' ===
{{Vedi anche|Pit stop#Formula_1|Pit stop (Formula 1)}}[[File:Alonso Renault Pitstop Chinese GP 2008.jpg|thumb|left|Visuale di un ''pit stop'' di Formula 1: l'operazione prevede il cambio gomme e (se permesso) il rabbocco di carburante, ma può essere sfruttata anche per modifiche ai profili alari o altre riparazioni di piccola portata]]
 
I piloti normalmente effettuano uno o più ''pit stop'', (in media uno o due), per cambiare gli pneumatici o per eseguire riparazioni sulla vettura quando necessario. Storicamente, i rifornimenti di carburante furono inseriti nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1982|1982]], vietati dal [[Campionato mondiale di Formula 1 1984|1984]], nuovamente reintrodotti nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1994|1994]] e messi al bando alla fine della [[Campionato mondiale di Formula 1 2009|stagione 2009]]; mentre il cambio gomme eraè stato vietato nella sola [[Campionato mondiale di Formula 1 2005|stagione 2005]]. Se ci fossero entrambi i divieti, i piloti di Formula 1 non andrebbero mai nei box durante la gara, se non a causa del ritiro per problemi tecnici.
 
A partire dal [[Campionato mondiale di Formula 1 2007|2007]], se la gara è corsa interamente in condizioni asciutte, in ogni macchina devono essere montati almeno due set di pneumatici di mescola diversa, se(ad laesempio: gara''morbide''-''medie'', è''medie''-''dure'', corsa''dure''-''morbide'', interamente in condizioni asciutteecc.): ciòquesta regola obbliga ad almeno un ''pit stop'' a gara, tranne nel caso in cui ci fosse una sospensione con la bandiera rossa (in questo caso si ha la possibilità di cambiare le gomme durante la sospensione). Se nella vettura vengono montate, in qualsiasi momento della gara, compresa la partenza, gomme da bagnato (''intermedie'' e/o ''full wet''), l'obbligo delle due mescole non si applica. Se, quando è obbligatorio, non si utilizzano pneumatici da asciutto di almeno due mescole diverse, il pilota sarà squalificato dalla gara (l'unica eccezione è prevista nel caso in cui la corsa venisse sospesa con la bandiera rossa e non più ripresa: qualora ciò dovesse verificarsi, il pilota non verrebbe squalificato, ma sarebbe penalizzato con l'aggiunta di 30 secondi al suo tempo finale di gara).<ref name=":1" />
 
La durata del ''pit stop'' è variabile a seconda della conformazione e della lunghezza della ''pit lane'' e delle sue corsie di ingresso e uscita e dipende anche dal limite di velocità imposto nella corsia dei box, ma in media il tempo che si perde, tra entrata, cambio gomme e uscita, si aggira intorno a 20 secondi.<ref>Nella maggior parte dei Gran Premi, il tempo che un pilota perde per effettuare un ''pit stop'' (effettuando solo il cambio gomme), rispetto agli altri che rimangono in pista, è compreso tra 18/19 e 21/22 secondi; in alcuni circuiti, tuttavia, si possono arrivare a perdere fino a quasi 30 secondi (ad esempio: [[Autodromo Enzo e Dino Ferrari|Imola]], [[Singapore Street Circuit|Singapore]], [[Circuito Paul Ricard|Le Castellet]] e [[Circuito di Lusail|Lusail]]).</ref> L'operazione di sostituzione degli pneumatici dura in media tra 2 e 3 secondi.
La durata del ''pit stop'' è variabile a seconda della conformazione della via d'accesso ai ''box'', ma in media, tra entrata e cambio gomme, si aggira tra i 20 e i 25 secondi.
 
Nel periodo in cui erano consentiti i rifornimenti durante i ''pit stop'', il tempo che si perdeva era maggiore, in quanto il rabbocco prendeva dai 6 ai 10 secondi, in base a quanto carburante era stato rifornito. Alle altre scuderie (ma anche ai telespettatori attraverso sovraimpressioni) veniva segnalata la quantità di carburante rifornita da ciascun pilota e una stima dei giri che la vettura avrebbe potuto percorrere dopo quell'operazione.
Durante il ''pit stop'', il tempo di fermata, riferito alla percorrenza normale delle altre vetture, è diventata col tempo una strategia cruciale e saliente: se infatti una vettura ne seguiva un'altra, ma era impossibilitata al sorpasso, il pilota può decidere di anticipare o ritardare il ''pit stop'' (i cosiddetti ''undercut'' o ''overcut'') in attesa di riprendere la gara trovando la pista libera e mostrando tutta la sua abilità nel far segnare i tempi di percorrenza più veloci e sorpassando la vettura che lo precedeva mentre è anch'essa impegnata nel ''pit stop''.
 
Durante il ''pit stop'', il tempo perso per effettuare la sosta, riferito alla percorrenza normale delle altre vetture, è diventato col tempo una strategia cruciale e saliente, infatti se una vettura ne segue un'altra, ma non riesce a superarla in pista, il pilota può decidere di anticipare o ritardare il suo ''pit stop'': nel primo caso (chiamato ''[[Undercut (automobilismo)|undercut]]''), il pilota effettua la sosta prima dell'avversario, riprendendo la gara con la pista libera, per poi far segnare giri veloci, al fine di diminuire il distacco e sorpassare la vettura che lo precedeva mentre è anch'essa impegnata nel ''pit stop''; nel secondo caso (noto come ''[[Overcut (automobilismo)|overcut]]''), meno comune, il pilota ritarda la sosta, rimanendo in pista dopo che la vettura davanti ha effettuato il ''pit stop'', cercando di guadagnare secondi per distanziarla il più possibile, in modo da poter effettuare a sua volta la sosta e rientrare davanti all'avversario. Un altro fattore che può modificare la strategia di gara è l'ingresso della ''safety car'' (o l'utilizzo della ''virtual safety car''), infatti effettuare il ''pit stop'' durante questi periodi è molto vantaggioso, in quanto il tempo che si perde nei confronti degli altri piloti che rimangono in pista viene notevolmente ridotto, in alcuni casi quasi dimezzato.<ref>Ciò accade perché in regime di ''safety car'' e ''virtual safety car'' tutti i piloti sono obbligati a tenere un'andatura più lenta di quella normale e quindi il tempo che impiegano per percorrere la pista è maggiore, mentre quello che serve per attraversare la ''pit lane'' ed effettuare la sosta rimane invariato, in quanto è determinato dal limite di velocità che viene imposto nella corsia.</ref>
Le vetture percorrono in media dai 2 ai 4&nbsp;km a litro di carburante, in base ai circuiti. Durante un rifornimento veniva anche segnalata alle scuderie (ma anche ai telespettatori attraverso sovraimpressioni) la quantità di carburante rifornita e una stima dei giri che dovrà percorrere la vettura dopo quell'operazione.
 
DuranteIl lapilota viache d'ingressointende rientrare allanella ''pit lane'' per effettuare un ''pit stop'' deve imboccare la corsia di ingresso (non oltrepassando con gli pneumatici la linea bianca che separa i piloti che restano in pista da quelli che entrano nella corsia). Successivamente, una linea bianca orizzontale segnala l'ingresso nella vera e propria corsia dei box, che corrisponde con l'inizio del regime di velocità controllata e; il pilota è tenuto a inserire taleil limitatore una volta sorpassata laquesta linea. Il limite di velocità, prima assente, è variato più volte nel corso degli anni:
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! rowspan="2" |Periodo
! colspan="3" |Circuiti
! colspan="3" |Circuiti cittadini<ref>Nei circuiti cittadini viene generalmente imposto un limite di velocità più basso, perché di solito la ''pit lane'' ha una larghezza ridotta rispetto ai circuiti tradizionali. Tuttavia, in alcuni tracciati cittadini (o comunque semi-permanenti), come ad esempio quelli di [[Jeddah Corniche Circuit|Gedda]], [[Miami International Autodrome|Miami]], [[Circuito di Montréal|Montréal]], [[Circuito di Baku|Baku]] e [[Las Vegas Strip Circuit|Las Vegas]], il limite di velocità nella corsia box è uguale a quello degli altri circuiti. Il circuito cittadino di [[Circuito Albert Park|Melbourne]] presentava inizialmente un limite di velocità ridotto, ma a seguito dei lavori di ammodernamento effettuati nel 2021, a partire dal [[Gran Premio d'Australia 2022|2022]] esso è stato uniformato a quello dei normali autodromi. Anche nel circuito di [[Circuito di Spa-Francorchamps|Spa-Francorshamps]], il quale originariamente era semi-permanente, prima della ristrutturazione del 2006/2007, la ''pit lane'' ha avuto sempre un limite di velocità non superiore ad 80 km/h.
! colspan="3" |Circuiti cittadini
 
Il limite di velocità può essere abbassato anche nei circuiti tradizionali per motivi di sicurezza, come tortuosità della ''pit lane'' o ristrettezza della stessa: questo provvedimento è adottato, ad esempio, nei circuiti di [[Circuito di Zandvoort|Zandvoort]] e [[Circuito Paul Ricard|Le Castellet]] e, in passato, anche a [[Circuito di Nevers Magny-Cours|Magny Cours]] e [[Autodromo Enzo e Dino Ferrari|Imola]].</ref>
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!Prova
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|[[Campionato mondiale di Formula 1 2004|2004]] - [[Campionato mondiale di Formula 1 2005|2005]]
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|[[Campionato mondiale di Formula 1 2007|2007]] - [[Campionato mondiale di Formula 1 2008|2008]]
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|[[Campionato mondiale di Formula 1 2009|2009]] - [[Gran Premio di Germania 2013|GP Germania 2013]]
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|[[Campionato mondiale di Formula 1 2010|2010]] - [[Gran Premio di Germania 2013|GP Germania 2013]]
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|[[Gran Premio d'Ungheria 2013|GP Ungheria 2013]] - presente
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[[File:2009 Japanese GP - Scuderia Ferrari's fuel pump.jpg|thumb|Una speciale pompa per il rifornimento veloce di carburante in corsa, operazione permessa in Formula 1 nel biennio 1982-1983 e nuovamente dal 1994 al 2009]]
 
Ad ogni scuderia viene assegnato uno spazio della ''pit lane'', generalmente antistante al proprio garage, nel quale i suoi piloti possono effettuare il ''pit stop''. Una volta completata la sosta, i piloti escono dalla postazione del ''pit stop'' e si reimmettono nella corsia veloce (''fast lane'') della ''pit lane''; nel fare ciò essi non devono ostacolare le altre vetture che stanno percorrendo la ''fast lane'' (nel caso di violazione di questa regola, il pilota verrebbe sanzionato per ''unsafe release'' - rilascio non sicuro - e subirebbe una penalità da scontare durante la gara, in genere cinque secondi).
Una volta effettuata la sosta, nella via di uscita della ''pit lane'' si trova un'altra linea bianca; il pilota, dopo aver oltrepassato quella linea, può andare a velocità normale. All'uscita della corsia dei ''box'' si trova anche un semaforo che obbliga i piloti a fermarsi nel caso siano accese le luci rosse. Il mancato rispetto delle indicazioni date da queste luci rosse comporterebbe la squalifica dalla gara da parte degli steward. Questo semaforo, prima con luci incandescenti e in seguito a led, è composto da:
 
UnaLa volta effettuata la sosta, nella via di uscitafine della ''pit lane'' siè trovaindicata da un'altra linea bianca orizzontale, che segnala l'inizio della corsia di uscita; il pilota, dopo aver oltrepassato quellaquesta linea, può andare a velocità normale. All'uscitaAlla fine della corsia dei ''box'' si trova anche un semaforo, che obbliga i piloti a fermarsi nel caso siano accese le luci rosse. Il mancato rispetto delle indicazioni date da queste luci rosse comporterebbe la squalifica dalla gara da parte degli steward. Questo semaforo, prima con luci incandescenti e in seguito a led, è composto da:
*'''2 luci rosse lampeggianti a intermittenza o fisse''': obbligano il pilota a fermarsi;
*'''1 luce verde fissa''': indica al pilota che può uscire dalla corsia dei box;
*'''3 luci blu lampeggianti a flash''': segnalano al pilota che stanno sopraggiungendo sul rettilineo d'arrivo altre monoposto e solitamente sono accompagnate da una bandiera blu.
 
Nella prima parte della pista subito dopo l'uscita della ''pit lane'', è inoltre segnata sull'asfalto un'ulteriore linea bianca continua che scorre parallela alla percorrenza della pista. Il pilota è tenuto a non oltrepassare con gli pneumatici tale linea, messa soprattutto per evitare eventuali rientri in pista irregolari (tagli di strada e scorrettezze tali da danneggiare gli altri concorrenti); se lo facesse subirebbe una penalità da scontare durante la gara, di solito cinque secondi (in passato un ''drive through'' o uno ''stop and go'').
 
=== Cerimonia del podio, conferenza stampa e verifiche di fine gara ===