Metafisica: differenze tra le versioni

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=== Secolo XIX ===
Se la riflessione kantiana sull'inconoscibilità metafisica della [[noumeno|cosa in sé]] fu dapprima ripresa dalla [[idealismo tedesco|filosofia idealista]] [[Romanticismo|romantica]] di [[Fichte]] e [[Friedrich Schelling|Schelling]], i quali intravedevano tuttavia la possibilità di definire per via negativa l'[[Assoluto]] (accedendovi cioè indirettamente, definendo piuttosto cosa esso ''non'' è, tramite un progressivo avvicinamento secondo il metodo [[neoplatonismo|neoplatonico]] della [[teologia negativa]]), [[Hegel]] si propose invece di rifondare razionalmente la metafisica, credendo di poter racchiudere l'[[infinito (filosofia)|infinito]] in una definizione completa e definitiva:
{{citazione|Metafisica: ecco la parola davanti alla quale ognuno, più o meno, si affretta a fuggire come davanti a un appestato|Hegel, Wer Denkt Abstract? (1807), in Hegel-Studien Vol. 5 (1969), p. 161.|Denn Metaphysik ist das Wort, wie Abstract und beynahe auch Denken, ist das Wort, vor dem, jeder, mehr minder, wie vor einem mit der Pest behaffteten davon laüfft. |[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], Wer Denkt Abstract? (1807), in Hegel-Studien Vollingua=de. 5 (1969), p. 161]}}
 
==== L'idealismo tedesco ====