Secessione dell'Aventino: differenze tra le versioni

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L'avvenimento: la frase prima citata è verbalizzata nel 1944
L'avvenimento: i cattolici
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Non parteciparono invece all'Aventino, oltre ovviamente agli eletti del [[Partito Nazionale Fascista]], il [[Partito Liberale Italiano]], il [[Partito dei Contadini d'Italia]], nonché i deputati delle [[Liste di slavi e di tedeschi]].
 
Il 16 agosto ''[[Civiltà cattolica]]'' pubblicò un articolo, firmato da padre Rosa ma concordato con lo stesso cardinal Gasparri, in cui si affermava che la collaborazione tra popolari e socialisti, che era lo sbocco politico cui tendevano Turati e Sturzo per dare una prospettiva di governo alla protesta aventiniana, "non sarebbe stata né conveniente, né opportuna, né lecita". Nonostante l'intervento sul ''Popolo'' del 6 settembre di Luigi Sturzo, che difese i contatti con quella parte dei socialisti che si erano liberati dei vecchi pregiudizi anticlericali, l'ostacolo frapposto dalle alte gerarchie vaticane si sarebbe rivelato insormontabile, probabilmente perché Pio XI preferiva confidare nelle reiterate promesse mussoliniane di soluzione della [[questione romana]]<ref>Claudio Besana, ''Il delitto Matteotti, l'Aventino e la mancata collaborazione tra popolari e socialisti riformisti'', in Fondazione Di Vittorio (a cura di), ''Giacomo Matteotti'', Donzelli, 2015, pp. 34-35.</ref>.
 
Gli "aventiniani" furono sostanzialmente contrari a ordire un'insurrezione popolare per abbattere il governo Mussolini. Allo stesso tempo, le componenti politiche della protesta si riunivano separatamente ed erano contrarie a coordinarsi con altri oppositori del fascismo che non avevano aderito all'Aventino ed erano restati in aula. Confidavano che, dinnanzi all'emersione delle responsabilità del fascismo nella sparizione e ancora presunta morte di Matteotti, il re si decidesse a licenziare Mussolini e a sciogliere la Camera per indire nuove elezioni. Tutto ciò non avvenne<ref>Enzo Biagi, ''Storia del Fascismo'', Firenze, Sadea Della Volpe Editori, 1964, pag. 354: "...nella speranza che una tale azione secessionistica getti nella crisi completa il governo fascista e induca il Re a intervenire con un decreto di scioglimento della Camera."</ref>.