Salii: differenze tra le versioni
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I ''Salii Palatini'' erano dodici sacerdoti consacrati a [[Marte (divinità)|Marte]] ed erano uomini prestanti, di bell'aspetto e relativamente giovani <ref>Perché dovevano avere il padre e la madre viventi all'atto della nomina, ndc</ref>, cooptati tra i membri delle più nobili famiglie (anche in epoca più tardiva), che custodivano i dodici scudi sacri tra i quali si nascondeva l'[[Ancile]] (scudo ovale tagliato sui due lati), lo scudo consegnato da Marte Gradivo a [[Numa Pompilio]] (nell'ottavo anno del regno del re, durante un'epidemia di peste) come pegno dell'eterna salvezza ed invincibilità di Roma.
Come suggerito al re dalla [[Ninfa (mitologia)|ninfa]] [[Egeria]], Numa incaricò il fabbro [[Mamurio Veturio]] (della [[gens Veturia]]) di forgiare altri 11 scudi identici all'Ancile, così che fosse impossibile ai nemici di Roma sottrarre quello autentico, ed ordinò che fossero riposti nella Reggia e conservati dal sacerdote [[Flamine diale|Flamine Diale]] ed affidati, per i riti sacri, al nuovo collegio sacerdotale dei Salii Palatini.
I ''Salii Quirinales'' o Collini o Agonali, istituiti da [[Tullo Ostilio]] dopo la vittoria sui Sabini<ref>Tito Livio: Ab Urbe condita; I, 27</ref>, erano sempre dodici ed erano consacrati al dio ''[[Quirino (divinità)|Quirinus]]''<ref>Dionigi d'Alicarnasso: Antichità Romane II, 70 e III, 32</ref>.
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